ASCOLI SERIE C - Mirko Cudini oltre che con i bianconeri ha giocato anche per Torino, Cagliari, Genoa, Vicenza e Monza
Chi avrebbe mai pensato che il destino potesse intrecciare nuovamente le strade di Mirko Cudini e dell'Ascoli? La risposta è semplice: chiunque conosca il cuore pulsante del calcio, dove le storie di passione e appartenenza si scrivono con l'inchiostro indelebile dei ricordi. L'Ascoli ha quindi ufficialmente annunciato l'ingaggio di Mirko Cudini come nuovo allenatore della prima squadra, un ritorno che ha già scatenato l'entusiasmo tra i tifosi bianconeri. Il club dunque ingaggia il suo 3° allenatore stagionale dopo il recente esonero di Domenico Di Carlo (fatale il ko di venerdì 24 con la Lucchese), che aveva seguito quello di Massimo Carrera dopo sole 8 giornate.
IL RITORNO DEL FIGLIO PREDILETTO Mirko Cudini non è solo un nome nella storia dell'Ascoli, ma un simbolo di dedizione e tenacia. L'ex difensore bianconero, che ha calcato il prato del Del Duca dal 2004 al 2007 (ha collezionato 57 presenze in Serie B e 30 in Serie A), diventando un pilastro della difesa ascolana, è ricordato per la sua grinta e la sua capacità di trascinare la squadra nei momenti più difficili. Oltre che essere stato tra i protagonisti della promozione in A al termine della stagione 2004-2005. Il suo ritorno, questa volta in veste di allenatore, è stato accolto come un segno di rinascita e speranza. Ma cosa rende Cudini la scelta perfetta per guidare l'Ascoli in questa nuova avventura? La risposta risiede nella sua profonda conoscenza dell'ambiente e nel legame indissolubile con la città marchigiana. Il classe 1973 oltretutto è estremamente voglioso di rifarsi dopo l'ultima negativa avventura in panchina al Pineto di inizio stagione, con l'esonero avvenuto dopo 8 giornate.
UN LEGAME INDELEBILE I ricordi di Cudini con la maglia dell'Ascoli sono scolpiti nella memoria dei tifosi. Tra i momenti più iconici, spicca il gol segnato al Milan di Carlo Ancelotti il 25 agosto del 2005, un lampo di genio che ha regalato una gioia immensa ai sostenitori bianconeri (poi fu 1-1 finale, con rete rossonera di Shevchenko). Quel giorno, il Del Duca esplose in un boato che ancora oggi risuona nei cuori di chi era presente. Cudini non è solo un ex giocatore, ma un simbolo di resilienza e passione. La sua esperienza da calciatore, unita alla conoscenza dell'ambiente, lo rendono la figura ideale per guidare l'Ascoli in questo momento delicato. La sua missione? Costruire un progetto tecnico ambizioso e riportare l'Ascoli in alto in classifica.
LA SFIDA DEL NUOVO PROGETTO Non è un compito facile quello che attende Cudini. Il calcio moderno è un terreno di battaglia complesso, dove tattiche e strategie si intrecciano come le trame di un romanzo avvincente. Ma se c'è qualcuno capace di affrontare questa sfida con coraggio e determinazione, è proprio l'ex difensore. L'entusiasmo dei tifosi è palpabile, e non potrebbe essere altrimenti. L'Ascoli è più di una squadra di calcio, è un simbolo di identità e appartenenza per la città e i suoi abitanti. Con Cudini al timone, il futuro appare più luminoso che mai, e la speranza di tornare a calcare i palcoscenici più prestigiosi del calcio italiano non sembra più un sogno irraggiungibile.
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