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Kings World Cup Nations

Il Mondiale ai piedi del Pallone d'Oro! Una rimonta da manicomio per prendersi la semifinale

Goduria James-Colombia, incubo Marocco per McKennie: il meglio della settima giornata di Kings World Cup Nations

Nadir Marocco Kings World Cup Nations

KINGS WORLD CUP NATIONS • Nadir Louah

Trovare una sola parola per riassumere tutto quello che è successo è impossibile, e anche «Impossibile» sarebbe un termine sbagliato, perché è tutto reale, ed è stupendo. È lo spettacolo della Kings World Cup Nations, di chi, a 24 ore da una partita folle decisa a sei secondi dalla fine del recupero, ne consegna un'altra ancora più matta da gustare allacciati alla sedia. Quella del manicomio, ormai, perché USA-Marocco supera ogni immaginazione: da 0-1 a 7-7, con gol nei minuti finali del Pallone d'Oro Nadir per completare una contro-rimonta inseguita per tutta la partita e decisa dalla prima serie di shootout di tutta la Coppa del Mondo. La stesso che vede sugli spalti McKennie a supportare gli States, e addirittura James Rodríguez scendere in campo per calciare un rigore con la maglia di una Colombia devastante, pronta a giocarsi una semifinale Mondiale.

LA COLOMBIA SPLENDE SOTTO GLI OCCHI DI JAMES: OUT-BEKISTAN

Troppo forte, semplicemente troppo forte. Dopo Marocco e Turchia, i Cafeteros si bevono pure l'Uzbekistan in un quarto di finale senza storia, e lo fanno sotto gli occhi di chi la storia della nazione l'ha scritta nel calcio a 11. Sì perché al Vismara atterra un certo James Rodríguez, lui che proprio in un Mondiale ha fatto innamorare ogni appassionato di questo sport. L'ennesimo ospite d'eccezione della Kings World Cup Nations, che sta diventando sempre più territorio di conquista dei sudamericani, bravissimi a indirizzare il match con 4 gol in 9 minuti.

Palacios stappa la partita con un mancino sotto la traversa, il portiere Mena segna direttamente su rinvio nel tre contro tre (una delle regole del torneo prevede infatti l'inizio in uno contro uno e poi l'ingresso di un giocatore per squadra ogni minuto, fino ad arrivare al 7 contro 7, per saperne di più clicca qui), poi Gutiérrez fa 3-0 sotto le gambe del portiere servito dal bellissimo doppio dribbling di Caro e Ortega serve il poker al volo di punta sul geniale assist da quarteback sempre di Mena. Uno spettacolo per gli occhi a cui manca solo il momento più atteso, ovvero il rigore presidenziale di James, che viene incredibilmente parato dal portiere dell'Uzbekistan.

Il segnale della ripresa asiatica? Questa volta no, perché subito dopo gli uzbeki calciano fuori il proprio rigore presidenziale e sbattono sul palo, chiudendo il primo tempo con un altro episodio sfortunato: punizione del «Principe» Jabborov deviata, tiro di un compagno, palo, miracolo di Mena e palla che colpisce pure la traversa. Sotto 4-0, la favola del Mondiale prova a tornare in vita con una stupenda triangolazione conclusa in rete da Anvarjonov al 31', ci spera quando la Colombia sbaglia lo shootout (carta speciale), ma poi deve fare i conti con la realtà: resta un uomo in meno all'inizio del 38' per un'ingenuità, incassa il golazo di Quintero (dribbling di suola e palla nell'angolino) e perde 6-1. È la fine della storia più bella della Coppa del Mondo, che vede invece avanzare una Colombia forte, fortissima, alla sua prima semifinale nella storia di un Mondiale.

USA-MAROCCO, IL PALLONE D'ORO DELLE PARTITE

Doppietta di un portiere, una magia dietro l'altra, rimonte, contro-rimonte e la prima serie di shootout di tutto il Mondiale: USA-Marocco è spettacolo allo stato puro. Uno show aperto da un'altra guest star, ovvero Weston McKennie, presente alla Vismara Arena per incoraggiare la sua nazione, che riceve anche i videomessaggi di Christian Pulisic e Timothy Weah, a evidenziare di nuovo il potenziale del marchio Kings League. Sponda Marocco, invece, nessuna celebrità, ma un bellissimo videomessaggio dei famigliari dei giocatori impegnati a chilometri e chilometri da casa, e un tifo semplicemente da stadio, con tanto di fumogeni.

