Se state cercando la definizione di gol belli, siete nel posto giusto. Basta chiedere a Gioele Conte, che apre la gara con una rete pazzesca, trovando l'incrocio dei pali quasi da fermo; ma domandate anche a Wisdom Acquah, il quale entra dalla panchina e decide la sfida contro il Lecce con un sinistro clamoroso da fuori area con cui toglie le ragnatele sotto il sette. Al Valentino Mazzola di Orbassano è la fiera del golazo, per dirla alla brasiliana. Ma per dirla alla granata sono tre punti e vittoria conquistata dopo due giornate d'assenza. Fermato il Lecce, arrivato all'ombra della Mole forte dei 7 punti conquistati nelle ultime tre partite. Giallorossi che completano la rimonta da 2-0 a 2-2 con una doppietta favolosa di Bilal Brusdeilins, ma che non basta. I Torelli afferrano, almeno momentaneamente in attesa della Roma, il secondo posto in classifica a -5 dal Cesena.
Doppio Toro
Il Toro, in maglia bianca, inizia a straripare sin dai primi istanti di gara con la catena formata da Cacciamani e Kirilov sulla sinistra, il quale ha subito una grande opportunità all'8': servito da Pellini dentro l'area, il bulgaro sterza sul destro e calcia in porta; Verdosci para ma non blocca, alle spalle di tutti insacca Conte, ma tutto è rimandato perché il 9 si trova in posizione irregolare. Ed eccolo Cacciamani, un paio di minuti più tardi, quando ne salta tre in un fazzoletto e lascia partire un destro a giro favoloso, che esce di millimetri. Brivido di paura per il Lecce. Sul suo lato Zanotel soffre terribilmente le sgasate di Cacciamani e gli inserimenti di Kirilov e, ovviamente, tutto da solo non può fare. Sembra che la sorte non sorrida a Conte, che all'11' si vede annullare il suo secondo gol: tutto nasce proprio da una sua sponda per Kirilov, che prolunga per Cacciamani; penetra in area e sgancia un cross teso prorpio per Conte, che con una zampata insacca ma, ancora una volta, in fuorigioco. Dopodiché il Lecce sembra riprendersi, aumentano coraggio e intraprendenza, soprattutto sono più attivi gli attaccanti Brusdeilins, che cerca di rifinire ma senza troppe fortune. Dopo una decina di lieve fatica e una fase di gara ricca di contrasti, alcuni anche al limite della regolarità, il Toro torna ad affacciarsi in area prima con la punizione - murata - conquistata da Cacciamani e calciata da Kirilov sul muro giallorosso, poi con - questa volta regolare - la rete fantascientifica di Conte al 34': spalle alla porta, si gira, prende la mira e con il destro la mette sotto il sette alla sinistra di un immobile Verdosci. Una rete da stropicciarsi gli occhi, la tredicesima del classe 2007. Gli ultimi 10' del primo tempo non regalano emozioni, ma confermano la netta superiorità, sia in termini di qualità che di intraprendeza, del Torino.
