Kings World Cup Nations
03 Gennaio 2025
KINGS WORLD CUP NATIONS ITALIA - La tristezza a fine partita di Alessandro Gelsi, una delle più belle sorprese di questa spedizione
I problemi visti con il Giappone si sono rivisti moltiplicati contro la Spagna, più forte e più squadra di noi, ma soprattutto più furba a sfruttare ogni minima disattenzione ed errore dell'Italia. Stavolta, al contrario del Giappone, la sconfitta è cocente, decisiva e inappellabile: 8-5, Azzurri battuti a casa loro e fuori dal mondiale. A mente fredda, però, gli shootout di Gelsi e Trombetta e l'errore di Viviano pesano, ma dimostrano anche come nel finale abbiamo spaventato una delle squadre più forti al mondo. Grazie ragazzi, ci avete fatto vivere un finale di partita che non dimenticheremo mai, nonostante tutto.
Viviano 5 Forse il campo, in cabina di regia si parlava di un manto che il portierone non aveva mai provato. E i primi minuti purtroppo sembrano confermarlo, un vero baratro: sullo shootout Guti gliela mette rasoterra e pochi secondi dopo arriva anche il raddoppio, dove l'ex Sampdoria tiene troppo il pallone tra i piedi e se lo fa rubare subendo il 2-0. Piano piano si rivede il leader che conosciamo, con delle parate incredibili come nel 2 vs 1 di fine primo tempo. Sul 6-3 fa un'uscita avventurosa al limite che rischia di lasciarlo fuori per tutta la partita.
D'Ippolito 7 Entrato a freddo per la sospensione di Viviano, cerca in tutti i modi di tenere in piedi la baracca e dopo alcuni minuti di normale amministrazione fa una paratona assurda che permette all'Italia di rimanere in partita nei minuti del gol doppio. Sembra che i Boomers di Fedez si siano accaparrati uno dei migliori portieri della competizione.
Marin 6 Stavolta senza la fascia di capitano, entra tra gli ultimi dopo l'inizio di partita e si mette come sempre al centro della difesa, tra Bonucci e Tarasco. Rispetto alla partita contro il Giappone, di attacchi ne arrivano e pure tanti. Se cresce con l'alzarsi del ritmo azzurro, l'inizio è da film horror con le Furie Rosse che fanno quello che vogliono, e anche nel secondo tempo ci graziano non poco.
Tarasco 6.5 Sembra essere la colonna portante lì dietro, un monumento da cui sembra non potersi separare, prima con gli Stallions e ora con gli Azzurri. In questa partita nonostante tutta la buona volontà che ci mette, non riesce ad arginare la potenza e agilità degli spagnoli. Le sue lacrime a fine partita dicono tanto del suo rammarico, e non solo suo.
Bonucci 7 Il talento e le capacità di Bonucci non le veniamo a scoprire di certo oggi, ma anche i più grandi campioni hanno fatto fatica sui campi della Kings all'inizio. Quasi tutti. Bonucci entra in campo con la fascia di capitano e con il coraggio e la leadership che lo contraddistinguono da sempre. Interventi al limite, lanci verso gli attaccanti e tutto ciò che faceva parte del suo bagaglio anche alla Juventus. Ad inizio ripresa prova anche a tirare di potenza da centrocampo provando a dare una sveglia alla squadra, che però deve abbandonare nel miglior momento, lasciato fuori dalla carta speciale della Spagna.
Rossi 8 Non sappiamo cosa abbia mangiato a pranzo, ma sicuramente qualcosa che ricorda i magici spinaci di Braccio di Ferro. Dopo le critiche della partita contro il Giappone, risponde nell'unico modo possibile, con la partita della vita. Realizza una tripletta, e già questo basta a chiudere la questione hating, ma anche per come arrivano i gol c'è da fare un plauso. Opportunismo e posizionamento sul primo e terzo gol, ma il secondo è tutta farina del suo sacco, con una discesa che si conclude con un rientrare sul destro e concludere alle spalle dell'estremo difensore spagnolo, sul suo palo. Bravo Frenezy, bell'acquisto.
