Serie A
29 Dicembre 2024
MILAN: Matteo Gabbia, prestazione solida a chiudere un bel 2024 personale
Impatto. Tra di loro, ma quello che entrambe non si sarebbero mai augurate. È l'1-1 di Milan-Roma, un risultato che smuove appena appena una classifica che sia per i giallorossi che per i rossoneri rimane altamente deficitaria. Lo è nonostante lo strappo di Fofana, poderoso come non mai, e il piattone con tutta la classe del mondo di Tijani Reijnders a sbloccare la situazione. Lo è anche nonostante il destro al volo di quel fuoriclasse che è e rimane Paulo Dybala - suo l'1-1 - ma anche in questo caso non basta. Il proseguo è un mix tra i rimpianti romanisti per le occasioni in ripartenza nell'ultimo quarto di gara, clamorosa la parata di Maignan sul El Shaarawy, e le recriminazioni rossonere per il rigore non concesso da Fabbri nel primo tempo per l'intervento di Pisilli su Reijnders, ma anche la poca cattiveria nell'ultimo tratto di campo. Insomma, il più classico dei pari e patta, e chissà che non sia stata la goccia finale di quel fragile vaso che è stato e rimane il regno milanista di Paulo Fonseca.
Ultimo atto, crocevia. Insomma, chiamatela come volete ma mai come quest'anno, mai come questa volta - a fare da capolino al 2024 - il più classico dei Milan-Roma ha un sapore diverso. Quasi agrodolce, quel gusto che rispecchia perfettamente il campionato delle due grandi deluse: lontanissimo dalla zona Champions il Diavolo di Paulo Fonseca, giunto all'ennesima prova del fuoco su una panchina che non ha mai veramente smesso di traballare, pericolosamente barcamenanti nel burrascoso centro classifica i giallorossi di Claudio Ranieri. Insomma, stabilità cercasi, tranquillità, questa sconosciuta.
Ma non è sul filo del rasoio pure lo start al Meazza, il ritmo è incalzante sin da subito e a provare l'acuto per primo è Dybala (3'): palla ad Angelino sul vertice sinistro dell'area di rigore e servizio per Pisilli che in corsa apre per il piatto di prima intenzione dell'argentino, para facile Maignan. Risponde subito presente il Milan con il calcio di punizione di Reijnders parato in due tempi da Svilar (5'), ma è all'11 che la Lupa si mangia le mani e rimpiange: con Saelemaekers dal limite imbuca perfettamente per Dovbyk che incrocia col sinistro e da due passi colpisce il palo esterno. E come nel più classico esempio e del gol sbagliato e gol subito, al quarto d'ora un'azione di rottura magistrale di Fofana spacca in due il centrocampo giallorosso e arrivato al limite serve Morata; lo spagnolo fa la sponda sempre per l'ex Monaco che al limite allarga per l'inserimento di Tijani - il calcio - Reijnders - piattone forte sul primo palo e 1-0 Milan (15').
Ma quasi nemmeno il tempo di festeggiare ed ecco che la squadra di Fonseca, ormai recidiva, prima spreca il raddoppio con Morata (17') - servito magnificamente da Jimenez in area ma impreciso nella deviazione sottomisura - e poi capitola, alla prima vera chance ospite: Pisilli riceve palla sulla sinistra e serve Dovbyk con un pallone forte, quasi impreciso ma che l'ex Girona riesce a render giocabile col tacco per Dybala che in corsa e di destro al volo spara in porta, Maignan immobile e pareggio romanista a San Siro (22').
Ribaltoni, ribaltoni continui ed era prevedibile. Come lo è una fase di disimpegno non sempre perfetta lato capitan Mancini e compagni, con Emerson Royal che al 31' prova ad approfittarne recuperando il pallone in area e servendo Chukwueze; il nigeriano sterza sul sinistro e prova un traversone che deviato spaventa Svilar ma si inarca in corner. A tre minuti dall'intervallo ecco invece l'episodio, con lo stesso Chukwueze che serve al limite Reijnders che fa sfilare e viene agganciato nettamente da Pisilli (42'). Fabbri però non interviene e lascia correre scatenando l'ira della panchina milanista, Fonseca compreso e che alla fine paga col cartellino rosso. L'ultimo e concitato atto di una prima frazione ballerina.
Secondo tempo che si spalanca subito con tre novità: Pellegrini e Celik in campo per la Roma, ma soprattutto lato Milan il ritorno in mezzo al campo dopo oltre 4 mesi di Ismael Bennacer, out Terracciano. Mosse che infiammano immediatamente, lato romanista con il sinistro forte sul primo palo di Dovbyk respinto bene da Maignan (3') - a suggellare la ripartenza orchestrata proprio da Pellegrini - e la conclusione dal limite insidiosissima proprio dell'algerino rossonero respinta bene in corner da Svilar.
Lo stesso estremo difensore ospite è monumentale poco più tardi nell'allungarsi e levare dalla porta il sinistro a giro di Chukwueze. Purtroppo l'istantanea finale della partita del nigeriano, costretto ad uscire per un nuovo infortunio muscolare, al suo posto ecco un altro ex di giornata: è la volta di Tammy Abraham e quindi passaggio al 4-4-2 con l'inglese a far coppia con Morata sul fronte offensivo. Ma i risultati latitano.
A discapito di una seconda parte di primo tempo effervescente, a tratti oltremodo frizzante, dall'ora di gioco invece la partita ristagna. La truppa di Ranieri aspetta guardinga e pronta a ripartire, facendo correre i brividi lungo la schiena ai rossoneri ogni qualvolta ha campo davanti a se. Milan che invece consolida il possesso con Bennacer-Reijnders, le scorribande del solito Theo - impreciso ma quantomeno rinvigorito rispetto alle precedenti uscite, ma una precisione che va via calando negli ultimi venti metri. Chiosa finale il miracolo di Maignan sul destro forte zona primo palo di El Shaarawy, poi poco altro. Triplice fischio che incombe, e così l'ondata di disapprovazione di Sua Maestà San Siro: è 1-1 tra Roma e Milan.