Rimonta e contro-rimonta
La ripresa su apre con un Lecce che sembra voler dire di più a questo match, almeno apparentemente, visto che la prima occasione della seconda frazione la creano i padroni di casa con uno tra gli uomini che si è visto meno, Filippo Conzato: al 5' viene servito dal campo di giovo perfetto di Kirilov, lui aggancia e con il suo mancino cerca il primo palo, ma strozza troppo la conclusione, che colpisce gli striscioni fuori dalla porta. Alla fine diventa una doppia occasione per Conzato, perché pochi secondi più tardi gli ricapita un'occasione d'oro, ma Longo salva sulla linea. Chi prova a salvare, ma questa volta non riesce ad evitare il peggio è Di Pasquale, che fa il possibile ma Ferraris trova lo stesso il gol, che arriva dopo l'ennesimo dribbling riuscito da Cacciamani sul binario mancino: l'ex Ancona entra in area, calcia ma trova Verdosci, che non blocca; sulla ribattuta Ferraris non perdona e insacca al 10'. È un secondo tempo divertentissimo, sul 2-0 per il Torino la gara rischia di riaprsi all'improvviso. Sgasata di Perrone e colpo di testa di Esposito, questa la prima occasione della partita del Lecce, ma Anino compie un miracolo, salvando il tentativo aereo dell'avversario da pochissimi metri. Dopo la prima arriva la seconda, e questa volta le conclusioni sono ben diverse: al 19', praticamente a centrocampo, Brusdeilins vince un rimpallo su Brzyski e si trasforma in un assist; il tedesco parte con un coast-to-coast pazzesco ed imprendibile. Finizio non riesce a stargli dietro, Pellini è in ritardo e il fantasista leccese non ci pensa due volte a spaccare la porta con un destro incrociato perfetto. Ora sì che è yutto riaperto. La mossa di Fioratti è quella di inserire maggior fisicità in centrocampo con l'ingresso di Acquah per Ferraris, che però si scontra con la troppa poca precisione nel possesso. Viene meno la lucidità nelle scelte prese dal Toro, che cerca spesso la giocata elegante ma leziosa. Elegante e bellissima, invece, è la giocata di Brusdeilins al 27': un destro potentissimo da fuori area entra in porta, quanto basta per infilarsi sotto la traversa; il tiro risulta tanto angolato, ma Anino non ci arriva, forse colto anche in sopresa. Il Lecce la ribalta grazie a due meraviglie del suo 10, dando ragione alle sensazioni iniziali della ripresa. Ad Orbassano è la fiera dei gol impossibili, da una rete bellissima ad un'altra, la mossa di Fioratti è vincente: Kirilov appoggia un pallone a rimorchio verso Acquah, che se lo fa sfilare sul sinistro e pesca il sette con il piede debole, togliendo le ragnatele dall'incrocio dei pali. Anino tra i pali sembra Superman: ennesima paratona al 35, Stanciu lascia partire un missile al volo diretto verso il palo vicino al portiere, il quale salva specchio e risultato con una parata da fuori categoria. Il Toro prova a conservare il vantaggio riconquistato con unghide, denti e la difesa a 5: Fioratti chiama in causa il classe 2008 Carrascosa, che si posiziona sul centrosinistra. Ma il Lecce, oramai, non ha nulla da perdere. Dopo aver compiuto un ribaltone, cerca il secondo adesso: siamo al 46', in area c'è una mischia di maglie giallorosse, dal dischetto capitan Di Pasquale disegna un passaggio immaginifico per la sovrapposizione del neo entrato Arsena, che di prima scarica una mina ma la sfera, forse anche sfiorata da un pazzesco Anino, sbatte prepotentemente sul legno.
Dopo due vittorie e un pareggio conquistati nelle ultime tre gare, il Lecce cade ma con orgoglio. Al contrario, il Torino ritrova i tre punti dopo due partite in cui ne era arrivato appena uno. Ed è una vittoria d'oro, che consente ai granata di agganciare, in attesa del risultato della Roma impegna a Monza domenica 23 febbraio, il secondo posto in classifica, aspettando il Milan settimana prossima. Lecce che tornerà "a casa", dove sfiderà la Lazio. Due sfide di cartello.
IL TABELLINO
TORINO-LECCE 3-2
RETI (2-0, 2-2, 3-2): 33' Conte (T), 10' st Ferraris (T), 18' st Brusdeilins (L), 27' st Brusdeilins (L), 31' st Acquah (T).
TORINO (4-1-4-1): Anino 7, Gatto 6, Finizio 6, Pellini 5.5, Fiore 6.5, Brzyski 6.5, Conzato 6.5 (36' st Melo sv), Kirilov 7.5 (41' st Carrascosa sv), Conte 7.5 (41' st Grandi sv), Ferraris 7 (21' st Acquah 7), Cacciamani 8. A disp. Balaguss, Gallo, Kugyela, Sandrucci, Merlo. All. Fioratti 7.
LECCE (4-3-3): Verdosci 6, Zanotel 5.5 (16' st Arsena 6.5), Palmieri 6 (41' st Martano sv), Di Pasquale 6.5, Longo 6.5, Bozzolo 6, Perrone 6 (41' st Liccardi sv), Spinelli 6, Esposito 6.5, Brusdeilins 7.5, Stanciu 6.5 (43' st Leo sv). A disp. Bernardi, Vitale, Dell'Anna, Paglialunga, Voglino. All. Schipa.
