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Primavera Tim Cup

Entra dalla panchina all'ultimo minuto e segna il gol vittoria: buon esordio del Milan, ma che fatica...

Grifone e Diavolo non riescono ad andare oltre all'1-1 nei 90 minuti regolamentari, la decide Ernesto Perin dal dischetto

Papastylianou e Liberali

MILAN-GENOA PRIMAVERA TIM CUP • Papastylianou e Liberali, in gol entrambi nell'ottavo di finale di Coppa Italia

Si decide tutto dagli undici metri. Sia nei tempi regolamentari, sia dopo il triplice fischio. Ebbene sì, perché se al gol di Papastylianou, dopo soli cinque minuti, non avesse risposto Liberali dagli undici metri beh, staremmo parlando di un esordio amarissimo per il Milan in Coppa Italia. Il Genoa si difende con gli artigli e non fa passare niente, le occasioni si sprecano e al 90' minuto si è ancora sul risultato di 1-1. L'epilogo? La lotteria dei rigori. Che può far sognare. Che può essere beffarda. Dal dischetto sbagliano prima Arboscello e poi Ghirardello, per il Diavolo segnano tutti: Guidi può accennare un sorriso, non tanto per la prestazione, quanto per il passaggio ai quarti di finale. E ora? E ora destinazione Derby della Madonnina!

PAPA-GOL E “ICE IN THE VEINS”

L’ultima volta era ormai 15 anni fa. Precisamente nella stagione 2009/10, quando la Primavera del Milan alzava al cielo la Coppa Italia per la seconda volta nella sua storia. È passato fin troppo tempo dall’ultima volta, Guidi lo sa: è arrivata l’ora di provare a vincere la terza. E quindi niente turnover contro il Genoa, nella sfida valida come ottavo di finale, e anzi: Hodzic scende ad aiutare dalla Serie C per la seconda partita consecutiva. Seconde linee invece per il Grifone, con Sbravati che schiera i suoi col 4-3-1-2: in campo due ex della partita, si tratta di Ferroni e Rossi.

Ricordate quanto detto in apertura? Puff… vanificato. In soli 5 minuti il Genoa riesce a fare malissimo ai padroni di casa. Sulla sinistra Arboscello si porta sul fondo, per poi crossare in mezzo: Papastylianou anticipa tutti, siglando la sua seconda rete in questa competizione, dopo quella ai sedicesimi contro la Cremonese (5’). Dopo il vantaggio i liguri scelgono di adottare un approccio prettamente difensivo, limitandosi a contrastare le avanzate dei rossoneri: Contarini e Ferroni si rivelano delle montagne insormontabili. Il tutto dura fino a quando Maxi Ibrahimovic decide di armarsi di buona volontà e tutt’un tratto quel che sembrava insormontabile diventa un’impresa dal sapore più dolce: lo svedese con un doppio passo lascia Arata e Grossi sul posto, costringendoli al fallo in area. Dagli undici metri decide di andare Liberali, che spiazza alla perfezione Lysionok, con il pallone che si insacca alla sinistra dell’estremo difensore lituano (24’). La prima metà di gara termina con un tiro molto pericoloso di Rossi dalla distanza, che però non centra lo specchio della porta per una questione di pochissimi centimetri.

DOPPIO ERRORE FATALE

Che noia, che noia, che noia…”, cantava un certo Marracash insieme a Fabri Fibra. Colonna sonora dell’inizio della ripresa (e forse anche un po’ della partita). Perché nessuno si scopre, le costruzioni sono sempre sporche e si arriva alla conclusione davvero raramente. Il primo squillo della seconda metà arriva dai piedi di Liberali che, con una punizione dal limite dell’area, vede un suo tiro teso e angolato parato dal numero uno genoano. Poi il vuoto più totale. Fa il suo ingresso in campo Skoczylas (adattato terzino), a causa di un infortunio di Colombo. Nel finale il Diavolo passa ad un 3-4-3, con l’entrata di Parmiggiani a completare il terzetto difensivo e con Bonomi al posto di Scotti in cerca di un po’ di guizzi in avanti. Ciò non avviene e anzi, a cinque minuti dalla fine Skoczylas perde palla in mezzo al campo e un contropiede di Ghirardello rischia di essere pericoloso: precisa la chiusura di Perera in scivolata. Un tiro pericolosissimo del Genoa allo scadere viene murato da un intervento miracoloso di Nissen, nulla da fare: si decide tutto alla lotteria dei rigori. Arboscello (che spara alto) e Ghirardello (tiro parato da Longoni) non riescono a rispondere alle bellissime reti di Bonomi, Hodzic e Liberali. Infine la "riapertura", grazie alla trasformazione del rigore da parte di Dorgu, viene vanificata dal gol vittoria di Ernesto Perin, entrato apposta all'ultimo secondo: sarà il Milan a proseguire il proprio cammino in Coppa Italia, dove affronterà i cugini dell'Inter in una sfida che si preannuncia pirotecnica.

IL TABELLINO

MILAN-GENOA 1-1 (5-2 DCR)
RETI (0-1, 1-1):
5’ Papastylianou (G), 24’ rig. Liberali (M).
MILAN (4-3-3): Longoni 6, Colombo 5.5 (11’ st Skoczylas 6), Nissen 6, Dutu 6.5, Perera 5.5, Hodzic 5.5, Eletu 6 (32’ st Parmiggiani sv), Sala 6.5 (47’ st Perin 6), Liberali 7, Scotti 5.5 (32’ st Bonomi 6.5), Ibrahimovic 6. A disp. Colzani, Mancioppi, Di Siena, Lamorte, Perina, Comotto, Siman. All. Guidi 6.
GENOA (4-3-1-2): Lysionok 6, Arata 6, Ferroni 6.5 (48’ st Dorgu 6), Klisys 6, Contarini 6.5, Grossi 5.5, Rossi 6, Fazio 5.5, Arboscello 6.5, Papastylianou 7 (25’ st Nuredini 6), Ghirardello 6. A disp. Magalotti, Barbini, Pallavicini, Dorgu, Mendolia, Doucoure, Pagliari, Colonnese, Deseri, Carbone. All. Sbravati 6.5.
ARBITRO: Recchia di Brindisi 5.
ASSISTENTI: Galasso di Torino, D'Ambrosio Giordano di Collegno.
AMMONITI: Ferroni (G), Arboscello (G).

SEQUENZA RIGORI

  • Bonomi (Milan): gol
  • Arboscello (Genoa): fuori
  • Hodzic (Milan): gol
  • Ghirardello (Genoa): parato
  • Liberali (Milan): gol
  • Dorgu (Genoa): gol
  • Perin (Milan): gol

L'INTERVISTA

Nel post-partita il tecnico rossonero, Federico Guidi, ha sottolineato: «L'obiettivo è quello di andare avanti, quello che ce lo impone è la maglia che indossiamo. Siamo il Milan e non possiamo non avere l'ambizione di non battere l'avversario. Questo è lo spirito e la mentalità che devono portare avanti i nostri calciatori. Essendo la squadra più giovane del campionato è chiaro che possiamo incontrare delle difficoltà. Fa parte di un percorso, non deve essere un alibi ma anzi, deve motivarci. Quella con l'Inter sarà un'altra partita difficile, loro sono costruiti per vincere lo Scudetto. Sappiamo che sarà una sfida difficilissima, come del resto è stata anche quella in campionato».

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LYSANDROS ANDREAS PAPASTYLIANOU• GENOA

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