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Serie C

Dalle giovanili alla prima squadra, arrivando magari in Serie A: all'Albinoleffe tutto è possibile

Ieri Doumbia ceduto in estate al Venezia, oggi Zoma e Agostinelli: il vivaio diretto da Malenchini si conferma una fabbrica di talenti

Mohamed Zoma

ALBINOLEFFE SERIE C • Momo Zoma, attaccante classe 2003 nato e cresciuto nel Settore Giovanile del club (foto albinoleffe.com - Tommaso Berardi)

Chi avrebbe mai pensato che, nel cuore pulsante della Lombardia calcistica, una piccola realtà come l'Albinoleffe potesse emergere come un faro di speranza per i giovani talenti? Con giganti come Atalanta, Monza, Inter e Milan a pochi passi, la sfida di far crescere e brillare le stelle del domani sembra quasi un'impresa titanica. Eppure, come racconta il direttore sportivo Antonio Obbedio, intervenuto su TMW Radio a "A Tutta C", il miracolo è possibile. Ma come si fa a coltivare talenti in un terreno così competitivo?

UN TERRENO DI CACCIA PER I GIGANTI
Nel mondo del calcio, la Serie C è spesso vista come un campo di battaglia dove i giovani devono dimostrare il loro valore. Ma per l'Albinoleffe, situato a un tiro di schioppo dall'Atalanta e non troppo lontano da Monza, Inter e Milan, la sfida è ancora più ardua. «Tirare fuori dei ragazzi dal settore giovanile dell’Albinoleffe è davvero complicato», ammette Obbedio. E come dargli torto? In un contesto dove i grandi club sono sempre alla ricerca di nuovi talenti, emergere significa avere qualcosa di speciale.



ESEMPI DI SUCCESSO: DOUMBIA, ZOMA E AGOSTINELLI
Nonostante le difficoltà, l'Albinoleffe ha saputo far emergere alcuni gioielli dal vivaio diretto dal giovane Marco Malenchini. Prendiamo ad esempio Doumbia e Zoma, due giovani che hanno saputo farsi strada e brillare al terzo anno. E poi c'è Agostinelli, che al secondo anno sta già facendo parlare di sé, nonostante un inizio un po' complicato. «I ragazzi come Doumbia, Zoma e adesso Agostinelli sono un grande esempio», sottolinea Obbedio. La loro storia è la dimostrazione che, con pazienza e determinazione, anche i sogni più audaci possono diventare realtà.

ALBINOLEFFE SERIE C • A sinistra Mohamed Zoma ai tempi della Primavera, a destra un giovanissimo Mattia Agostinelli quando giocava nell'Under 15

LA FORZA MENTALE: L'INGREDIENTE SEGRETO
Ma cosa serve davvero per emergere? La risposta, secondo Obbedio, sta nella forza mentale. «Dipende anche poi dalla forza mentale dei giovani», afferma. In un campionato complicato come la Serie C, dove anche squadre blasonate come Milan e Juve possono incontrare difficoltà, la capacità di resistere alla pressione e di mantenere la concentrazione è fondamentale. È una lezione che Doumbia (ceduto in estate al Venezia in Serie A), Zoma e Agostinelli hanno imparato bene, e che ora li sta portando verso il successo.

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IL FUTURO DEL CALCIO ITALIANO: UNA QUESTIONE DI PAZIENZA
In un'epoca in cui la fretta e l'impazienza sembrano dominare, l'Albinoleffe insegna che la pazienza è una virtù. «Bisogna anche avere pazienza», ribadisce Obbedio. Non è un percorso facile, ma è un percorso che può portare a grandi soddisfazioni. E chissà, forse un giorno vedremo Zoma e Agostinelli calcare i campi della Serie A (come sta facendo proprio Doumbia), portando con sé l'orgoglio di aver iniziato il loro viaggio in una piccola ma determinata società come l'Albinoleffe.

CONCLUSIONE: L'ALBINOLEFFE COME MODELLO DI RESILIENZA
In un mondo calcistico dove i grandi club sembrano avere sempre la meglio, l'Albinoleffe rappresenta un esempio di resilienza e determinazione. Con una visione chiara e una strategia ben definita, questa piccola realtà sta dimostrando che, con il giusto mix di talento, pazienza e forza mentale, anche i sogni più grandi possono diventare realtà. E voi, siete pronti a scommettere sul futuro di questi giovani talenti?

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