ARBITRO: Moncalvo di Collegno 5.5.
COLLABORATORI: Ambrosino S. di Nichelino e Greco di Nichelino.
AMMONITI: 9' st Kirilov (T), 38' st Pellini (T).
NOTE: Calci d'angolo 2-3 in favore del Lecce.
LE PAGELLE
TORINO
Anino 7 Compie tre miracoli che tengono vivi il Torino: prima su Esposito e poi su Stanciu, per non finire ci mette anche il dito sulla conclusione di Arsena nel finale. Tutte parate bellissime e dal coefficiente di difficoltà elevatissimo. Sui gol subiti, invece, avrebbe potuto fare qualcosa di più sul secondo, che era sì potente ma non troppo angolato. Tuttavia, poco cambia: i suoi interventi sono state la vera vittoria.
Gatto 6 Interessante la posizione assunta per tutto il primo tempo, quasi da doppio play al fianco di
Brzyski. Un terzino moderno, insomma. Se in costruzione è una chiave in più (non a caso batte spesso i corner), in fase difensiva lo si è visto spesso in difficoltà quando Perrone ha provato qualche avanzata, come ad inizio del secondo tempo.
Finizio 6 Svolge un primo tempo ai limiti della perfezione: si sovrappone con i tempi giusti sulla sinistra, fascia su cui il Toro spinge a dismisura, liberando e creando spazio per Cacciamani e Kirilov. Nella ripresa, invece, soffre la velocità e fisicità di Stanciu, ma soprattutto la corsa in campo aperto di
Brusdeilins. La dimostrazione arriva sul gol subito, quando il 3 granata non riesce a stare dietro all'avversario. Un piccolo dettaglio che, però, non cancella la sua ottima prestazione.
Pellini 5.5 Rischia di farsi espellere con una scivolata scellerata con cui ferma un avversario lanciato a campo aperto. La posizione da ultimo uomo di Fiore e l'arbitro lo graziano e se la cava con un cartellino giallo, tendente al rosso. Difficoltà che si concentrano tutte nel secondo tempo, esempio lampante è il primo gol di
Brusdeilins, su cui si fa trovare fuori posizione e in ritardo sulla copertura. Piccola nota positiva: i tanti palloni imbucati per Conte e compagni, in costruzione si dimostra, dunque, un'arma possibile.
Fiore 6.5 Fioratti crede tanto in lui, che lo ripaga con il suo coraggio e attenzione difensiva. È incaricato nel rompere la linea per marcare stretto
Brusdeilins specialmente sui rinvii dal fondo, in modo tale da recuperare il pallone nel minor tempo possibile. E così fa il Toro: sono tanti i possessi riconquistati e le ripartenze dei granata, gran parte delle quali vengono azionate proprio da un suo ottimo intervento in lettura.
Brzyski 6.5 Igor
Brzyski detto anche "metronomo". La squadra gira su di lui e con lui: l'ex
Lech Poznan detta i ritmi e disegna dalla mediana. La difesa trova in lui anche un ottimo schermo, grazie alle sue lunghe leve riesce a recuperare tante palle vaganti per riportare l'ordine. Annulla totalmente
Brusdeilins nel primo tempo poi, i
n una parte di gara, sembrava essere ovunque con una moltitudine di contrasti vinti da spavento.
Conzato 6.5
In fase offensiva è forse colui che si vede di meno, soprattutto perché il Toro attacca e penetra con maggior facilità sul lato opposto, quello mancino. Anche se, per ben due volte durante gli istanti iniziali della ripresa nel giro di pochi secondi, si rende pericolosissimo: prima con un sinistro in direzione primo palo, che però termina in out; poi con una ribattuta nello specchio che, questa volta, invece, stava per infilarsi dritto dritto in porta, se non fosse per il miracolo sulla linea di Longo. Anche se risulta davvero troppo poco per entrare davvero nel vivo.
36' st Melo sv
Kirilov 7.5 La qualità dell'Est Europa brilla. Il Torino con lui gioca con una fluidità di manovra impressionante: i suoi inserimenti perfetti sul centrosinistra e gli scambi con Cacciamani hanno mandato in tilt Zanotel e compagni, che hanno faticato nell'annullargli spazi tra le linee. Regala l'assist ad Acquah con uno scarico a rimorchio vincente. Negli ultimi 20 metri fa eccome la differenza.
