Primavera 1
04 Gennaio 2025
Primavera 1 • L'abbraccio tra Andrei Florea e Alessio Vacca, i due marcatori della Juventus sulla rimonta all'Inter. Juventus-Inter 3-2. (Foto Cunazza)
Se tra le cose da fare nel 2025 avevate assistere ad una partita ricca di colpi di scena e stravolgimenti, potete già spuntare la casellina nella lista. Il nuovo anno ci regala già dal principio, la partita che più di tutte rappresenta il calcio nostrano, un Derby d'Italia che, se già non bastasse la sua storia e nomea per renderlo affascinante, viene arricchito da una situazione di classifica davvero tesissima. La Juve di Magnanelli infatti, ha un'occasione molto più che ghiotta per superare l'Inter in classifica, infilare la quarta vittoria consecutiva e lanciare un segnale all'intero campionato. I nerazzurri di Zanchetta dalla loro, con 31 punti, occupano la quarta posizione affiancati dalla Fiorentina e dai cugini del Milan, ma sono alla ricerca del riscatto dopo la brutta batosta con la Roma, e ci tengono a tenere a distanza di sicurezza i rivali bianconeri. Desiderio però non esaudito per La Beneamata, che dopo una partita a tratti dominata, getta alle ortiche la partita e si fa scavalcare da una Juve ferita nel orgoglio.
Con le assenze pesanti di Berenbruch e Aidoo, impegnati a Riyad con la prima squadra per la Supercoppa Italiana, Zanchetta opta per un 4-3-3 caratterizzato dal tridente d'attacco Spinaccè-De Pieri-Quieto e che, per buona parte della gara, ha messo in seria difficoltà la retroguardia bianconera. Magnanelli invece stravolge tutto e risponde con un inedito 4-4-2, che non dà i risultati sperati fin da subito, ma che alla lunga si dimostrerà una scelta azzeccata. La prima vera occasione del match capita ai padroni di casa, che approfittano di una brutta palla persa dall'Inter e per poco non puniscono la formazione lombarda col fendente di Di Biase che termina largo. Da qui in avanti però, la luce della Juve si spegne e si accende quella dei nerazzurri, che prendono in mano la partita e stravincono ogni duello in mezzo al campo. Ed è proprio da uno di questi che nascerà il vantaggio interista. Tigani sradicata letteralmente il pallone dai piedi di Florea, si invola verso la porta e all'altezza dell'area di rigore allarga per capitan Quieto, controllo e piattone sul primo palo a battere Zelezny. Bianconeri clamorosamente in affanno come raramente abbiamo visto in questa stagione, ma i ragazzi di Zanchetta, nonostante le molteplici occasioni create, non riesco a portarsi sul doppio vantaggio, chiudendo 1-0 la prima frazione.
Nella ripresa, la volontà dell'Inter è quella di chiudere subito la pratica per non permettere alla Juve di ritornare in partita. I nerazzurri ci provano con un ispiratissimo De Pieri che impegna Zelezny e spaventa la squadra di Magnanelli. Ma il 2-0 non tarda ad arrivare e, al 17', Zanchetta fa partire un tiro non irresistibile, a dire il vero, ma che trova sulla sua traiettoria la deviazione decisiva di Spinaccè che tocca e spiazza il portiere bianconero. Colpo del k.o. per la Juventus? Macchè, la Vecchia Signora è più viva che mai e, ferita nell'orgoglio, si lancia subito all'attacco per riacciuffare la gara. Bastano appena 2 minuti ai ragazzi di Magnanelli per trovare il 2-1, con Vacca che riscatta una prestazione fin lì piuttosto opaca, sfondando in area di rigore e piazzandola all'incrocio col destro e rianimando l'intero popolo juventino, ma non è finita qui. Inter che batte, perde palla e incassa addirittura il 2-2. Sul tabellino apparirà il nome di Vacca, che taglia alla perfezione e infila con freddezza Zamarian, ma il gol è quasi tutto di Florea, che si inventa un'imbucata fantascientifica per il compagno, tagliando fuori mezza difesa nerazzurra e offrendo un cioccolatino solo da scartare. Blackout totale per la squadra di Zanchetta, che prova a reagire con qualche cambio, ma la Juve è famelica e, al 31', completa una rimonta storica. Il solito imprendibile Biliboc scappa sulla sinistra e mette un pallone velenoso che taglia l'intera area di rigore, bucano tutti l'intervento tranne Florea, che impatta alla perfezione col mancino e la piazza sotto al sette, facendo esplodere tutto il Vinovo Training Center. Nel finale, l'Inter tenta l'arrembaggio per riacciuffare quantomeno il pareggio, ma la difesa della Juve è stoica, resiste a tutti gli assalti e al, triplice fischio, si porta a casa una vittoria che vale molto più dei soliti 3 punti.
