Under 15 Serie C
21 Febbraio 2025
ALBINOLEFFE UNDER 15 SERIE C • Riccardo Attardo, trascinatore dei lariani in questa stagione fuori di testa
I numeri parlano per lui: sedici gol in diciotto partite. Il capocannoniere della Serie C Under 15 ha un nome e un cognome, Riccardo Attardo. L’Albinoleffe può vantare un attacco super, composto da lui, Zanoli (terzo con dodici gol) e Angeloni, invece a quota dieci. L’intesa della squadra sta portando grandi risultati, in campionato si trovano infatti al terzo posto dietro a Lecco e Renate in una delle categorie più emozionanti della stagione.
Riccardo inizia il suo viaggio nel mondo del calcio dalla squadra del suo paese a 5 anni, l’USD Fornovo. Dopo due anni passa al Caravaggio, squadra in cui gioca da sotto età fino all’ultimo anno, prima di essere preso dopo un provino con l’Albinoleffe. Già durante gli allenamenti di prova i compagni lo hanno fatto sentire a casa e la sua avventura nel bergamasco inizia nel migliore dei modi: «Ero molto emozionato e anche un po’ impaurito di giocare con l’Albinoleffe, li avevo già incontrati e sapevo quanto fossero forti, ci tenevo parecchio a giocare con loro. I compagni mi hanno fatto sentire uno di loro fin da subito e già al primo anno ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Abbiamo vinto il campionato contro squadre come Atalanta e Cremonese e ci siamo giocati le fasi finali in Toscana dove siamo arrivati in finale contro la Roma. Un’esperienza fantastica che ci eravamo meritati sul campo e che ci ha unito tanto come gruppo». L’inizio di una grande storia.
Riccardo Attardo con la maglia dell'Albinoleffe, impegnato in una partita contro il Sangiuliano City
L’unione di squadra è uno dei temi principali. È ciò su cui l’allenatore, Federico Caccia, ha voluto lavorare fin da subito: «Fin dai primi giorni ci ha chiesto di vederci più che come un gruppo, come una famiglia. Ci lavoriamo esattamente come sulle questioni tecnico o tattiche, abbiamo fatto anche degli incontri con un esperto per migliorarci sotto questo punto di vista. Prima di ogni gara ci mettiamo in cerchio tutti quanti e ci ripetiamo cosa possiamo fare per portare a casa la vittoria. Siamo un gruppo molto unito, ci supportiamo l’un l’altro e anche chi parte in panchina ci dà una grossa mano». Lavoro che ha fruttato perché è proprio ciò in cui Attardo si sente più migliorato: «Posso migliorare su tutto, se dovessi scegliere una cosa direi il piede debole. Mi sento molto migliorato invece sull’altruismo. Prima giocavo molto più per me, ora viene prima la squadra. Il lavoro di tutti mi ha portato a segnare i gol che ho fatto». Proprio questa unione ha fatto la differenza nel momento di difficoltà: «A inizio anno abbiamo collezionato tre sconfitte consecutive, non era mai successo. Io sinceramente mi son sentito cadere il mondo addosso. Il mister è stato fondamentale, ci ha ricordato che c’era tutto il tempo per riprenderci, che era solo l’inizio e che dovevamo iniziare a lavorare come una squadra e non più come singoli. Da quel momento infatti ci siamo ripresi». Da allora undici vittorie, un pareggio e una sconfitta.
Le tre sconfitte consecutive sono arrivate contro la Giana Erminio e poi contro le prime due della classe: Lecco e Renate, che in stagione avevano una sola sconfitta. Fino a settimana scorsa, quando i nerazzurri hanno incontrato l’Albinoleffe. In vantaggio per 2-0 dopo mezzora, la prima frazione termina sul 2-1 per le pantere grazie a un gol di Zanoli. Nella ripresa proprio Attardo trova il gol del pari, prima che ancora Zanoli segni la rete che completa la rimonta e vale il 2-3 finale: «È stata una grandissima vittoria, ma a fine primo tempo il morale era diverso. L’allenatore ci ha detto di rimanere sereni e di non buttarci in attacco. Abbiamo gestito bene e poi siamo arrivati ai tre punti. Valeva tanto per noi ma comunque abbiamo esultato con moderazione. La stagione è ancora lunga, noi ci crediamo e siamo consapevoli che quanto meno i playoff se continuiamo così sono alla portata e potremmo anche incontrarli di nuovo». Insomma festeggiare si, ma con la testa già ai prossimi impegni. Dopo aver incontrato le Pantere incontreranno il Lecco, che proprio grazie alla vittoria dei ragazzi di Caccia ha ottenuto il primo posto in solitaria. Due big match consecutivi che comunque non preoccupano il classe 2010: «Prima delle partite io sono sereno, alla fine è un gioco. Per come lavoriamo so che possiamo giocarcela con tutti e sapere che siamo tutti uniti per lo stesso obiettivo ci dà forza di consapevolezza».
Fin da piccolo l’idolo di Riccardo, cuore bianconero, è Paulo Dybala. Il giocatore invece a cui più si ispira è un certo Kylian Mbappè, con cui condivide il ruolo: «Ho giocato anche come ala gli scorsi anni ma nel 3-5-2 del tecnico preferisco giocare punta. Cerchiamo di muoverci tanto in campo, mi piace perché posso scambiarmi coi compagni, le due punte sono molto mobili. In campo ci troviamo bene e ci divertiamo». L’intesa con Zanoli si vede a occhio nudo e lui ne parla «Lui è molto forte e molto veloce. Onestamente penso che in campo ci completiamo, quando ha la palla so che mi conviene andare in mezzo. C’è un gran feeling, ma mi trovo bene anche con Angeloni e in generale con tutti i miei compagni». Vedendoli giocare l’intesa sia in campo che fuori è proprio palese. Caccia è riuscito a creare quella famiglia di cui parlava a inizio stagione. La famiglia è proprio ciò che Attardo si porta in campo ogni: «Indosso la numero 11 per mio nonno. Giocava anche lui, in Serie B ha vestito le maglie di Catania e Cremonese. Avere il suo numero sulle spalle mi fa sentire di averlo con me quando scendo in campo, so che mi aiuta sempre». L’Albinoleffe non può che essere fiera del talento classe 2010 che non vede l’ora di togliersi altre grandi soddisfazioni con questi colori addosso.