Under 17 A-B
23 Ottobre 2024
C’è poco da fare: quando entri in Lombardia, non puoi non parlare di lui. Lo hanno chiamato in tanti modi: il pupillo di Beppe Bergomi, il terzino più forte della regione, il bimbo d’oro di Bergamo... puntini di sospensione obbligatori: la lista sarebbe ancora lunga. Federico Marrone all’anagrafe, Fede Marro per gli amici, stellina dell’Accademia Inter, futuro dell’Atalanta dall’inizio di questa stagione. Su quella sua fascia destra mostra muscoli che dal suo fisico asciutto non si direbbe avere. Lo ha fatto una volta di più nell’ultima partita contro la Cremonese, come a voler dire: «C’è un buon motivo se quando entrate in Lombardia sentite sempre parlare di me».
Sullo stato di Instagram due emoticon: quella classica del pallone da calcio, una "A" contornata di rosso. Nel mezzo, il simbolo matematico dell’addizione. Geroglifici moderni per nulla difficili da interpretare: gol + assist, nessun dubbio. Abbiamo tanto parlato del suo nome e di come lo chiama la gente, ora è il momento di trattare un po’ delle sue gesta. Contro la Cremonese finisce 4-4, lui ci mette lo zampino per ben due volte. Gli indizi ve li abbiamo già dati: alla sua seconda da titolare con la maglia dell’Atalanta, Fede Marro lascia il segno per il gol dell’1-1. Tatuato nella memoria, pare di vederselo scorrere davanti ogni volta che ci si riflette su: angolo sul primo palo, destro al volo, portiere battuto. Poesia, calcio su tela.
Ma perché mai accontentarsi? La partita aveva ancora molto da raccontare. Atalanta e Cremonese, Cremonese e Atalanta: un tira e molla estenuante. 2-1, 2-2, 3-2, 3-3… e sul 4-3 per gli ospiti il buon Fede Marro torna ad avere qualcosa da dire. Palla direttamente dall’altro quinto, tocco fatato sulla destra per depositare la palla ad un centimetro dal dischetto e gol praticamente imboccato. Vincenzo Damiano ringrazia. Nel mentre, sugli appunti di Tiziano Polenghi appare una nota: «Fede Marro a tutta fascia fa il devasto».
In realtà era iconico già così. Con quella foto di quando era piccolino con la maglia dell’Atalanta, quella che sarebbe stata la sua scommessa con il calcio: era il lontano 2014, un piccolo scherzo del destino? Forse. È iconica quella foto da campione d’Italia, quella con la coppa in mano e lo sguardo fisso verso la macchina fotografica. Serio e composto, ma chissà che emozioni dentro…
E adesso, nei prof? La grande scoperta di via Cilea pare aver voluto fare lo step di qualità in materia di riconoscibilità. D’altronde parliamo della stesso ragazzo: umile ma deciso, con i piedi per terra ma con la testa proiettata sempre un mezzo passo avanti agli altri. Dunque, in una parola: iconico, ancora iconico. I suoi scarpini rosa sono candidati ad essere il nuovo marchio di fabbrica, il nuovo tratto distintivo per continuare a far parlare di sé. La mamma lo scrive su Instagram, l’Italia se lo appunta: è il nuovo supereroe nerazzurro con gli scarpini colorati, impossibile non riconoscerlo. Arrivato dall’Accademia Inter, passato per il Torneo delle Regioni, abituato al lavoro a testa bassa, clamorosamente incapace di giocare a padel (in realtà non è poi così male, ma il calcio è il suo mestiere e menomale!): semplicemente iconico, semplicemente Fede Marro.