JUVENTUS-INTER 3-2
RETI (0-2, 3-2): 22' Quieto (I), 17' st Spinaccè (I), 19' st Vacca (J), 20' st Vacca (J), 31' st Florea (J).
JUVENTUS (4-4-2): Zelezny 6, Savio 6, Martinez 6.5, Verde 5.5, Pagnucco 6, Boufandar 6, Mazur 6, Florea 7.5, Biliboc 7 (40' st Finocchiaro sv), Vacca 8 (45' st Keutgen sv), Di Biase 5.5 (23' st Lopez Comellas). A disp. Vinarcik, Nisci, Scienza, Sosna, Bellino, Rizzo, Djahl, Merola. All. Magnanelli 7.
INTER (4-3-3): Zamarian 6, Della Mora 5.5, Re Cecconi 6, Maye 6, Cocchi 6.5, Zanchetta 7 (36' st Cerpelletti sv), Venturini 5.5, Tigani 6.5, De Pieri 6 (25' st Mosconi 6), Spinaccè 7.5 (29' st Lavelli 6), Quieto 7.5 (36' st Zouin sv). A disp. Taho, Alexiou, Motta, Garonetti, Ballo, Putsen, Mantini. All. Zanchetta 5.5.
ARBITRO: Madonia di Palermo 6.
COLLABORATORI: Zezza di Ostia Lido e Cecchi di Roma 1.
AMMONITI: 15' st Verde (J), 35' st Lopez Comellas (J).
NOTE: È stato osservato un minuto di silenzio in onore di Aldo Agroppi, ex bandiera del Torino. Calci d'angolo 3-4 per l'Inter.
JUVENTUS
Zelezny 6 Nonostante i due gol subiti su cui poteva fare meglio solo nel primo quando Quieto lo ha infilato sul palo più vicino, protegge in maniera ottima lo specchio, soprattutto facendo propri i diversi cross alti provati dagli esterni nerazzurri.
Savio 6 Nel primo tempo si vede spesso lasciare la sua posizione di terzino destro per andare a seguire tutto campo Quieto, e proprio per questo rischia di rimanere fuori posizione come proprio nel momento del gol dello stesso 10. Ma questo lavoro lo porta più volte a farsi notare nella metà avversaria con un paio di colpi verso la porta che hanno spaventato Zamarian.
Martinez 6.5 Meglio rispetto al suo compagno di reparto Verde, dimostrato un'ottima scelta sugli stacchi aerei e nel corpo a corpo con Spinaccè.
Verde 5.5 Tanta difficoltà nel trovare il tempo nelle letture sia sui contrasti aerei, che perde spesso contro l'ottimo Spinaccè, sia sui lanci diretti verso l'uomo. Partita dura contro un attacco strutturato e rapido.
Pagnucco 6 Come al solito, dal suo piede rischia di far nascere tanti pericoli e tanti spunti, e non è un caso se ha spaventato in più occasioni la retroguardia dell'Inter con alcune imbucate verso Vacca e Di Biase. La spinta offensiva in costruzione viene abbinata con un'ottima attenzione difensiva, non facendosi infilare da De Pieri.
Boufandar 6 Inizia la gara assumendo un ruolo spiccatamente offensivo, alzandosi spesso dalla sua cabina di regia per marcare a uomo Zanchetta, che però inizierà poi a portare a spasso tutto il centrocampo bianconero. Il 5 juventino cerca di schermare e coprire la propria area di rigore.