41' st Carrascosa sv
Conte 7.5 Segna due gol in quattro minuti, ma glieli annullano entrambi. Guarda il cronometro, al 33' si gira e la mette sotto il sette. Questa volta è tutto buono. E menomale. Perché la rete è favolosa, un destro con cui trova un pertugio di porta quasi inesistente sotto l'incrocio. Per tutta la gara è pimpante, attivo e preciso, specialmente spalle alla porta. È un vero e proprio fantasista aggiunto, un falso nueve dalle peculiarità fisiche imponenti. Un giocatore fuori categoria.
4
1' st Grandi sv
Ferraris 7 Sfrutta nel migliore dei modi una delle poche vere occasioni che gli capitano, facendosi trovare nel posto giusto al momento giusto, precisamente nell'area piccola sulla ribattuta dopo il tiro di Cacciamani. Non viene spesso coinvolto nella manovra, piuttosto il suo è un lavoro senza palla: cerca di orientare la costruzione avversaria pressando alto Bozzolo, costretto ad andare sul lato destro del Lecce, proprio dove il Toro ha creato la maggior parte delle occasioni.
21' st Acquah 7 Un miracolo, decide una gara che si era messa male per il Toro. Entra per dare fisicità ad un centrocampo che, nel frattempo, era diventato troppo penetrabile. Esegue gli ordini di Fioratti e, in più, segna il gol vittoria - probabilmente il suo più bello in carriera - con una conclusione clamorosa con il mancino, il suo piede debole, con cui trova l'angolino alto del primo palo.
Cacciamani 8 Una partita senza senso, o meglio, a senso unico. Sulla fascia sinistra è il pericolo numero uno, Zanotel va in confusione totale, non riesce a stargli al passo e non lo prende letteralmente mai. La velocità dell'11 granata è impressionante, sfiora circa 4 o 5 volte il gol - è lui che propizia quello di Ferraris - con alcuni colpi di assoluta qualità ma che, non si sa come, non trova. Per non parlare del numero di dribbling riusciti: il suo "Caccia-passo", come lo definiscono in tribuna, è ormai il suo marchio di fabbrica. Gli avversari lo sanno, ma non possono far altro che ammirare. Il suo apporto è stato altissimo. Non segna, ma fa divertire tutti (tranne Zanotel). È senza dubbio il migliore, in campo e probabilmente in generale, di questo Torino.
All. Fioratti 7 Il Toro controlla la partita per un tempo e qualcosa di più, i risultati arrivano e con due gol di vantaggio gestisce. Poi il crollo, mentale e di lucidità: il Lecce recupera e come mossa chiama Acquah per dare più solidità alla linea metodista. Ed è proprio questa mossa con cui si decide la gara, il gol del 19 è pazzesco quanto fondamentale per conquistare i tre punti che mancavano da due giornate.
LECCE
Verdosci 6 Qualche difficoltà nel bloccare le conclusioni del Torino - non a caso il gol di Ferraris arriva proprio dopo una sua parata su Cacciamani, mentre sulle reti di Conte e Acquah non può fare altro che ammirare l'estrema bellezza di due gesti tecnici da fuoriclasse. Rimane presente, anche dal fondo è preciso con i suoi rinvii, ma non sempre è fortunato.
Zanotel 5.5 L'uomo più in difficoltà della partita. Anche se non tutte le colpe sono sue. Ad esempio, il fatto che nessun compagno - Spinelli e Stanciu in special modo - lo ha aiutato nel raddoppio su Cacciamani fanno pesare di meno le difficoltà avute contro un avversario così forte. Infatti, tutto solo e contro la velocità ed imprevedibiltà dell'esterno granata non può fare tanto. Tuttavia, ritarda troppo le misure contenutive, senza mai trovarle e lascia troppo spazio all'avversario per affondare il dribbling. Dopo un po' gli viene il mal di testa, Schipa lo sa e lo sostituisce.
