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Serie C

L'allenatore prende e se ne va disgustato dalla situazione: «Siamo andati in guerra disarmati»

Il tecnico si congeda con un amaro sfogo, tra difficoltà e speranze di rinascita per il club giallorosso

MESSINA SERIE C - GIACOMO MODICA

MESSINA SERIE C - Giacomo Modica era tornato in giallorosso nel giugno 2023 dopo aver già allenato il club nella stagione 2017-2018

Cosa spinge un allenatore a lasciare una squadra, nonostante l'impegno e la passione profusi? Giacomo Modica, oramai ex tecnico del Messina, ha deciso di congedarsi dalla squadra giallorossa con un lungo e amaro sfogo, dopo la sconfitta casalinga contro il Crotone (0-2) nel posticipo di lunedì 20. Un addio che non è solo una questione di risultati, ma di dignità e rispetto, come lui stesso ha dichiarato.



LA PARTITA CONTRO IL CROTONE: UN SIMBOLO DI DIFFICOLTÀ
La sfida contro il Crotone, squadra di altissimo livello, ha rappresentato per Modica l'ennesima prova di un cammino tortuoso. «Ho visto mezz’ora di buone giocate» ha detto il tecnico (nel recente passato anche in Piemonte al Casale) nel post partita. Ma è chiaro che contro avversari di tale calibro, il compito non era affatto semplice. Nonostante i nuovi innesti abbiano mostrato impegno (l'attaccante Dell'Aquila, giunto dal Torino, è partito anche titolare), il 2° gol subito ha segnato la fine delle speranze. Un epilogo amaro che riflette le difficoltà vissute durante la sua gestione.



UN RAPPORTO LOGORATO: TRA MURI E MANCANZA DI CAREZZE
Modica non ha nascosto l'amarezza per un rapporto ormai logorato con la vecchia proprietà del club. «In 7 mesi non ho sentito una carezza» ha confessato, sottolineando il clima di tensione e il muro contro muro che ha caratterizzato la sua esperienza a Messina. Nonostante il suo impegno per la città e la squadra, il tecnico ha deciso di lasciare per dignità, sperando che un cambiamento possa dare la scossa necessaria. La decisione ha colto di sorpresa molti, sebbene la pressione fosse palpabile. Dopo una serie di risultati deludenti, la sconfitta contro il Crotone ha segnato il punto di non ritorno.



UN CLUB IN CRISI: DAL PASSATO GLORIOSO AL PRESENTE INCERTO
«Messina non è più il club di una volta» ha dichiarato Modica, evidenziando come le difficoltà coinvolgano l'intero ambiente di lavoro. Un club che sembra aver perso la sua identità, con un tecnico che si è sentito prigioniero di una situazione insostenibile. Dal 12 dicembre, Modica avrebbe voluto andarsene, ma ha continuato solo per i suoi ragazzi, ai quali ha voluto dedicare un ringraziamento speciale. «Siamo andati in guerra disarmati» ha detto ancora l'ex centrocampista di Palermo e Acireale, già in giallorosso da giocatore, usando una metafora che ben rappresenta le difficoltà affrontate. 



UN PENSIERO AI TIFOSI: TRA RISPETTO E AUTOCRITICA
Infine, Modica ha rivolto un pensiero ai tifosi, distinguendo tra chi ha sempre sostenuto la squadra e chi ha preferito insultare. «Ho commesso errori» ha ammesso, ricordando in particolare quello del 13 giugno, quando avrebbe dovuto dire di no ad una riconferma in panchina. Un errore che ha definito un suicidio, ma di cui è fiero, perché ha sempre agito con dignità e passione. Con Modica fuori dai giochi, il direttore sportivo Domenico Roma si trova davanti a una sfida non da poco: trovare un sostituto all'altezza. Per il momento entra in scena Carmelo Mancuso, tecnico della Primavera, chiamato a guidare gli allenamenti della prima squadra.

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