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Serie C

Figuraccia epocale, la squadra non c'è più e in campo va la Primavera: è una vera e propria agonia

Con lo sciopero dei giocatori la situazione del club si fa sempre più difficile, storia di una serata paradossale

TEAM ALTAMURA-TARANTO SERIE C

Cosa succede quando una squadra di calcio si trova a giocare senza i suoi pilastri? È quello che è accaduto al Taranto, sceso in campo con la formazione Primavera nel posticipo di lunedì 27 nel Girone C di Serie C a causa dello sciopero dei giocatori della prima squadra, in accordo con l'Assocalciatori, per i mancati pagamenti delle ultime mensilità. Una situazione che ha del paradossale, ma che riflette le difficoltà economiche e gestionali del club rossoblù. E così, in una serata che sa di resa, il pallottoliere comincia a muoversi con una rapidità implacabile. E il Team Altamura non è stato certo a guardare segnando ben 5 reti. 



UN INIZIO IN SALITA: IL GOL DI LEONETTI
Dopo appena 10 minuti, il mancino di Leonetti supera Caputo, aprendo le danze di una partita che si rivelerà a senso unico. Il Taranto, privo dei suoi giocatori più esperti, si trova subito in difficoltà. I leoni della Murgia, consapevoli della fragilità dell'avversario, non si fanno pregare e continuano a spingere sull'acceleratore. Al 19', un episodio che farà discutere: un tocco di mano di Vaughn in area viene sanzionato con un rigore, nonostante il pallone avesse già varcato la linea di porta. D'Amico non si lascia sfuggire l'occasione e trasforma il penalty, portando il punteggio sul 2-0. È un colpo durissimo per il morale del Taranto, che vede la partita sfuggirgli di mano. Il tris arriva al 23', quando Rolando scocca un destro che non lascia scampo a Caputo. La difesa ionica appare in apnea, incapace di arginare le folate offensive degli avversari. E come se non bastasse, al 30' arriva anche il poker, che sembra chiudere definitivamente i giochi.



IL GOL DELLA BANDIERA: UNA TIRITERA DAL DISCHETTO
Incredibilmente, il Taranto trova il gol della bandiera al 32'. Un rigore assegnato per una trattenuta su Vaughn scatena una bizzarra disputa su chi debba calciarlo. Alla fine, dopo un minuto di diatribe, è Sacco a prendersi la responsabilità e a battere Viola con un preciso rasoterra. Un piccolo segnale di orgoglio in una partita che sembra già scritta. La ripresa si apre con la cinquina di Bumbu all'11', un colpo di testa che amplia ulteriormente il divario tra le due squadre. Al 14', Ortisi va vicino al sesto gol con una punizione potente, ma Caputo si supera e devia la palla sulla traversa. L'estremo difensore del Taranto, nonostante tutto, continua a lottare con tenacia, evitando che il passivo diventi ancora più pesante.



UN FINALE AMARO: LA RESA DEI CONTI
La partita dunque si conclude con un risultato che non lascia spazio a interpretazioni: il Taranto, in versione Primavera, non può nulla contro la superiorità degli avversari. Una sconfitta che mette a nudo le fragilità di una squadra in difficoltà, ma che al tempo stesso offre uno spunto di riflessione sul futuro dei giovani talenti rossoblù. La situazione che attraversa il club pugliese è a di poco incredibile e l'obiettivo primario a questo punto è quello di evitare la sparizione del club per riuscire almeno a iscriverlo alla Serie D nella stagione 2025-2026.

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