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Under 15 Serie C

Gol, talento e mentalità per il figlio della leggenda del Catania: il Novara si gode Mascara Jr

Niccolò, classe 2010, sta diventando sempre più decisivo in Under 15: «Sogno di diventare come mio papà»

Niccolò Mascara

NOVARA UNDER 15 SERIE C • Niccolò Mascara, classe 2010 e figlio di Giuseppe

Il cognome lo conosciamo tutti. Beppe Mascara ha fatto la storia con la maglia del Catania, ma ha vestito anche quella di Genoa, Palermo, Napoli, Pescara e proprio quella del Novara. La stessa che veste ora Niccolò, suo figlio. Mentre il padre allena la Primavera 4 dei piemontesi, trovandosi al terzo posto al termine del girone d'andata (CLICCA QUI per vedere la classifica), il classe 2010 dopo aver militato nel settore giovanile del Catania è passato quest'estate nell'Under 15 allenata da Ceriani. E, gol dopo gol, sta iniziando ad essere sempre più incisivo. 

L'AMORE PER IL PALLONE CON L'ESEMPIO DEL PAPÀ 

Niccolò cresce con il pallone tra i piedi. Il terzo di quattro fratelli maschi in una famiglia che segue il padre in tutte le tappe della sua carriera, perfino a Dubai nella parentesi all'Al-Nasr. Nel periodo a Pescara inizia a muovere i primi passi nel mondo del pallone, giocando nella scuola calcio dei delfini. È però in Sicilia, ovviamente nel Catania, che inizia a mettersi in mostra. Nel vivaio dei rossazzurri trova un allenatore che gli dà fiducia totale e un dirigente, Orazio Russo, che lo tratta come un figlio. La situazione ottimale per tirare fuori il suo talento, e in 21 gare realizza ben 19 gol. Il tutto giocando da esterno sinistro a cui piace rientrare e provare il destro a giro, ispirandosi a papà e studiando un po' dai due che preferisce nel suo ruolo: Leao e Conceicao. Beppe Mascara di consigli sul campo ne ha tantissimi, ma non è il solo aspetto in cui lo aiuta: «Papà mi aiuta tanto - racconta Niccolò - anche mentalmente. In questa stagione ad esempio non avevo ancora segnato e parlarne con lui mi ha aiutato e infatti alla fine il gol è arrivato»

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PAZIENZA E FIDUCIA

Città nuova, squadra nuova, compagni nuovi. Per Niccolò è stato sicuramente un grande cambiamento, sicuramente non una passeggiata. A Novara ci era già stato, seguendo il padre nel gennaio 2012, ma ora è lui ad aver cambiato squadra. L'impegno di Niccolò è stato costante, riuscendo a imporsi nelle ultime gare. Contro la Pergolettese nella prima giornata è arrivato l'esordio da titolare, da quel momento è stato usato per lo più come arma a partita in corso subentrando sempre con un bell'atteggiamento. La stagione degli Azzurri fino ad ora ha fatto fatica a decollare: al momento sono all'undicesimo posto con 14 punti in 13 giornate (CLICCA QUI per vedere la classifica). Nella sfida contro la Giana Erminio è arrivata una bella reazione. I piemontesi si trovavano sotto dopo il primo tempo, ma l'ingresso a inizio ripresa di Mascara ha riportato la situazione in parità insaccando di testa a poco più di dieci dal termine prima e servendo poi l'assist a Calzati per il 2-2 finale nel quarto minuto di recupero. Una grande prestazione, che gli è valsa poi la titolarità nel big match contro il Lecco. Nel fantastico 3-3 contro le Aquile arriva la seconda rete stagionale per il classe 2010. Al 16' ha sfruttato l'uscita non perfetta del portiere avversario realizzando il momentaneo 2-1 dopo la punizione di Lezza. Un pareggio che vale tanto considerando che è arrivato contro una delle due squadre che hanno cominciato al meglio la stagione. Gol ed è esultanza alla Xavi Simmons per lui che finalmente torna a giocare dal primo minuto: sensazione che gli mancava parecchio.

PAROLA D'ORDINE: MENTALITÀ 

Un periodo d'adattamento era sicuramente necessario. Lo è anche per i campioni di Serie A, anche se spesso i tifosi se ne dimenticano. Il Novara finora ha faticato a trovare continuità nei risultati, ma ha regalato anche grandi prestazioni. Ora con il momento di forma di Mascara jr forse le cose possono cambiare. Ha dimostrato di poter essere importante per la formazione di Ceriani che ora gli sta dando il giusto spazio: «Rispetto le scelte del mister, poi è normale che come tutti io vorrei giocare sempre. Mi sono guadagnato la titolarità nelle ultime partite, ho bisogno di giocare perché sono molto competitivo. A nessuno piace perdere, ma in settimana cerco di allenarmi sempre al meglio per rendere al massimo poi la domenica». La mentalità è già quella di un professionista: prima della gara è in mood partita, poche distrazioni, non si scherza. A Novara è uno degli ultimi arrivati ma si impegna per ottenere il massimo da sé stesso e anche dai suoi compagni: «Inizialmente ho fatto fatica, poi anche grazie ai compagni mi sono ambientato e ho instaurato un bel rapporto con tutti loro. Siamo un bel gruppo, ma penso che a volte ci manchi la "cazzimma" per chiudere e vincere certe partite». Nell'ultima di campionato contro la Pro Patria è arrivato un altro pareggio, ottenuto però grazie ad una rimonta nel finale: «Potevano fare molto meglio, loro hanno avuto poche occasioni ma hanno trovato due gol. Volevamo fare bene anche perché era la gara da ex per Sala e D'Aversa che poi a dieci dal termine ha riaperto la gara. Non abbiamo sfruttato alcune occasioni, ma siamo stati bravi a reagire nel finale, era diventato un piccolo derby per tutti non solo per i miei due compagni». Un ragazzo di 14 anni ma molto più maturo della sua età e con un sogno: diventare come suo padre e renderlo orgoglioso.

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