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Toro, i futuri Camarda li hai in casa! Il derby vinto grazie ai nuovi 'gemelli del gol' che possono far sognare la Maratona

Il vivaio granata può essere anche la chiave alle difficoltà della Prima Squadra. Intanto l'Under 17 compie l'impresa derby dopo sette anni

Toro, i futuri Camarda ce l'hai in casa! Il derby vinto con i nuovi 'gemelli del gol' che possono far sognare la Maratona

C'è un Toro che fatica ed ha appena perso il Derby della Mole, e ce n'è un altro che lo stravince e si gode i suoi talenti. Nel primo caso, stiamo parlando della Prima Squadra guidata da Paolo Vanoli, tanto discusso nelle ultime ore; nel secondo, invece, dei Torelli classe 2008 di Fabio Rebuffi, che, al contrario, hanno strapazzo la Juventus nella stracittadina domenica 10 novembre.

Le sei sconfitte nelle ultime sette giornate hanno portato il presidente Urbano Cairo e tutto l'ambiente Toro a riflettere sulla posizione del proprio allenatore ma, in generale, sull'intera situazione critica, specialmente per via dell'infermeria affollata: l'infortunio di Zapata è stato un imprevisto enorme e che ha già condizionato la stagione, insieme a lui si è aggiunto il suo compagno di reparto Che Adams, allo stesso modo ai box anche Ricci ed Ilic. Ma piuttosto che una rivoluzione, si può pensare di attingere dalle risorse della casa. Ogni riferimento ai giovani del settore granata è puramente voluto.

Se la coppia Zapata-Adams sembra ormai già essere un remoto ricordo assaporato solamente per qualche settimana, è una realtà bellissima quella formata dai bomber David Bonacina e Gabriele Falasca, entrambi a segno nel derby contro la Juve, sfatando un tabù che durava da quasi sette anni. 

LA 'FALA-BONA'

Segna con la fascia da capitano nella partita più sentita della città, vestendo i colori che ama e che indossa da quando aveva sette anni. E che maglia: la numero 10, quella più prestigiosa, storica e simbolo di questo sport. David Bonacina si ricorderà per sempre questo giorno, in cui apre nel migliore dei modi il conto personale in stagione con la rete rifilata alla Juventus. Durante queste stagioni, si è sempre fatto notare per la sua abilità di unire le sue doti tecniche con una fisicità importante, qualità che lo hanno fatto diventare un attaccante duttile per tutto il fronte offensivo. Infatti, nel derby gioca come esterno sinistro: un esperimento di Rebuffi che si è rivelato più che vincente. Chi lo conosce bene, racconta di un ragazzo serio con una mentalità da vero professionista. Spesso convocato anche in Nazionale, David è uno dei classe 2008 più interessanti del Girone A e vuole riprendersi la maglia azzurra. 

Per il gol segnato nel Derby, Bonacina deve offrire una cena al suo socio in affari, Gabriele Falasca, il quale con un assist al bacio lo ha messo in condizioni perfette davanti alla porta. Clamoroso l'impatto nel derby di Falasca, che inizialmente parte dalla panchina, ma quando entra, per la Juve sono guai: non solo il passaggio vincente per il compagno, l'ex attaccante del Tor Tre Teste (la stessa società romana in cui è cresciuto Mamadou Pamè della Juventus Under 15) mette a referto anche una rete personale, quella del momentaneo 2-1. Falasca è una sentenza e segnare ai bianconeri sta quasi diventando un'abitudine visto che già ai tempi dell'Under 15 realizzò la rete vittoria negli ultimi minuti in quel di Vinovo. Come sta diventando una consuetudine quella di entrare e far gol: è già successo ad inizio torneo, esattamente il 20 ottobre, quando alla seconda giornata contro il Parma il primo pallone toccato lo butta in rete, il secondo pure, realizzando così una doppietta in 10 minuti. Rebuffi si gode il suo super-sub.

Nella scorsa stagione, sono stati 8 i centri messi in cassaforte in 21 presenze (14 da titolare), grazie ai quali è risultato essere il secondo miglior marcatore del Torino, alle spalle di Andrea Luongo in doppia cifra. Riguardo a quella in corso, la media realizzativa di Falasca è perfettamente di un gol ogni due partite (4 reti in 8 gettoni).

NAZIONAL-TORINO

Lo abbiamo appena citato, Luongo, il grande assente domenica nel Derby, impegnato a rispondere alla convocazione con la Nazionale di Massimiliano Favo. Bonacina eredita da lui la 10 e la fascia da capitano e non sfigura affatto. Come non sfigura per niente - anzi, scala gerarchie - Luongo con gli Azzurri: nelle due partite che gioca dal primo minuto, contro San Marino e Norvegia, sigla due assist (il primo per Reggiani, l'altro per Campaniello), mentre contro la Norvegia entra nella ripresa e favorisce il tap-in di Samuele Inacio, che insacca facilmente dopo la traversa colpita dal calciatore granata. Dunque, il suo zampino c'è sempre, così al Toro, dove rappresenta il faro che illumina tutta la trequarti, così anche con l'Italia.

È un Nazional-Torino, dimostrazione di come il vivaio torinista sia un elemento chiave nel nostro territorio. Basti pensare ai tanti talenti emergenti, come Ciammaglichella, Gineitis e Nijè che, tra l'altro, è stato il marcatore chiave nell'ultima vittoria in campionato del Toro di Vanoli (1-0 contro il Como del 25 ottobre). Le prove ci sono, i giovani al Torino rappresentano una fonte di ricchezza: Bonacina, Falasca e Luongo sono solo alcuni dei giovanissimi prospetti in rampa di lancio nella cantera granata, i quali sognano, un giorno, di andare ad esultare sotto la maratona - come Njiè - per una vittoria del loro Toro.

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