Kings League Italia
29 Gennaio 2025
KINGS LEAGUE ITALIA • Gianmarco Tocco, aka Blur, presidente degli Stallions, la squadra più iconica del torneo
Lunedì 3 febbraio 2025: il giorno in cui in Italia cambierà tutto. Una data che sancisce l'inizio di una nuova era nel mondo del calcio e dell'intrattenimento per il nostro paese che, dopo aver ospitato una Coppa del Mondo seguita da 100 milioni di persone, è pronto per diventare palcoscenico del campionato che sta rivoluzionando sport e social: la Kings League. Un mix nato da un'idea di Gerard Piquè ormai conosciuto in tutta la penisola vista la partecipazione di una selezione azzurra al Mondiale per Club di maggio 2024 in Messico e, soprattutto, quello per Nazionali disputatosi a inizio gennaio al Centro Sportivo Vismara di Milano e concluso con la finale sold-out all'Allianz Stadium di Torino. Una competizione di calcio a 7 capace di unire dilettantismo e professionismo, offrendo a centinaia di ragazzi che giocano o giocavano in categorie minori il sogno di scendere in campo insieme a diverse leggende ed ex calciatori, ma anche un modello di business che dalla Spagna si sta sviluppando in tutto il mondo grazie al potere comunicativo del web e che sta iniziando a strizzare l'occhio anche alle generazioni più vecchia scuola.
1 gennaio 2023: la nascita del marchio. Quello fondato dal sopracitato ex difensore del Barcellona, che una volta ritiratosi «si annoia abbastanza presto del calcio giocato, si aspetta qualcosa più al passo con i tempi per i figli e i figli che verranno, così mette insieme due cose relativamente semplici: il calcio, lo sport più popolare del mondo e che si gioca anche per strada, mettendo tutti sullo stesso livello, e chi in quel momento ha l'audience, ovvero gli streamer e i content creator, che sono le nuove televisioni».
È così che Franco Morelli, Manager Director della Kings League Italia, introduce la competizione pronta a esordire nella penisola, caratterizzata da alcune regole particolari per rendere più intrattenente il lato sportivo (più avanti nell'articolo il regolamento completo). Un'unione che diventa ben presto di successo, coinvolgendo stelle del calibro di Agüero, Casillas, Hazard, Pirlo, Ronaldinho e Shevchenko, sia nei panni di giocatori che in quelli di presidenti delle squadre, carica condivisa dai sopracitati creatori di contenuti, tra cui streamer famosi per le proprie dirette su siti come Twitch, piattaforma di proprietà di Amazon. Per spiegarlo ai meno pratici: una televisione gratuita in cui ogni canale è gestito da una persona (o un gruppo), che in diretta affronta qualsiasi tipo di tematica, sia in maniera libera sia seguendo dei format più o meno tradizionali, e/o intrattiene il proprio pubblico con i videogiochi, anche qui per fare informazione o con un semplice scopo ludico e di compagnia.
Una nuova figura lavorativa forse meno comprensibile per le vecchie generazioni, ma che negli ultimi anni è diventata sempre più un punto di riferimento per il nuovo pubblico, quello a cui si rivolge Kings League, che in Spagna raccoglie subito un grande successo e inizia ad aprire nuove sedi. Nascono così a maggio 2024 la Coppa del Mondo per Club e il campionato messicano, poi, con l'arrivo di un fondo americano da 60 milioni di euro, il marchio diventa sempre più internazionale, approdando anche in Italia con un'idea chiara. «One brand, one company: stesse regole per ogni competizione, così da essere facilmente riconoscibili in tutto il mondo. - spiega sempre Morelli - Le regole del gioco son ben più ampie perché noi non giochiamo solo a calcio, facciamo di più: creiamo contenuti, live e non solo. Siamo una pazza start up in cui personalmente credo veramente tanto, vedo la possibilità di fare un salto quantico rispetto a ciò che deve essere il nostro futuro».
Il passato, invece, parla di una storia che in Italia parte dal 18 novembre 2024 con l'annuncio ufficiale del campionato targato Kings e del Mondiale da vivere come paese ospitante, iniziato l'1 gennaio 2025 e terminato il 12 gennaio con la finale vinta dal Brasile in un'Allianz Stadium sold-out per un evento mai visto sul nostro territorio. Prima della partita a esibirsi sul prato di casa Juve è Mahmood per un live in stile americano, mentre a metà della finalissima c'è spazio anche per un half-time show d'eccezione: streamer e leggende del calcio come Buffon, Pirlo, Del Piero e Casillas si sfidano in campo per un match con le regole della Kings League.
