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Il ricordo

Zerbolò inaugura la statua di Maicol Lentini, giovane promessa del calcio scomparso a 15 anni

Tantissime persone presenti e tanta commozione da parte dell'intera comunità

Maicol Lentini

Domenica mattina il comune di Zerbolò, un paese di 2mila abitanti in provincia di Pavia, si è fermato per ricordare e commemorare la vita di un ragazzo che purtroppo, a soli 15 anni per colpa di una malattia, ha lasciato prematuramente la famiglia e i campi da calcio: Maicol Lentini.

Maicol nasce il 14 gennaio 2004 a Milano circondato dall'amore della madre, del padre e delle sorelle. Dimostra subito un forte interesse per il calcio e il pallone diventerà la sua più grande passione. Inizia la sua carriera all'età di 5 anni nella Ticinum, una squadra di Pavia che è scuola calcio Inter. Passa poi in un'altra squadra sempre affiliata ai nerazzurri di Milano, l'Accademia Pavese, per poi approdare nelle giovanili dell'Accademia Inter. La sorella Micaela, visibilmente emozionata, lo definisce così: «Maicol era un ragazzo dalla personalità avvincente, carismatica, coinvolgente e colma d'amore per tutti, pronta sempre a donare la migliore parte di sé a chiunque incontrasse sul suo cammino. Era una persona dai sani principi, semplice, leale, umile e determinato che ha fatto dello sport il suo stile di vita. Grazie alla perseveranza e a un percorso pieno di sacrifici è riuscito ad arrivare nelle giovanili della sua amatissima Inter. Proprio mentre realizzava i suoi sogni il fato purtroppo gli compie il fallo peggiore e Maicol si ritrova ad affrontare la partita più importante di tutte: quella con la vita. Nonostante la sua forza, la sua lotta e il suo coraggio Maicol ci lascia il 17 maggio 2019 alla sola età di 15 anni. Il suo motto era sono arrivato da leone e me ne vado da re e così è stato. Maicol come un leone ha lottato per realizzare i suoi sogni e come un grande uomo ha lasciato un segno indelebile nella vita di chi lo ha incontrato. Mamma Maria e papà Enzo hanno voluto e commissionato questa scultura per Maicol affinché il suo breve passaggio sulla Terra possa essere d'ispirazione a tutti i giovani e a tutti i ragazzi che cercano la forza per credere nei propri sogni. Speriamo che Maicol, in questo momento storico in cui la società è un po' confusa e allo sbando, possa essere un esempio positivo e possa rappresentare i punti veri e fermi della vita che ognuno di noi può ritrovare nella famiglia e nello sport. Vogliamo ringraziare di cuore tutti i piccoli calciatori che oggi sono venuti qui e le loro famiglie perché sappiamo bene ogni sacrificio che c'è dietro ad ogni allenamento e a ogni singola partita e a far combaciare il tutto con scuola e calcio. Il calcio è unione, aggregazione, spirito di gruppo, vittorie, sconfitte, pianti e sorrisi, crescita ma anche tanto divertimento e finché ci sarà gioia negli occhi di un bambino vale davvero la pena vivere tutte queste montagne russe. Lo sport è la guida della vita, ci insegna disciplina, regole, costanza e a vivere in comunità. Ci struttura oggi per essere dei migliori adulti domani. Il tempo dedicato allo sport non sarà mai sprecato. Ci teniamo a ringraziare il sindaco Gian Antonio Centenara per aver concesso l'area ma soprattutto per la sensibilità e la disponibilità nell'appoggiare e condividere questo bel messaggio sociale».