Mazur 6 Sta riprendendo ritmo e minuti dopo il lungo infortunio. In quest'occasione viene coinvolto raramente nella manovra bianconera, provando soprattutto a fortificare il centrocampo e chiudere spazi nella trequarti interista.
Florea 7.5 Se nel primo tempo si vede poco, nel secondo s’illumina ed illumina. D’immenso. Prima fornisce un assist immaginifico per Vacca, riuscendo a far passare la palla nell’unico spiraglio possibile; poi segna con un mancino di prima a giro il gol decisivo per la vittoria, completando nel migliore dei modi una rimonta favolosa. L’unica dota dolente è stato quel pallone perso nel contrasto con Tigani, ma poi subito messo in archivio da una reazione spettacolare.
Biliboc 7 Per continuità di rendimento è il migliore: dal primo minuto entra con la voglia di incidere ed è colui che si rende più pericoloso di tutti, l’unico che per un tempo e mezzo ha dato la sensazione di poter creare qualcosa di magico. Magico come il tocco che ha propiziato la percussione vincente di Vacca; fatato, invece, l’assist preciso e perfetto dalla sinistra per Florea, che ha realizzato con una conclusione bellissima. Sfiora anche un gol olimpico nel primo tempo, così, tanto per dire.
Vacca 8 Lotta, ci crede e non molla mai. Lo fa anche in occasione del primo gol, che segna dopo una percussione clamorosa dentro l’area di rigore. Anche per la doppietta il gol è chirurgico, un destro a giro con una coordinazione fuori dal comune. Il 10 non si smentisce mai nelle partite che contano. 40’ st Finocchiaro sv
Di Biase 5.5 Dopo un gol clamorosamente sprecato ad inizio gara, esce sempre di più dai radar: la difesa lo chiude sempre e lo anticipa con apparente facilità, il 14 si vede lentamente meno, fino a lasciare il posto a Lopez. 45’ st Keutgen sv
23’ st Lopez 6 Tanto fisico e tanto lavoro sporco. Vince alcuni duelli vitali contro Maye, alzando il baricentro della squadra e facendo scorrere dal cronometro minuti su minuti.
All. Magnanelli 7 Dopo 60’ di difficoltà, risveglia l’animo e l’anima dei suoi ragazzi, che riescono a rimontare uno svantaggio di due gol con tre reti, una più bella dell’altra. La sua Juve rimane imbattuta, e c’è molto Magnanelli in questi risultati.
INTER
Zamarian 6 A parte qualche buon’uscita palla a terra, di cui una rischiosissima da cui stava nascendo il vantaggio bianconero ad inizio primo tempo, non si fa notare né in positivo né davvero tanto in negativo. Sui gol, piuttosto che suoi, gli errori sono di tutto il reparto difensivo. Poi se Florea tira fuori dal cilindro due giocate fantascientifiche, allora le colpe sono ancora di meno.
Della Mora 5.5 Il suo lavoro di sovrapporsi sulla fascia destra è continuo. Ma porta pochi risultati, sostanzialmente per due motivi. Il primo: nonostante metta in condizione De Pieri nell’uno contro uno portandosi via un uomo, il compagno rischia davvero poche volte la giocata, costringendolo a recuperare in fretta la posizione; il secondo: tanti cross, ma poca precisione.
Re Cecconi 6 Per gran parte della gara è uno dei migliori in campo, dimostrando fisicità e solidità. Non a caso legge sempre ogni imbucata tentata dai centrocampisti della Juventus sia di testa che con i piedi. Ma la sua prestazione - e di conseguenza il suo voto - precipita quando si perde Vacca alle sue spalle ed interviene in maniera maldestra sul filtrante di Florea. Poi è tutto facile per il 10 juventino, ma da quel momento in poi, il difensore dell’Inter inizierà a vacillare nelle scelte.