In mezzo al fitto calendario un'altra data storica: il 5 dicembre 2024, giorno in cui 120 giocatori, tutti dilettanti, vengono scelti dalle 12 squadre che partecipano al campionato nella serata dei draft. L'ultimo passaggio di una selezione così spiegata da Gianluca Finazzi, Competition Director: «Nel 2024 abbiamo aperto le iscrizioni sul sito a chi volesse partecipare, abbiamo ricevuto migliaia e migliaia di richieste, valutate da un team di esperti che ha scelto i migliori 300. Questi hanno fatto dei provini a novembre, sono stati valutati e sul sito è stata pubblicata la loro scheda cosicché i presidenti potessero visionarli. Abbiamo portato la selezione da 300 ai 200 convocati per il draft, che è stato forse il momento più importante della stagione».
Fino ad ora, perché lunedì 3 febbraio quei 120 ragazzi avranno finalmente l'opportunità di scendere in campo insieme ad alcuni ex giocatori di Serie A, da compagni di squadra o da avversari, rappresentando il club di alcuni dei loro idoli del web. Ma come funziona la Kings League? Il campionato italiano, che si chiamerà Kings League Lottomatica.sport, prevede la partecipazione di 12 squadre e una stagione divisa in due parti. I club infatti si affrontano inizialmente una volta a testa in 11 giornate, poi i primi 7 classificati accedono ai playoff, con la capolista che si qualifica direttamente in semifinale, mentre gli altri si affrontano ai quarti secondo questi accoppiamenti: 5°-4° (la vincente sfida la prima del campionato in semifinale), 6°-3° e 7°-2°. Le quattro semifinaliste, inoltre, si qualificano al prossimo Mondiale per Club.
Le partite si disputano ogni lunedì dalle 17 alle 23 a partire dal 3 febbraio fino al 21 aprile, con una sola pausa prevista per il 10 febbraio. I playoff si giocheranno invece venerdì 9 maggio (quarti di finale) e lunedì 12 (semifinali). Per quanto riguarda l'assegnazione dei punti, ogni vittoria ne vale 3, ogni vittoria agli shootout 2 e ogni sconfitta agli shootout 1. In attesa di scoprire il calendario completo, la Kings League Lottomatica.sport ha già annunciato il programma della prima giornata, così composto: Black Lotus-Punchers, Underdogs-Circus, Boomers-Gear, Alpak-Zeta, Stallions-Ceasars, Zebras-TRM. Tutte squadre che vantano come presidenti figure del web e la cui rosa è formata da 10 giocatori scelti dai draft e 3 Wild Card (non esiste in realtà un limite numerico, ma sono solo 3 quelle impiegabili a ogni partita), ovvero slot speciali per ex calciatori o personaggi famosi.
Una prima volta che sarà accessibile gratuitamente al pubblico compilando il forum disponibile a questo link.
Come detto, si tratta di un campionato di calcio a 7, ma con delle regole molto particolari. Ancor prima di iniziare la partita, la cui durata è di 40 minuti (due tempi da 20 minuti), i presidenti delle due squadre devono pescare una tra le seguenti carte speciali da utilizzare durante il secondo tempo: rigore, permette di calciare un rigore; shootout, permette di calciare uno shootout, ovvero l'uno contro uno con il portiere partendo da centrocampo e calciando entro 5 secondi senza mai tornare indietro; gol doppio, per 4 minuti ogni rete segnata dalla squadra vale doppio; star player, senza limiti di tempo, il primo gol del giocatore scelto dall'allenatore vale doppio; sospensione, permette di togliere per 4 minuti un giocatore della squadra avversaria; joker, permette di rubare la carta avversaria o sceglierne una liberamente.
Pescate le carte, la partita inizia con il pallone che scende da una gabbia posizionata sopra il cerchio di centrocampo. A contenderselo sono un giocatore per squadra (più i portieri) partendo dalla linea di fondo. Con il passare di ogni minuto di gioco entra in campo un calciatore per formazione, fino al completamento del 7 contro 7. Al 18' del primo tempo, il gioco si interrompe e viene lanciato un dado a sei facce per decidere con quanti calciatori in campo bisognerà disputare gli ultimi due minuti prima dell'intervallo. Le opzioni sono tre: 1 contro 1 (con il portiere), 2 contro 2 e 3 contro 3.
