Lutto
02 Dicembre 2024
Iacopo Barbaro aveva 49 anni ed era stato colpito dalla SLA nel 1999 quando era ancora in attività come calciatore
Aveva 49 anni e se n'è andato a causa di un avversario implacabile, di quelli che sul campo di gioco non si incontrano, ma che purtroppo fanno capolino una volta terminata la carriera. L'ennesima vittima della SLA, la rara malattia che negli ultimi decenni ha purtroppo colpito molti ex giocatori (i casi più famosi sono quelli di Gianluca Signorini e Stefano Borgonovo), è Iacopo Barbaro, un nome che forse non tutti conoscono, ma che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di incrociare il suo cammino. Già giocatore nelle giovanili del Padova, era stato anche compagno di stanza e amico di un giovanissimo Alessandro Del Piero ai tempi del settore giovanile biancoscudato.
UN TALENTO BIANCOSCUDATO: GLI ANNI D'ORO CON DEL PIERO
Chi era Iacopo Barbaro? Un talento originario di Venezia e cresciuto nel settore giovanile del Padova, una fucina di giovani promesse che negli anni '90 ha visto sbocciare appunto campioni come Alessandro Del Piero. Sotto la guida di Maurizio Viscidi, nel 1990, Barbaro conquistò il titolo nazionale Giovanissimi con la maglia del Padova. Un trionfo che non solo ha segnato l'inizio di una carriera calcistica, ma ha anche cementato un legame di amicizia che sarebbe durato per sempre. Facevano parte di quella squadra anche Luigi Sartor, difensore poi in Serie A con Juventus, Inter, Parma e Roma, e Simone Tognon, che arrivò poi anch'egli in A con la Juventus (una presenza nel campionato dello Scudetto 1994-1995) dopo un'esperienza piemontese alla Sparta Novara nel Campionato Nazionale Dilettanti.
DAL CAMPO ALLA LOTTA QUOTIDIANA: LA BATTAGLIA CONTRO LA SLA
Dopo una carriera calcistica che lo ha visto vestire le maglie di Conegliano e Miranese tra i Dilettanti, il destino giocò un brutto tiro a Barbaro. Nel 1999, a soli 25 anni, gli fu diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa che non lascia scampo. Ma Iacopo non si è mai arreso. Ha affrontato la malattia con lo stesso spirito combattivo con cui scendeva in campo, circondato dall'affetto della sua famiglia, nella sua casa a Cavallino-Treporti in provincia di Venezia. I suoi funerali si svolgono martedì 3 dicembre nella chiesa di Santa Maria Elisabetta nel paese veneto. A causa della malattia comunicava solo con gli occhi, ma era rimasto in contatto con tanti campioni di calcio conosciuti nel corso degli anni.
UN ADDIO COMMOSSO: IL CORDOGLIO DEL PADOVA E DEL MONDO DEL CALCIO
La notizia della sua scomparsa, avvenuta venerdì scorso, ha scosso profondamente il mondo del calcio. Il Padova, una sorta di seconda famiglia, ha espresso il suo cordoglio attraverso i propri canali ufficiali, stringendosi attorno ai familiari. Un dolore condiviso da tutti coloro che hanno conosciuto Iacopo Barbaro, non solo come calciatore, ma come uomo di grande coraggio e dignità in tutti questi anni in cui era stato colpito dalla SLA. Malattia che recenti studi qualificati hanno dimostrato come tra i calciatori abbia un incidenza doppia rispetto al resto della popolazione.