Maye 6 Stesso discorso dell’appena citato Re Cecconi: ottimo primo tempo, leggermente dimenticato nella ripresa quando, soprattutto con l’ingresso in campo di un ben più fisico Lopez rispetto a Di Biase, perde qualche duello di troppo. Tuttavia, di testa le prende tutte lui, dominando da quel lato.
Cocchi 6.5 Propositivo sulla sinistra specialmente dal secondo tempo fino alla fine di partita. Sia di destro che di sinistro riesce a colpire in un paio di occasioni la porta in modo violento e piuttosto pericoloso. Ma nel momento più cruciale della gara, quando l’Inter deve cercare un clamoroso pareggio dopo essere stata in vantaggio di due reti, spreca due piazzati - una punizione dal limite defilato e un angolo, che calcia in maniera affrettata e poco precisa.
Zanchetta 7 Il cervello del centrocampo nerazzurro. Metronomo della mediana, detta i tempi di gioco a suo piacimento, accelerando e abbassando il ritmo quando la squadra lo necessita. Il suo apporto è totale, tocca un centinaio di palloni che gestisce con calma olimpica e precisione assoluta. Il secondo gol, quello di Spinaccè, nasce proprio da un suo tentativo di tiro da fuori area, che diventa involontariamente un assist per il compagno. 36’ st Zouin sv
Venturini 5.5 La scena nel centrocampo lombardo se la prendono i suoi due compagni. Il 16, invece, rimane spesso a proteggere la zona piuttosto che ad attaccare. Sono tante le triangolazioni veloci tentate - e riuscite - con i compagni, ma senza impensierire realmente la retroguardia avversaria.
Tigani 6.5 Un piccolo Barella cresce. Paragone da prendere, ovviamente, con le dovute proporzioni, ma la sua instancabilità e forza fisica nei recuperi palla ricordano le caratteristiche della mezzala cagliaritana. Proprio con un recupero da centrocampista vero su Florea, riesce ad azionare il gol dell’1-0 firmato Quieto, conducendo il contropiede e fornendo l’assist al suo capitano.
De Pieri 6 Spesso rinuncia a provare la giocata, il dribbling per saltare il difendente. E le condizioni ci sono spesso state, grazie anche al bel lavoro in sovrapposizione di Della Mora. Ma oltre ad un paio di tiri andati molto alti dallo specchio della porta, si va vedere con il contagocce e da quel lato, l’inter perde spinta e brio.
25’ st Mosconi 6 Fresco e si vede. Con qualche sgasata a mille all’ora rischia di assediare la difesa juventina, che deve rinculare spesso, ma riesce a fermarlo con tempismo.
Spinaccè 7.5 Pivot d’attacco. Unisce la sua fisicità impressionante per tenere lontano i difensori e proteggere i palloni, facendo anche alzare il suo baricentro, ad una lucidità impressionante nello scarico e nella sponda spalle alla porta. Il gol è d’attaccante vero: nell’area piccola è lesto nello spingere la sfera in porta.
29’ st Lavelli 6 Si fa notare con tiro al volo, che ha fatto venire i brividi sia ai giocatori in campo e sia a chi la partita la stava guardando, chi tifando per una squadra chi per l’altra.
Quieto 7.5 Capitano e numero 10. Chi meglio di lui poteva sbloccare la partita con un gol bellissimo, una perla di piattone a giro. La prestazione è da leader tecnico, non solo per la rete - stupenda -, ma soprattutto per l’apporto al match. I suoi cambi di passo, i suoi movimenti ad entrare dentro il campo per ricevere e poi inventare sono state delle chiavi per scombinare la ben chiusa retroguardia juventina.
All. Zanchetta 5.5 Due facce della stessa medaglia. Dopo un primo tempo dominato e un inizio di secondo tempo cominciato sulla stessa falsariga, l’Inter cala. Una dormita che costa cara: dalla possibile vittoria già messa quasi in cassaforte a sperare un pareggio in extremis. Utopia? No. Realtà, per sfortuna dei nerazzurri.
ALESSIO VACCA • JUVENTUS
ANDREI FLOREA • JUVENTUS
MATTEO SPINACCE' • INTER
DANIELE QUIETO • INTER