Fares 6.5 Vittima forse di alcune scelte tattiche rivedibili, al motorino della Nazionale tocca stare dietro a correre in orizzontale per provare ad aprire una Spagna che però è messa in campo in maniera perfetta. Solo il palo gli nega la gioia del gol nel 2 vs 2 di fine primo tempo, mentre è più fortunato quando fornisce l'assist per il primo gol di Rossi.
Gelsi 6.5 Come sempre dimostra di essere l'arma in più della Nazionale italiana e uno dei più rappresentativi di questa - seppur breve - spedizione. Il nuovo innesto dei Gear 7 si prende un'altra la responsabilità di provare il controllo iniziale - vinto - ma su cui purtroppo sbaglia lo shootout conseguente ad un fallo sul primo tocco. Nel 2 vs 1 di fine primo tempo salva in scivolata, provando anche un miracolo sul corner successivo. Non si può dire che non ci abbia messo l'anima.
Cruz 5 Forse tra i migliori nel finale contro il Giappone, il mago brasiliano di Youtube e Tik Tok viene fatto entrare ad inizio secondo tempo per provare a recuperare il 5-1 di svantaggio, ma la sua partita non potrebbe iniziare peggio, con un giallo per fallo a palla lontana che lo butta fuori per due minuti. Anche al ritorno in campo sembra essere fuori dalle alchimie di squadra, non riuscendo quasi mai a farsi vedere in maniera pericolosa.
Trombetta 6 Dopo una Kings World Cup che l'aveva consacrato come idolo delle folle, esce dalla World Cup Nations a secco e ingabbiato. L'ex Giana Erminio fa il solito lavoro sporco per liberare i compagni, lavoro fatto di sponde - come l'assist per il terzo gol di Rossi - e movimenti spalle alla porta. Pesa, però - e tanto - lo shootout respinto nella ripresa che avrebbe messo l'Italia ancora prima ad un passo dalle furie rosse. Quella mancata girata al primo minuto di recupero riassume perfettamente l'animo di tutti noi.
Caputo 6.5 Alla sue seconda partita in campo Kings, si vedono i miglioramenti che tutti ci aspettavamo rispetto all'esordio. L'occasione più lampante gli capita quando va al tiro con il portiere lontano dai pali, ma la sua conclusione viene salvata sulla linea da De La Mata. La sinergia con Trombetta ha giovato sicuramente della prima partita, visto anche un'imbucata magica dell'ex Sassuolo per il bomber emiliano. Nel secondo tempo prova ad alzare il pressing, anche sul portiere, a cui per poco non gli fa combinare lo stesso errore di Viviano.
All. Micheli 5 Non ci siamo proprio. Se contro il Giappone alcune scelte potevano essere giustificate dall'essere la prima partita e magari il non essere ancora al top di qualche effettivo, in questa partita gli errori si sono visti eccome. Quello più evidente è stato lasciare Frosio in panchina per tutta la partita, anche quando per lo shootout poteva essere uno degli uomini più indicati. Anche nella gestione tattica della partita qualche lacuna è uscita, come il lasciare un centrocampo scarno (di Venturiana memoria) in relazione a una squadra come quella spagnola che con pochi sforzi riusciva a raggiungere la nostra area.
Pres. Blur 7.5 Non c'è nulla da fare, quando serve metterci il carico da novanta, ci pensa Gianmarco Tocco, uno che di grandi palcoscenici e grandi numeri se ne intende giusto un po'. Oggi, però, di numero ne basta uno, anche piccolo per i suoi standard, il due. Due come i rigori calciati in totale, due come i rigori segnati - anche oggi a segno - e due come le volte in cui ha rialzato il morale di tutti, giocatori e tifosi, sia nell'arena che a casa.
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