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Serie C

Rientra dall'infortunio e segna dopo soli 7 minuti: è il talento che sta stregando la Serie C!

La sua è una storia bellissima: Niccolò Bagatti è a quota tre gol con l'Alcione, neopromossa e già terza in campionato

NICCOLÒ BAGATTI, ALCIONE

ALCIONE, SERIE C: Niccolò Bagatti (crediti foto: Alcione)

Dove eravamo rimasti? Ah sì, a quell'esultanza lì. Dito indice puntato alla tempia, l'altro rivolto chissà dove verso il cielo. Appena prima la scivolata sull'erba bagnata del Breda, subito dopo l'abbraccio con i compagni di squadra. Soprattutto con Stefano Bonaiti, quello che quel gol a sette minuti dall'inizio della partita gliel'ha servito su un piatto d'argento. Erano due settimane che Niccolò Bagatti non toccava il rettangolo verde (maledetto quel polpaccio infortunato...). Dunque sì, c'era fame: fame di campo, fame di gioco, e pure fame di gol. Era la partita del grande ritorno, era la partita contro il grande Lumezzane - lo stesso che due stagioni fa all'Alcione aveva tolto il primo posto in classifica -, era la partita della consacrazione. Non ha deluso le aspettative, neanche un po'. 

SENSAZIONI

Fonti certe dicono che era nell'aria. Se lo sentiva già da una settimana, e lui è uno di quelli che riconosce bene quando la porta gli parla. Lo deve aver chiamato per nome, con una voce a metà tra il suadente e l'imperioso. Impossibile non darle retta. Dunque zampata che sfiora la traversa e si conficca nella rete di Filigheddu. Pratica archiviata, punto e stop: l'Alcione incorona il suo eroe di giornata e si porta a casa la sesta vittoria consecutiva.

È solo l'ultimo capitolo di una storia lunghissima, di quelle che si starebbero a sentir raccontare per ore. Gli inizi nel pallone arrivati tardi, a 15 anni, dopo una lunga carriera nello sci, il curioso caso dell'esonero del padre, la stagione al Novara, il ritorno all'Alcione, il tira e molla per quel gol da ex (alla fine avevi ragione Nicco, era rete)... Insomma, chi più ne ha, più ne metta. Bisogna andare per ordine, altrimenti c'è il rischio di perdere il filo. 

STORIA

Gli inizi, dicevamo. Il momento più romantico della storia di un calciatore. Il primo flirt con il pallone, i primi appuntamenti con la porta, la sensazione bellissima del gol. E quando si parla di emozioni così, l'età diventa davvero solo un numero. La strada intrapresa all'inizio - lo sci, un po' alla Sinner - non era evidentemente quella giusta. Bella la neve e l'aria fredda della cima (per lui poi, che viene dalle montagne, quello è pane quotidiano), ma vuoi mettere quel brivido che ti prende quando ti trovi a tu per tu con il portiere e sei sicuro al 100% di poterlo battere? Ineguagliabile, c'è poco da fare.

Niccolò aveva 15 anni quando fa la conoscenza del grande amore della sua vita: una storia bellissima che è passata per tante strade senza perdersi mai. Una di queste l'ha portato ad essere in campo in quella storica partita di Serie D tra il suo Progresso e il Carpi. Sulla panchina della squadra avversaria c'era un certo Massimo Bagatti. Il cognome suonerà familiare: sì, è il papà. Niccolò segna al 22', la partita finisce 1-1, dopo il triplice è in lacrime. Perché? Perché quel pareggio vuol dire esonero per Massimo. Cose che capitano nel calcio: a distanza di tempo ci si ride su, ma queste sono storie che non si possono archiviare. 

COME HAALAND

Voltiamo pagina, andiamo avanti veloce, arriviamo all'ultima parte della storia. Il ritorno all'Alcione dopo l'esperienza al Novara è una nuova boccata di aria fresca: già 3 gol in questa stagione, mica pizza e fichi. Si va avanti veloce, ma in realtà si torna all'inizio, lì dove questo articolo è cominciato. Qualcuno parla di un "must have", un'esultanza diventata iconica anche in Serie C: nasce tutto alla prima esperienza proprio all'Alcione, in un viaggio di ritorno da un allenamento con Bangal e Ortolani. Aveva appena segnato Haaland: l'esultanza cattura l'attenzione, arriva la promessa. «Se domani segno, esulto così». Detto fatto. Nell'1-1 contro la Casatese, Niccolò fa gol, corre vicino alla sua panchina, si punta un dito alla tempia e l'altro indice lo fa volare verso il cielo. «In realtà è Haaland che ha copiato l'esultanza da Bagatti»: parola di un amico sotto l'ultimo post di Instagram. La paternità del gesto è in fase di definizione, ma poco importa. Lì nasce una star di Milano, tutto il resto è storia. Una storia che promette ancora centinaia e centinaia di pagine... 

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