Nazionali
28 Gennaio 2025
NAZIONALI: MATTIA LIBERALI
Entrare a San Siro, toccare l'erba, sentire la pressione che sale, il sogno che si avvera. Tanta roba quando hai solo 17 anni, 8 mesi e 9 giorni, eh? Beh sì, chiedetelo a Mattia Liberali. Era il giorno del suo esordio in Serie A, era l'anniversario dei 125 anni del suo Milan, era il giorno più bella della sua vita. Era Milan-Genoa, il 15 dicembre 2024. Notizia vecchia? Sì, ma ricordare un pezzo di storia di una società leggendaria non passa mai di moda. Soprattutto quando è lo stesso Liberali a regalare qualche dettaglio in più su quella serata magica. Lo ha fatto da protagonista, tra i grandi nomi del calcio italiano e internazionale, ritirando un premio che gli spetta di diritto. È lui la "Giovane rivelazione" della serata del 27 gennaio all'Auditorium BPM organizzata dal Cimiano per inaugurare il secondo appuntamento con il Torneo Italo Galbiati. Di fianco a lui, Fabio Caressa: una promessa per il futuro? Chissà quante altre volte il telecronista di Sky si ritroverà a dire il suo nome...
«Quando sono arrivato a San Siro sono entrato in campo e ho osservato tutto lo stadio. Mi sono guardato attorno, mi è venuta la pelle d'oca. "Allora è tutto vero", ho pensato». Sì, l'emozione era di quelle che non si scordano mai. Non solo l'esordio, ma anche la prima da titolare: tutto insieme, tutto subito, per uno dei talenti più cristallini del panorama italiano. «Quando poi mi hanno detto che sarei partito titolare mi sono venuti i brividi»: è la risposta psicosomatica ad un grande obiettivo che finalmente si fa agguantare. «A chi hai pensato in quel momento?»: la domanda di Fabio Caressa. «A mio nonno»: la risposta secca e commossa del giovane talento rossonero. Lo segue sempre, non lo lascia un momento in nessuna delle sue imprese: «È un grande tifoso milanista e credo che sia fiero di me», conclude Mattia.
I suoi numeri parlano per lui. Stella della Primavera, trascinatore del Milan Futuro in Serie C e ora anche grande promessa (ormai molto vicina a essere mantenuta) della prima squadra. Ma come si approcciano tre campionati così diversi? Semplice: «Allo stesso modo». O meglio: «Sono tre situazioni del tutto diverse, ma io entro in campo con la stessa voglia di divertirmi, dare il massimo e vincere». A sentirlo parlare così, sembra che sia tutto una passeggiata. Eppure, a qualcuno devi pur appoggiarti. D'altronde stiamo parlando di un'impresa, un'impresa consumata da appena diciassettenne. E allora, benedetti quei compagni di squadra che ti strizzano l'occhio e ti danno qualche dritta. Dai dilettanti alla Serie A, il momento dello spogliatoio è sempre fondamentale: «Mi sono trovato bene con tutta la squadra. Ringrazio soprattutto Florenzi e Calabria: mi hanno dato una mano importante quel giorno. Le loro dritte sono state fondamentali e grazie a loro sono entrato in campo più tranquillo». Prima di lasciare il palco a una leggenda come Alessandro Costacurta, ringraziare Fabio Capello che lo ha premiato e donare la maglia storica del Milan al Presidente del Cimiano Federico Galli, Mattia guarda la tribuna e sorride, con quel sorriso educato del bravo ragazzo che lo contraddistingue da sempre. Pare dire "ne ho fatta di strada, eh?". E chissà quanta ancora ce n'è davanti...