Finito il primo tempo, nella ripresa le due squadre possono giocare le proprie carte e utilizzare il rigore presidenziale, ovvero un rigore tirato dal presidente del proprio club (come fatto da un certo James Rodriguez con la sua Colombia durante l'ultimo Mondiale). La squadra, però, può anche decidere di non far calciare il penalty al proprio presidente, ma di scegliere un giocatore a cui far eseguire uno shootout. Arrivati al 38', il tempo si interrompe nuovamente e gli ultimi due minuti si giocano con la regola del gol doppio, se il risultato non è di parità, altrimenti con il golden gol. Questo perché nella Kings League o si vince o si perde, infatti, se il pareggio resiste fino alla fine del tempo, la vincitrice si decreta con una serie di 5 shootout a testa. Ultimo dettaglio l'impiego dei cartellini: quello giallo costa due minuti di sospensione dal campo, quello rosso ben 4.
Un tema quello degli arbitri che vedrà in Gianpaolo Calvarese la figura principale, come raccontato da Gianluca Finazzi, Competition Director: «Ci aiuterà fuori dal campo, sarà collegato per spiegare gli episodi più interessanti o le azioni più belle al pubblico». Ruolo quello di direttore di gara che sarà ricoperto da 8 arbitri, tutti dipendenti della Kings League, come i 120 giocatori draftati. A proposito dei calciatori, tutti hanno sottoscritto lo stesso contratto e non ci sono limitazioni alla partecipazione, ovvero anche un calciatore di Serie A in attività potrebbe giocare in Kings, ovviamente a discrezione del club per cui lavora. Questo perché la competizione di Piqué è attualmente avulsa da leghe e federazioni come FIGC e Lega Calcio.
Trattandosi di veri e propri dipendenti di un'azienda, non può mancare il rapporto con il settore delle Risorse Umane, gestito da Silvia Rampinelli, che racconta: «Abbiamo un contatto quotidiano con i giocatori, ci prendiamo cura di loro dai contratti fino alla sicurezza, passando per visite mediche e certificati d'idoneità sportiva. Ci occupiamo della cultura e dei valori della Kings, creando un'atmosfera positiva al suo interno. Vogliamo dare un approccio giovanile e innovativo basato sulla fiducia, sulla responsabilità condivisa e sul lavorare per obiettivi. È un ambiente di lavoro flessibile sia in termini di orari che di smartworking, ci teniamo che ci sia un equilibrio tra lavoro e vita personale, che è anche una delle priorità dei profili che cerchiamo, ovvero quelli della Gen Z».
Diverso invece il discorso relativo alle Wild Card. Quest'ultime sono infatti gestite dai presidenti delle squadre con un tetto massimo di 75mila euro spalmabile sull'intera stagione, così da bilanciare la competizione e non avere un club con più potere economico degli altri. Per questa prima parte il tetto è stato imposto a 37.5 mila euro, non cumulativi per la fase successiva.
A proposito di distribuzione, una delle tematiche emerse durante il Mondiale è quella televisiva. Il torneo è stato infatti trasmesso da Sky Sport, che avrà i diritti del campionato e rappresenta la volontà da parte di Kings League di espandere il proprio bacino anche alle generazioni meno social. «L'essenza del nostro prodotto è la distribuzione gratuita dal punto di vista dello streaming, con quella televisiva vogliamo diversificare l'audience. - spiega infatti la responsabile Alba Cantero Teran - Sui canali tradizionali ci focalizziamo su un pubblico diverso da quello dei presidenti ed essendo un prodotto molto particolare bisogna anche trattarlo nel modo giusto per arrivare ad avere il successo che Sky ha garantito. La TV non garantisce l'esclusiva e l'audience è molto fidelizzata, ma riteniamo che le due tipologie di trasmissione possano coesistere e faremo il massimo per trovare partner strategici in qualsiasi mercato».
La distribuzione televisiva della Coppa del Mondo disputata in Italia
Oltre alla già citata Lottomatica.sport, uno di questi è Fonzies, che dà il nome allo stadio di via dei Missaglia. Il campo si chiamerà infatti Fonzies Arena, con lo stemma dell'azienda disegnato al centro del cerchio di gioco. «Siamo molto orgogliosi di avere come partner uno dei principali sponsor di properties sportive d'Italia, è una certificazione importante per noi. - spiega Marco Buonfiglio, Direttore Commerciale, che sulle potenzialità di Kings League aggiunge - Rispetto al calcio tradizionale non offriamo lo sponsor sulla maglia, ma uno storytelling. Creiamo a 4 mani racconti che rendano la Kings una piattaforma di marketing e non solo una competizione sportiva costruendo integrazioni creative e impattanti. Non diamo solo visibilità, ma offriamo una piattaforma di marketing per creare insieme un piano editoriale. L'arena poi è uno studio televisivo più che un campo da calcio, così riusciamo a dare una visibilità specializzata ai nostri partner, che possono raccontarsi come vogliono».
