Serie B
10 Dicembre 2024
Scuola e calcio: «Chi ha due insufficienze non gioca!». L'annuncio del presidente del Mantova, Filippo Piccoli, ad un incontro con i ragazzi del settore giovanile
Calcio e scuola. Impegni sportivi e rendimento scolastico. Il dibattito è aperto ed è stato riaperto dalle parole del presidente del Mantova Filippo Piccoli che ad un incontro e un discorso al settore giovanile del club che milita in Serie B ha affermato: «Chi ha e avrà più di due insufficienze in pagella non verrà fatto giocare».
Parole e iniziative non nuove nel mondo del calcio, nel febbraio 2023 era stata una società storica di Torino, il Vanchiglia, a sollevare la questione che divenne di interesse nazionale. La novità però, è che a pronunciare quelle parole e a prendere quel tipo di iniziativa non sia stata una società dilettantistica o giovanile ma una realtà professionistica.
«Chi ha più di due insufficienze a scuola l’anno prossimo non gioca. Preferisco avere ragazzi bravi nello studio che bravi calciatori. Ci metteremo in contatto con le istituzioni scolastiche e verificheremo» le parole del numero uno del Mantova, Filippo Piccoli, durante un discorso al settore giovanile nel quale ha esortato i ragazzi a studiare.
«Stiamo cercando di ristrutturare il settore giovanile. Mi sono accorto che c’è una corsa al risultato, alla performance, al gol francamente esasperata, anche da parte dei genitori. Abbiamo gente che si lamenta se il figlio non gioca o viene sostituito, ma credo che un bambino di dieci anni prima di tutto debba pensare a divertirsi. Servono messaggi formativi e tutto parte dalla cultura. Vorrei che trasmettessimo dei principi sani e andare bene a scuola è uno di questi. Hai due materie sotto? Ti impegni a tirarle su. Preferisco avere tanti ragazzi bravi nello studio, piuttosto di tanti bravi calciatori».
IL PRECEDENTE: NON GIOCA CHI HA UNA BRUTTA PAGELLA, NEL FEBBRAIO 2023 L'INIZIATIVA DEL VANCHIGLIA
Il Vanchiglia, club dilettantistico storico di Torino e del Piemonte, aveva introdotto la novità già a febbraio 2023, quella di richiedere ai genitori degli allievi più giovani le pagelle del primo quadrimestre. Questa scelta seguiva la filosofia che "l'attività scolastica e quella sportiva sono complementari nella crescita dei nostri atleti", come spiegano i dirigenti del club. In questo modo, si vuole incentivare gli giovani atleti a non trascurare gli studi: chi non mostra impegno a scuola rischia di essere escluso dalle competizioni sportive. Il focus principale del Vanchiglia è la crescita equilibrata dei tesserati, non solo come atleti ma anche come studenti. I dirigenti del club avevano sottolineato l'importanza del rendimento scolastico, addirittura più dei risultati in campo, poiché è essenziale avere una visione completa del benessere e della maturazione dei ragazzi.
L'idea di chiedere le pagelle è stata concepita da Vincenzo Manzo, 47 anni, che vede l'intelligenza scolastica come un pilastro per formare buoni calciatori. Manzo, con un passato nella Juventus tra il 1990 e il 1996, ricorda come già allora il club bianconero prestasse attenzione anche ai rendimenti scolastici dei giovani. "Un dirigente controllava i nostri voti sul diario", racconta, evidenziando come la pratica sia diffusa anche in altre squadre di Serie A. In aggiunta alla sorveglianza accademica, il Vanchiglia punta molto sulla corretta condotta sia in campo che in classe. I dirigenti e l'allenatore intendono lavorare a stretto contatto con le famiglie per garantire comportamenti adeguati. Qualora gli sforzi non sortissero l'effetto desiderato, il club è pronto a imporre sanzioni disciplinari, come l'esclusione dalle partite del fine settimana. Questo per sottolineare l'importanza di un approccio serio e responsabile in tutti gli aspetti della vita dei giovani atleti.
Sì, è giusto che chi ha brutti voti a scuola non venga fatto giocare
No, non è giusto che chi ha brutti voti a scuola non venga fatto giocare