Under 16 Serie C
03 Ottobre 2024
Alcione-Renate Under 16. Non una semplice partita di calcio, ma una "matrioska" di temi e contenuti. Uno dietro l'altro, uno dentro l'altro, in quello che era di fatto l'esordio del gruppo dei classe 2009 dell'Alcione - l'anno scorso campioni regionali lombardi - nelle giovanili riservate alle formazioni professionistiche. Ma non solo: era anche il grande incontro tra Carmelo Familiari e il Renate. Ma non solo: era anche il grande incontro tra Carmelo Familiari e i 2009 del Renate, da lui stesso allenati nella passata stagione (fino alla 9ª giornata, quando le strade con il club si sono divise). Di quella squadra però, tra i titolari, c'erano solo quattro "superstiti" (Branchini, Ingargiola, Jouni e Coderoni) e di qui l'ultimo spunto interessante: la rivoluzione estiva delle Pantere che ha consegnato ad Andrea Bosisio una squadra da… ve lo lasciamo immaginare. La prima intanto ha promosso entrambe le squadre: sia il Renate, che si è preso in rimonta i primi tre punti della stagione proprio grazie a due nuovi acquisti ex Pro Sesto (Farina e Ponzo), sia l'Alcione, che è passato in vantaggio con Lucchini giocandosela poi più che alla pari fino al triplice fischio.
Magari una prestazione corale non esaltante per i ragazzi di Andrea Bosisio, ma sicuramente un'ottima rimonta e la consapevolezza che questo era solamente l'inizio: «Dal punto di vista del gioco forse si poteva fare qualcosa in più - le parole dell'allenatore nell'immediato post partita - ma se ci mettiamo il fatto che c'era un po' di tensione per l'esordio e che era solo la prima partita ci poteva anche stare: ci conosciamo solo da 40 giorni, serve un po' di pazienza». Tre punti d'oro se si pensa all'inizio ad handicap con il gol dell'Alcione dopo pochi minuti: «Siamo stati forti mentalmente a reagire dopo lo svantaggio iniziale e questo è il lato positivo della partita. Sicuramente c'è tanto da lavorare, la squadra è tutta nuova e i ragazzi devono assimilare le nuove richieste che gli vengono fatte. È un campionato di alto livello con diverse squadre molto forti, pensiamo a divertirci e poi i risultati arriveranno di conseguenza: e non dimentichiamoci che abbiamo giocato solamente 80 minuti, la stagione è ancora molto lunga». L'Alcione è una neopromossa e ha venduto cara la pelle: «Complimenti a loro. Si sono dimostrati organizzati e preparati, sono venuti a prenderci bene: noi avevamo i mezzi per uscirne ma serviva un pizzico di personalità in più».
Il rammarico per la sconfitta, ma la soddisfazione di essersela giocata alla grande contro una delle squadre più forti. Così Carmelo Familiari, allenatore dell'Alcione, dopo il match: «Bravi tutti, davvero. Anche chi non ha giocato, ho visto tutti sul pezzo: i ragazzi erano felici di essere qui e di partecipare a questo esordio in casa contro una grande squadra. La prestazione è stata sicuramente positiva, peccato solamente per il risultato ma sono contento. L'Alcione è una società attrezzata, è un mix di famiglia e professionalità e c'è tutto per lavorare bene con i giovani». Il gol di Lucchini a sbloccare la partita dopo pochi minuti, poi la rimonta del Renate che è riuscito a ribaltare l'esito dell'incontro: «Abbiamo giocato alla pari, e forse l'abbiamo anche sbloccata troppo presto. Però l'entusiasmo si percepiva, anche in settimana hanno lavorato tutti bene. Ci hanno girato male gli episodi ma non recriminiamo su nulla, questi ragazzi sono un patrimonio per il club e noi lavoriamo per cercare di valorizzarli e di aiutarli e realizzare il loro sogno di diventare calciatori». Per gli orange si trattava di un esordio nell'Under 16 professionistica dopo il titolo lombardo vinto dagli stessi classe 2009 l'anno scorso nei Dilettanti: «Ma i valori tecnici - continua Familiari - secondo me non sono così distanti, l'aspetto mentale è ancora più importante. Con un atteggiamento di sacrificio si possono fare ottime cose anche a livello professionistico. Magari l'anno scorso c'erano alcune partite che erano più di basso livello mentre quest'anno saranno tutte combattute ma questo è un bene: è solo giocando con i calciatori bravi - come quelli del Renate del resto - che si riesce a migliorare».