Il lavoro sul web piuttosto che su media più tradizionali come la televisione, inoltre, offre un vantaggio importante dal punto di vista commerciale secondo Buonfiglio: «La Kings League è precisa. Viviamo su piattaforme social e di streaming per cui abbiamo tutti i dati delle impression, che sono quasi matematici rispetto ad altre misurazioni più spannometriche e speculative. Questo ci permette di garantire il ritorno sugli investimenti dei partner». Il punto di forza principale, però, lo rappresenta il pubblico: «Gen Z e Millenials sono il 90% del target delle aziende, e noi riusciamo ad avere un engagement altissimo, che posiziona Kings al top in Italia. Il motivo? Grazie ai nostri presidenti abbiamo una voce estremamente rilevante e il pubblico è già abituato a parlare con loro. Sono generazioni nate nel digitale, il 55% degli spettatori guarda le partite da telefono, per cui la conversione delle call to action è altissima».
Un pubblico abituato all'utilizzo dei social, impiegati non solo per trasmettere le partite, ma anche per creare contenuti di vario genere, senza mai dimenticare il lato sportivo. «Il calcio si trasforma e diventa intrattenimento puro: real football, real show. Real perché la Kings League è un mix fra show e calcio in cui la parte sportiva è reale e prioritaria, con un tocco di e-sports per i suoi meccanismi. - spiega Matteo Fabbroni, Product Director e responsabile dei contenuti, sui quali prosegue - Partiamo da un assioma: dare la possibilità a tutti di vedere il calcio su piattaforme gratis. Twitch per le dirette, ma anche YouTube, dove pubblichiamo highlights e gol, Instagram per annunci, aggiornamenti e contenuti derivati dal matchday, TikTok per i trend del momento e X per i meme e per una funzione informativa. Siamo una media house, produciamo sempre contenuti, che vengono pubblicati su diverse piattaforme basandoci sul loro linguaggio».
Un potpourri in grado di dare una risposta a quella tematica che si fa sempre più insistente ogni anno. «Il motivo per cui nasce la Kings League è la noia, quella di una generazione che fa fatica a seguire il calcio classico nella sua interezza e chiede un twist. - racconta Fabbroni, che conclude parlando dei tre pilastri della competizione - Lo sport vero, quando si entra sul campo non si scherza. Anche ex campioni che l'hanno sperimentato hanno capito che non è un giochino ma un calcio di alto livello con delle regole e un campo specifico che nessun campione può sottovalutare. A dimostrazione le parole di Bonucci: "È un altro sport, giochi tanto sul corto, sul cambio di direzione e su un campo che frena le gambe, ma fa andare la palla. È difficile". L'emozione, è la parte che fa riferimento al contenuto di intrattenimento. Quello che si costruisce è un racconto che coinvolge giocatori e presidenti, dove i protagonisti sono davanti alle telecamere senza filtri, raccontandosi in maniera partecipativa e diversa dal filtro diplomatico che si vede spesso nel calcio classico. Infine il divertimento, cerchiamo di creare contenuti originali che siano coinvolgenti e rispecchino il linguaggio dei giovani, in grado di contaminare anche quello di altre generazioni».
Il riscontro numerico per ora parla di più di 700mila follower sui social della Kings League, a cui si aggiunge un bacino di 186.8 milioni reso disponibile dai presidenti, a partire dal numero 1 della competizione Zlatan Ibrahimovic e dall'Head of Competition Claudio Marchisio. Altri due nomi di un certo calibro che testimoniano il peso del torneo, capace di raggiungere 100 milioni di spettatori totali durante il Mondiale e un miliardo e mezzo di visualizzazioni sui social. «C'è stato un coinvolgimento internazionale, noi partiamo da qui in termini di ciò che è il nostro inizio e ci auguriamo di poter intrattenere altrettanto con la prima stagione di Kings League Italia», conclude Fabbroni, che pone fine a una presentazione iniziata con le parole forse più sintetiche ma incisive della Responsabile della Comunicazione Federica Lancini: «È un fenomeno nuovo, ma sempre di calcio si parla, solo che si gioca in modo diverso».