L'intervento del sindaco

Il sindaco di Zerbolò Centenara ha voluto esprimere così la sua vicinanza alla famiglia: «Il giorno 21 maggio 2019 il sindaco di Zerbolò grazie a una sua ordinanza ha voluto, in occasione della cerimonia funebre, dichiarare il lutto cittadino per manifestare insieme a tutta la comunità il cordoglio alla famiglia per la grave perdita di Maicol. Il 4 ottobre 2021 il consiglio comunale approvò la concessione di un'area pubblica per la realizzazione di un monumento in memoria di Maicol con lo scopo di affidare all'opera un messaggio etico rivolto a tutti i giovani e dalla grande valenza sociale come la pratica dello sport, il valore dell'amicizia e il gran senso di appartenenza alla famiglia. Oggi siamo qui per sottolineare e condividere i migliori sentimenti, sentimenti visibili nella commozione del padre e della madre di Maicol e di tutti i familiari. Mi piace pensare che questa importante manifestazione rappresenti il primo passo per far rivivere i sogni di Maicol, in futuro delle manifestazioni solidali che diventeranno ricorrenti andranno a premiare in modo simbolico chi si distingue nella pratica sportiva, scolastico o nell'impegno sociale.L'educazione dei giovani deve avvenire sia tramite il ricordo sia in modo dinamico grazie a un percorso volto a consolidare le informazioni che devono interessare i giovani. Il ricordo di Maicol deve essere legato al bene comune che serve ad accrescere la coesione solidale e comunitaria. Un grosso abbraccio alla famiglia e tutti coloro che hanno partecipato».

Lo scultore Marco Belotti, realizzatore della scultura commissionata dall'azienda Fusioni D'Arte 3V, ha così dichiarato: «Ho cercato di mettere in questa statua tutti i valori e la passione che la famiglia mi ha trasmesso raccontandomi di Maicol, un giovane ragazzo davvero appassionato di calcio. Spero che la statua possa essere un degno monumento alla sua memoria».

IL RICORDO DELL'INTER

Non poteva mancare l'intervento della società nerazzurra, la squadra in cui Maicol è riuscito ad approdare realizzando i suoi sogni. Per l'Inter hanno partecipato il vicepresidente nonché storica bandiera della squadra Javier Zanetti con un video messaggio e Paolo Migliavacca, uno dei primi che lo aveva accolto nella Scuola Calcio. L'ex storico capitano nerazzuro si è così espresso: «Mando un fortissimo abbraccio di cuore a tutta la famiglia di Maicol, era un grandissimo interista che tiferà sempre per noi ovunque sia. Vi voglio bene un bacione enorme». Migliavacca ha conosciuto e visto di persona le qualità indiscusse di Maicol e, visibilmente emozionato, ha detto: «Il mio lavoro e quello dello staff dell'Inter è quello di cercare di spingere i sogni il più lontano possibile. Ai ragazzi vogliamo fare capire che il percorso del calcio è importante e ci deve sempre essere una passione forte per vivere appieno il cammino. A calcio tutti possono giocare ma in pochi riescono a coronare il proprio sogno. Maicol ci era riuscito, vorrei ringraziare tutta la famiglia che gli ha sempre voluto bene come me. Vorrei omaggiarvi con la maglia di un giocatore che per noi ce l'ha fatta, ha iniziato nelle giovanili e ora è in prima squadra. Sto parlando di Federico Dimarco, purtroppo oggi è assente data la partita in programma con l'Empoli ma ci teneva a inviarvi un messaggio personale. Maicol meritava tutto questo, meritava di fare il percorso che ha fatto. Lo abbiamo conosciuto proprio all'inizio e avremmo voluto fargli vivere una bella esperienza. Questa opera lo simboleggerà per sempre e deve far capire a tutti i ragazzi che bisogna credere nei propri sogni. Porto i saluti per la società con la quale ho la fortuna, essendo un suo tifoso, di lavorare. Volevo fare il calciatore, non ci sono riuscito ma il mio sogno l'ho avverato lo stesso. Ora il mio compito è quello di aiutare i ragazzi a realizzare il loro. Grazie Maicol per il tempo che abbiamo condiviso assieme».

La famiglia ha poi voluto ringraziare tutti le società che hanno fatto parte, anche come avversarie, del percorso di Maicol come l'Accademia Pavese, l'Accademia Inter, l'Alcione, l'Aldini, la Pro Sesto, il Dorno e il Pavia dove tuttora sta giocando il nipotino di Maicol. Inoltre grazie all'associazione a scopo benefico "Maicol Lentini IN CAMPO PER TE", fondata dal padre Enzo, e a tutti gli eventi che verranno organizzati per commemorare la sua memoria sarà possibile utilizzare il ricavato per donare apparecchiature scientifiche, come è stato fatto con l'ospedale San Matteo di Pavia. Il vero successo non si misura in vittorie e trofei ma soprattutto nella capacità di affrontare le avversità, come ha fatto Maicol con grande coraggio. La commemorazione è stata davvero molto emozionante, anche il cielo è sembrato essersi commosso versando lacrime di pioggia. Ciao Maicol, grande campione.

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