Marco Cacciatori giocò un solo anno in Serie A con il Perugia segnando l'8 ottobre 1978 nell'1-1 contro l'Inter
Parlare della sua carriera significa parlare di una di quelle carriere in cui anche solo avere il privilegio di giocare un'annata in Serie A era qualcosa di più che qualificante. Figuriamoci allora cosa poteva significare il fatto di giocare in una Provinciale del calcio italiano e di essere in grado di segnare all'Inter, come fece l'8 ottobre 1978 in Perugia-Inter realizzando il definitivo 1-1 a 4 minuti dalla fine nelle giornata del suo esordio in massima serie. Ma sia che si tratti di squadre di Serie D o Interregionale che appunto di Serie A è stato davvero vasto il cordoglio per la scomparsa di Marco Cacciatori, attaccante classe 1956 mancato giovedì 26 e ricordato da molti ex compagni di squadra e addetti ai lavori nelle ultime ore. Con 65 gol era il miglior marcatore della storia della Carrarese e in qualsiasi squadra giocò seppe lasciare il segno fino al ritiro avvenuto negli anni '90.
Il messaggio di cordoglio della Carrarese tramite i propri canali ufficiali per la scomparsa del miglior marcatore nella storia del club gialloblù
Si diceva della Carrarese. Fu proprio con la squadra della sua città che iniziò l'avventura in prima squadra di Cacciatori, ai tempi della Serie D. Dal 1973 al 1976 le presenze dell'attaccante toscano in gialloblù furono 67 con 15 reti realizzate. Poi il passaggio al Carpi, sempre in Serie D, che la prima squadra con cui si mise in luce con 16 gol all'attivo in un solo campionato. L'anno dopo ecco il ritorno a Carrara, con Corrado Orrico allenatore, ed ecco ben 25 reti in 34 partite. Una cifra meritevole di attenzione da categorie superiori secondo i canoni dell'epoca, ben diversi da quelli attuali che vedono il mondo del professionismo pieno zeppo di giocatori in prestito da club importanti, in qualche caso già arrivati e con poca voglia di lottare per farsi strada. Difatti nel 1978 Cacciatori approda al Perugia niente meno che in Serie A e trova quasi subito spazio agli ordini di Ilario Castagner.
Una formazione iniziale della Carrarese degli anni '70, Marco Cacciatori è il primo in basso sulla destra (da www.carraresecalcio1908.it)
Si tratta della famosa annata del «Perugia dei miracoli», che vede il club umbro non perdere mai in 30 partite e chiudere il campionato con un incredibile 2° posto frutto di 11 vittorie e 19 pareggi con la qualificazione in Coppa Uefa a seguire. Cacciatori scende in campo 14 volte segnando appunto la sua unica rete proprio all'Inter, nella giornata dell'esordio. Al termine della stagione la sua strada e quella del Grifone si dividono però subito, dal momento che l'attaccante viene trasferito al Lanerossi Vicenza, appena retrocesso in Serie B, nei contorni dello scambio che porta Paolo Rossi a giocare nel Perugia. Dopo appena 2 partite in Veneto la sua avventura nel mondo del calcio professionistico sembra però dover terminare ad appena 23 anni a causa della diagnosi di un tumore, che lo costringe a stare lontano dai campi da calcio per le cure del caso.
La (splendida) figurina di Marco Cacciatori nell'unica stagione in Serie A da lui giocata, nell'annata 1978-1979 con la maglia del Perugia di Ilario Castagner
Pare proprio che il sogno di fare il calciatore professionista per Cacciatori sia già concluso ed invece nella stagione 1981-1982 ecco il ritorno in campo in Seconda Categoria in Liguria con l'Aulla Fratelli Signani, club toscano che partecipa ai campionati della vicina regione. E arrivano anche 29 reti. Nella stagione successiva eccolo con il Romagnano, squadra espressione di una frazione di Massa per la quale segna 24 reti in Promozione contribuendo ad un ottimo 3° posto. La chance per tornare tra i Professionisti arriva nel 1983 quando ancora la Carrarese lo riporta a sé. E quello che sembrava un azzardo diventa subito una scommessa vinta. In 2 stagioni, la seconda di nuovo con Orrico al timone, l'attaccante realizza 20 gol in Serie C1 e si ripropone a pieno titolo tra i Prof. Non con speranze di poter tornare in Serie A, ma con la prospettiva di poter giocare ancora ad alti livelli per alcuni anni.
Il messaggio di cordoglio dell'Aquila Montevarchi sulla propria pagina Facebook, per ricordare l'attaccante toscano scomparso mercoledì 26
Difatti nella stagione 1985-1986 eccolo alla Reggiana (la sua firma nell'ultimo successo degli emiliani in casa dei rivali del Parma), dopodiché arrivano 2 annate al Montevarchi (20 gol totali) in Serie C2 con promozione conquistata al secondo anno dopo spareggio con la Massese. Seguono 2 anni nuovamente in Liguria con la Sarzanese (che in totale fece 4 stagioni tra i Professionisti) con 17 reti complessive prima del finale di carriera nuovamente tra i Dilettanti. Un campionato vinto con il Pietrasanta in Promozione nella stagione 1990-1991 per poi giocarvi anche nella stagione successiva in Interregionale ad eccezione di una breve parentesi iniziale con la Pistoiese di Giampiero Ventura. Dal 1992 in poi scende tra Seconda e Terza Categoria con Bonascola, Aulla e Gassano, sempre mantenendo un innato fiuto del gol.
Non si conta infatti la varietà delle sue reti, giunte tramite giocate di classe o modi molto più semplici contraddistinti dalla tanta concretezza. Come punizioni-bomba dalla distanza, per lo più di sinistro, oppure colpi di testa precisi. Di lui Corrado Orrico disse che i calciatori più forti allenati in carriera erano stati appunto Marco Cacciatori e Lothar Matthaus, allenato dal tecnico toscano nella stagione 1990-1991 all'Inter. Un talento calcistico eccezionale, che purtroppo a causa di un caso sfortunato nella vita non ha avuto il successo che avrebbe meritato.
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