È la carica giusta per la squadra del Pallone d'Oro Nadir Louah, che dopo pochi secondi vince l'uno contro uno iniziale e porta in vantaggio il Marocco. Un'ottima partenza, ma illusoria, perché gli USA nel giro di un minuto ribaltano tutto con lo splendido mancino nell'angolino di Vega e il gol su rinvio del portiere «Pollo» Cortés. Lo stesso che poco dopo fa una gran parata su un destro indirizzato sotto la traversa, spiegando la strada per il tris a stelle e strisce di Morales su un rigore abbastanza dubbio. Il karma, però, torna indietro e colpisce gli americani con il tiro di Erraki deviato in porta da Mijatovic, che sembra riaprire i giochi. Sembra, appunto, perché la sorte del dado opta per un 4 contro 4 negli ultimi due minuti del primo tempo, quelli che gli USA illuminano con altre due perle: la doppietta da fuori area del portiere «Pollo» e il destro magnifico all'incrocio dei pali opposto firmato Benítez, in ripartenza su un presunto rigore non concesso agli africani.

Il parziale al rientro in campo recita dunque 4-2 per gli USA, che nella ripresa devono fare i conti con un Marocco a caccia della rimonta. Quella che non è mai chiaro se arriverà o meno, perché il secondo tempo è una follia, e basta. El Amrani accorcia le distanze sfruttando lo shootout presidenziale, gli States riallungano con il penalty del Presidente Castro, poi colpiscono un palo astronomico con il pallonetto di Mijatovic direttamente dalla sua area di rigore e vedono riavvicinarsi i Leoni dell'Atlante con la rete da due passi di Saoud su assist ancora di El Amrani.

Il botta e risposta, però, non finisce mai, perché se gli USA tornano sul +2 grazie all'ennesima magia di Benítez (destro al volo d'esterno sotto la traversa), il Marocco risponde con la carta dello shootout segnato dall'infallibile El Amrani, che salta pure il portiere. Gli africani dimostrano così di non volersi arrendere, ma per completare la rimonta serve quel qualcosa in più, o meglio, quell'uomo in più. Sì perché negli ultimi due minuti della ripresa, da giocare come da regolamento con il gol doppio, è colui che ha aperto la sfida a mettere il marchio per completare la rimonta: Nadir «Il Pallone d'Oro» Louah. Al 39', infatti, il numero 3 si inserisce alla perfezione sull'assist millimetrico di un ingiocabile El Amrani e con il destro spedisce nell'angolino la palla del 7-7.

Un colpo di scena clamoroso, che sancisce il definitivo pareggio, il primo di tutta la Coppa del Mondo. In casa Kings, però, la X non esiste: o si vince, o si perde. E allora al triplice fischio non si va ai supplementari o ai rigori, ma agli shootout (uno contro uno con il portiere partendo da metacampo), dove succede ancora una volta di tutto. El Amrani segna il suo terzo shootout del match confermandosi l'MVP della partita, Ortiz calcia fuori, Nadir tenta un pallonetto parato, così come il tiro di Mijatovic: a metà strada è dunque vantaggio Marocco, ma poi Erraki prende il palo, Morales segna e rianima gli USA. Il pareggio, tuttavia, dura pochissimo, perché Boussoufa non sbaglia, mentre Benítez sì, lasciando il Marocco sul 2-1 all'ultimo shootout. Quello della vittoria finisce tra i piedi di Saoud, che però sbaglia, concedendo agli americani l'ultimissima chance per andare a oltranza, la stessa che Hernández spedisce clamorosamente sul palo.

È la fine, questa volta per davvero, della sfida più bella di tutta la Kings World Cup Nations, ed è anche la fine dell'avventura degli USA, contro-rimontati da un Marocco che segue le storiche orme del Mondiale 2022 e si qualifica per la semifinale.

TABELLONE, DATE E PROSSIMO TURNO

Respirare? No, con la Kings non è concesso, né per i protagonisti in campo né per chi la segue da fuori. Esatto, perché stabilita la prima semifinale, che sarà per l'appunto Marocco-Colombia, già affrontatesi al primo turno della competizione (vinto dai sudamericani 4-1), giovedì 9 gennaio si torna subito in campo per gli altri due quarti di finale. Quelli che promettono un'altra dose di spettacolo perché da un lato sarà Brasile-Turchia, ovvero la grande favorita contro una delle sorprese più belle, fresca di impresa contro una Spagna ancora più quotata dei verdeoro per la vittoria finale, mentre dall'altra sarà derby sudamericano tra Argentina e Messico.

Una seconda sfida di difficile lettura, con l'Albiceleste che dopo aver battuto la Spagna all'esordio ha superato di misura il Giappone, e i biancorossoverdi che, persa la prima con gli USA, sono già passati da due turni a eliminazione diretta battendo Arabia Saudita e Germania. Più riposata dunque la prima, più probabilmente nel mood la seconda, che potrebbe fare il colpaccio e negare una delle semifinali più attese: Brasile-Argentina. Un incrocio da sogno, ma i quarti di finale della Kings World Cup Nations hanno lasciato un chiarissimo messaggio: può succedere qualsiasi cosa, sempre.

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