16' st Arsena 6.5 Con il suo ingresso la musica cambia. È vero che Cacciamani, fisiologicamente, ad una certa si stanca e, di conseguenza, spinge di meno, ma se il Lecce inizia ad assumere una faccia più offensiva, tanto del merito è suo e delle sue continue sovrapposizioni sulla fascia destra, mai effettuate da Zanotel per ovvi motivi. Nel finale colpisce anche un palo, sfiorando il gol che avrebbe potuto completare la seconda rimonta.
Palmieri
6 Si vede di meno anche perché il Toro attacca poco dal suo lato, anche se un paio di volte lascia troppo spazio a Conzato. Qualche sovrapposizione la compie, ma troppo poco imprevedibili.
41' st Martano sv
Di Pasquale 6.5 La sua prestazione cresce di minuto in minuto: dopo un avvio di partita complicato in cui risulta essere anche poco preciso, sia sui passaggi che sui contrasti, inizia a salire in cattedra con alcuni break in mezzo al campo. Proprio nel finale, infatti, disegna un filtrante perfetto, che passa sotto le gambe di tutti, in favore di Arsena, il quale colpisce un palo che ancora trema. Il capitano del Lecce è l'ultimo a mollare, anche sulla rete di Ferraris cerca di fare il possibile provando a spazzare dalla linea di porta la conclusione avversaria.
Longo 6.5 Salva sulla linea un gol già fatto a Cacciamani e offre una mano enorme ad un Zanotel in difficoltà sullo stesso 11 del Torino. Lascia troppo spazio a Conte, che calcia e segna un gol bellissimo con cui apre le danze. Nonostante le difficoltà, create anche da Kirilov, non ha mai abbandonato la nave.
Bozzolo 6 Non impeccabile sui raddoppi né tantomeno sulle palle dirette verso Conte, che fatica a marcare e limitare spalle alla porta. Fa il possibile per mantenere coperto il mantello difensivo.
Perrone 6 Soprattutto nel secondo tempo ha provato ad accendersi. Qualche sgasata pericolosa e un bel cross ravvicinato per Esposito che sfiora il gol a tu per tu con Anino. Una buona gara nel complesso, anche se troppo timido in avvio.
41' st Liccardi sv
Spinelli 6 È l'uomo più avanzato nel centrocampo a tre del Lecce, prova a giocare quasi da trequartista, ma senza trovare la posizione per far male tra le linee. Si concentra troppo sull'attacco e troppo poco sulla fase difensiva. Che da quel lato era necessaria per via di un Cacciamani imprendibile: mancano gli aiuti in raddoppio a Zanotel, che da solo va in difficoltà.
Esposito 6.5 Un colpo di testa da pochi centimetri da Anino e poco più. Uno dei più giovani in campo soffre la buona marcatura di Fiore, che non gli lascia spazi, ma non smette mai di chiamare il pallone ed allungare la difesa avversaria. Tanto lavoro di aiuto.
Brusdeilins 7.5 Prima un coast to coast clamoroso, poi un destro potentissimo da fuori area che finisce sotto la traversa. La doppietta parla da sola e non c'è bisogni di aggiungere altre parole, con due lampi di genio il Lecce la rimonta e conquista il pari, ma dura troppo poco. Proprio lui dà speranza con la sua qualità.
Stanciu 6.5 Si sta ancora mangiando le mani dopo quel tiro, anzi un missile, pazzesco diretto verso il primo palo ma clamorosamente parato da Anino. Questa è stata l'occasione migliore della sua gara, durante la quale ha messo in mostra tutta la sua fisicità ma anche il suo carattere, un po' forte e troppo nervoso a tratti. L'arbitro lo grazia fin troppe volte.
43' st Leo sv
All. Schipa 6 Dopo un primo tempo davvero sottotono e con zero tiri nello specchio, il Lecce rientra con coraggio e rientra in partita con un 2-2 tutto targato
Brusdeilins. Poi esce la qualità del Toro, che anche nelle difficoltà colpisce. I granata sono stati bravi e furbi nello sfruttare il lato debole del campo, quello di Zanotel, ma quando Schipa lo capisce - forse troppo tardi - e inserisce Arsena qualcosa cambia. Anche per un pizzico di sfortuna, i pugliesi non riescono a trovare la doppia rimonta.