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Under 17 A-B

A 16 anni è la nuova scommessa di Handanovic: il baby talento ha convinto l'Inter e incanta l'Italia

Tecnica, tattica, fisico: Federico Pavan, il difensore che tutti vorrebbero

FEDERICO PAVAN, INTER

INTER, UNDER 17 A-B: Federico Pavan, difensore centrale dell'Inter di Handanovic

Ogni giorno, un attaccante si sveglia e sa che dovrà correre più veloce di Federico Pavan per poter fare gol. È la versione milanese e calcistica del cerchio della vita: quando ti trovi davanti un muro come lui, sai già che ci sarà da faticare non poco per portare a casa la pagnotta. D'altronde, stiamo parlando di un pilastro degli imbattibili (o quasi) di Samir Handanovic: titolarissimo con la maglia numero 4, complice di un campionato ai limiti estremi della perfezione e di un reparto difensivo che sta facendo strabuzzare gli occhi a tutta l'Italia. Piedino educato, verve da vero difensore centrale, un curriculum alle spalle che convincerebbe anche il più scettico degli osservatori: che ci sia aria di nuova stella sotto l'ombra della Madonnina? 

GLI INIZI

"Nuova stella". Virgola, si fa per dire. Perché in realtà Federico (proprio per quel sopracitato "curriculum che convincerebbe anche il più scettico degli osservatori") è un nome arcinoto del panorama giovanile del milanese. E pure italiano, a dirla tutta. È la stellina dell'Inter, è uno che quando vedi - perché ci giochi contro o perché te lo godi dagli spalti - ti rimane ben impresso. Ma come siamo arrivati a questo punto? Doveroso fare un passo indietro. La sua è una storia di resilienza e di seconde occasioni trasformate in piccole, grandi vittorie personali. Ci sono treni che passano una volta sola nella vita, ci sono biglietti che si possono obliterare anche nel regionale veloce che parte subito dopo: saper riconoscere una nuova chance del destino quando se ne vede una è un lavoro da Federico Pavan.

Dunque i fatti, dunque il tanto decantato curriculum. Quando arriva al Cisliano, la squadra del suo paese, Federico ha solo cinque anni. Il borsone sulle spalle è più grande di lui, la maglietta della divisa gli arriva fino alle ginocchia. Mette la manina sull'erba verde del suo primo campo da calcio e pensa che sì, quell'erba diventerà lo screensaver della sua intera esistenza. Detto fatto: al Cisliano lo provano come terzino, ma la sensazione è che Federico possa fare qualcosa di più come asse portante della difesa. Da centrale, il gioiellino di Milano Sud comincia a fare gola a molti: se lo accaparra il Milan, via Vismara lo coccola per due anni.

GIORNI PRESENTI

Poi, la doccia fredda: il percorso in rossonero viene interrotto, bisogna ripartire. Rischio di appendere le scarpette al chiodo? Altissimo: d'altronde, non è mai facile riprendere il filo del discorso quando il Milan decide di voltarti le spalle. Ma qualcuno, qualcuno abbonato all'altra sponda del naviglio, la scommessa con il destino su quel ragazzino intelligente e serio non la vuole mollare: è Andrea Corti, che lo vuole con sé all'Accademia Inter (da allora non l'ha più lasciato: anche ora, ogni tanto si gode la parabola luminosissima del suo pupillo dagli spalti di Interello). Tornare nei dilettanti per ritrovare la scintilla giusta? Fatto. E scintilla giusta ritrovata. Perché nel giro di un anno la sponda nerazzurra del naviglio torna a dargli soddisfazioni, perché il treno è ripassato e il suo biglietto Federico ce l'ha ben stretto tra le mani.

Sono quattro anni bellissimi, a cui si aggiunge l'esperienza al Como nella stagione 2022-2023: mesi di crescita intensa e di tanto sudore, dove il suo metro e 85 d'altezza e il suo piede destro arrivano forse al massimo splendore. Quella storica semifinale raggiunta vincendo contro il Milan è la prova del nove che ci voleva: Federico ha talento, impossibile pensare il contrario. Infine - e qui il curriculum arriva all'epilogo - il ritorno tra le braccia nerazzurre: Samir Handanovic lo vuole tra le sue fila, quella tecnica pressoché perfetta e quel piedino fatato non possono che essere utili nella nuova generazione di Interello. Il cuore - almeno per quanto riguarda la prima squadra - continua a dire Milan, ma l'Inter è ormai casa sua: affezionatissima, indimenticabile, carica di quell'amore speciale che si riserva alle seconde occasioni. Lui la ripaga con l'intelligenza tattica di un giocatore fatto e finito, con i suoi colpi di testa (specialità della casa), con un senso della posizione che farebbe invidia alle più precise bussole nautiche: non sorprende di essere davanti alla seconda miglior difesa del campionato, quella dei soli 11 gol subiti. La sua seconda occasione Federico ha saputo sfruttarla, insomma: l'Italia ora non può che prendere appunti. 

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