Kings World Cup Nations
07 Gennaio 2025
KINGS WORLD CUP NATIONS • Shakhriyor Jabborov, il «Principe» dell'Uzbekistan che sta stupendo il mondo
Stropicciare gli occhi non basterà, neanche provare a lavarsi la faccia o tirarsi un paio di schiaffi, il dubbio resterà: «Ma questo, è reale?». Risposta? Sì, lo è, anche se a guardare il cronometro non si direbbe. Quello che scorre fino a sei secondi dal termine di una delle partite più emozionanti di un Mondiale che ha già la sua favola: l'Uzbekistan. Gli asiatici si qualificano infatti ai quarti di finale della Kings World Cup Nations contro-ribaltando una sfida puramente folle contro il Perù, subendo la rete del 4-5 allo scoccare dell'ultimo minuto regolamentare per poi segnare il gol vittoria a sei secondi dalla fine del recupero. Un duello decisamente più in bilico dell'altro match di giornata, che completa il quadro del prossimo turno e consegna un'altra eliminazione di spicco.
Cos'è la Kings League? Prendere questa partita e farla vedere, a tutti. Quale? Uzbekistan-Perù, la sfida che meglio dimostra lo spettacolo della competizione ideata da Piquè, dove qualsiasi cosa può succedere. Sì, perché l'avvio è semplicemente a senso unico, quello deciso dal «Principe» Jabborov, che realizza una doppietta in tre minuti: prima il dribbling vincente nell'uno contro uno iniziale, poi il destro in contropiede per confermarsi idolo del paese. In mezzo il raddoppio di Anvarjonov nell'angolino, che fa 3-0 in 180 secondi e sancisce un avvio da incubo per i biancorossi. I peruviani sbattono infatti contro il palo e su un Yangirov protagonista assoluto, portiere senza guanti che con due interventi di testa difende il risultato nel dado di fine primo tempo (una delle regole speciali del torneo, disponibili qui).
Sopra di tre reti, l'Uzbekistan si chiude in difesa dinanzi a un Perù che non riesce a sfondare, merito anche dell'altro portiere asiatico, Golikov, che mette il guantone sul tiro di punta di un avversario da posizione ravvicinata. I sudamericani, poi, si divorano anche da soli l'occasione per riaprire la partita con lo shootout sbagliato da Honores, poco dopo il rigore presidenziale uzbeko di Abdujabborov parato di piede. Il 3-0 resiste così anche a cinque minuti dalla fine, ma il bello della Kings è che nessuna partita è mai veramente chiusa.
Al 35', infatti, sul rinvio del portiere, capitan Alvarado di testa spizza in porta la palla del 3-1, dando un barlume di speranza a una nazione intera, anzi, pure qualcosa di più. Già, perché al 37' Gálvez in contropiede fa sedere l'uomo e di punta infiamma il Vismara, che sussulta per un altro palo colpito pochi secondi dopo dai sudamericani. È l'inizio di due minuti di pura locura, quelli dove, sempre per regolamento del torneo, ogni rete vale doppio. Sotto 3-2, dunque, al Perù basta un gol per ribaltare clamorosamente il match, e a farlo è l'eroe degli Alpaca: Gálvez, che si inventa un bellissimo mancino a incrociare da fuori area dritto nell'angolino opposto. Avanti per tutta la partita, l'Uzbekistan si ritrova improvvisamente sotto, ma la magia non è finita. Al 39', infatti, Yangirov, il portiere senza guanti, pesca un filtrante in verticale perfetto per Tukhtasinov, che si gira con una grandissima giocata, calcia, si vede negare il gol dall'intervento in scivolata di un avversario e poi spedisce la palla sotto la traversa da due passi, a sei secondi dalla fine del recupero.
È la rete di un assurdo 6-5 che vale una qualificazione inaspettata per l'Uzbekistan, già partecipante a sorpresa e ora iscritto addirittura nell'albo dei quarti di finale, dove se la vedrà con la Colombia. Sponda Perù, invece, è psicodramma totale: da 3-0 a 4-5, poi la beffa all'ultimo pallone della partita.
Era la sfida più attesa del giorno, forse anche del Last Chance, e non ha deluso le aspettative, almeno in termini balistici. Il film della partita, invece, ha una trama chiarissima, tutta a tinte biancorossoverdi. Quelle di un Messico che va subito sotto per il bolide di Salihamidžić (figlio dell'ex Bayern Monaco e Juventus), ma poi prende il match e lo spiegazza a suo piacimento. Pareggiati i conti con il bellissimo gol da centrocampo del portiere Monterde, i sudamericani ribaltano completamente la sfida con il colpo di testa di Bernal, il rigore di Martínez e una delle reti più belle di tutto il Mondiale: rimessa laterale, colpo di tacco e destro in corsa all'incrocio dei pali di Cisneros, che fa 3-1 a fine primo tempo.
Un risultato indicativo di una partita in cui la Germania semplicemente non c'è. Come contro il Brasile, i tedeschi sembrano spegnersi una volta ampliato il gap, dando cenni di vita solo con un colpo di testa di Jones, ma sbagliando poi lo shootout con il suo uomo simbolo, ovvero l'ex Lazio Leitner. A tenere in bilico la sfida è quindi il Messico, che si divora il 5-1 in un'occasione e sbaglia il rigore presidenziale con Montiel, salvo poi far chiudere baracca e burattini al 39', quando Martínez spazza via ogni cosa: doppietta, 6-1 (il gol vale doppio essendo stato segnato dopo il 38') e primo posto solitario in classifica marcatori.
A niente serve il timbro di Sohm allo scadere, che confeziona il 6-3 finale, ma non può evitare l'eliminazione della Germania e la festa dei messicani, che ai quarti di finale affronteranno l'Argentina nel derby sudamericano.
Dopo due giorni di terzo turno, dunque, il tabellone è completo, e anche il programma dei prossimi giorni. Mercoledì 8 gennaio, infatti, si giocheranno i primi due quarti di finale, ovvero Colombia-Uzbekistan e USA-Marocco, mente giovedì 9 sarà l'ora di Brasile-Turchia e Argentina-Messico. Sfide che consegneranno i nomi delle 4 squadre che venerdì 10 daranno vita alle semifinali della Kings World Cup Nations, secondo l'ordine sopra citato.
Nel lato inferiore del tabellone, dunque, resta viva la speranza di vedere un caldissimo Argentina-Brasile, anche se i verdeoro non dovranno sottovalutare una Turchia già mattatrice della Spagna strafavorita. Dall'altra parte, invece, la favola Uzbeka dovrà resistere al cuore dei Cafeteros, mentre il Marocco proverà a far valere il fattore tifo anche contro gli USA.