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Under 15 A-B

Da solo segna il doppio dei gol di Vlahovic e Kolo Muani, ma non basta per vincere: il talento 2010 del Bologna ferma la Juve

Un gol ogni 47 minuti: Pamé è infermabile e trova la 24esima rete in stagione, Salvai fortunato. I bianconeri non vanno oltre al pari, decide il bis di Coscia

Da solo segna il doppio dei gol di Vlahovic e Kolo Muani, ma non basta per vincere: Juve fermata dalla doppietta del talento del Bologna

Under 15 A-B • Mamadou Pamé, attaccante della Juventus e della Nazionale italiana, classe 2010: ha segnato il gol numero 24 in campionato contro il Bologna in casa. Juventus-Bologna 2-2 (Foto Cassarà)

Tutto rimane invariato. Un punto che non modifica le sorti di un gruppo al cui comando rimane salda ed imbattuta la Juventus, che non va oltre al 2-2 contro il Bologna. Lo scontro diretto non ha né vinti e né vincitori, nonostante i bianconeri riescano ad andare per ben due volte in vantaggio: prima con la 24esima rete in campionato di un sempre immenso Mamadou Pamé, poi con il gol fortunato di Pietro Salvai. La doppietta di Christian Coscia, però, rovina i sogni dei ragazzi di Marcello Benesperi di volare a +10 proprio dai rossoblù, che hanno meritato il pari con un'ottima prestazione da squadra.

Due tiri, due gol

È un big match, una gara decisiva per entrambi. La Juve, in caso di vittoria, volerebbe a +10; il Bologna, però, non si fa intimorire e segue la propria filosofia. Né da una parte né dall'altra non si vogliono correre rischi e per una ventina di minuti abbondanti siamo di fronte alla più classe fase di studio dell'avversario. I rossoblù - in maglia bianca - provano ad eludere la pressione juventina (non perfetta e non del tutto organizzato coralmente) con la costruzione dal basso, ma è soprattutto con i continui scambi di posizione tra attacco e centrocampo che cercano di colpire. I difensori bianconeri faticano a trovare i propri riferimenti, Pipitò e Salvai vengono serviti con il contagocce e la Juventus soffre. Sta di fatto, però, che di tiri verso lo specchio non se ne vedono e la manovra bolognese inizia ad essere fin troppo orizzontale. Madama soffre sì, ma ci pensa il solito Pamè. 22' sul cronometro, Tufaro largo a destra pesca la testa di Vidzivashets sul lato opposto, di testa ributta dentro e trova il volo aereo del 9, il quale spacca la porta, insaccando giusto giusto sotto la traversa. È bastata la prima e unica occasione creata per colpire. Cerca di cavalcare l'onda positiva Salvai: ottima percussione sul centrodestra al 28', ma dentro l'area piccola, Capra chiude ogni spazio al suo tentativo con il mancino. Se la Juve ha affondato, almeno momentaneamente, il Bologna con la prima occasione, i ragazzi di Diogo colpiscono anch'essi con l'unico tiro verso lo specchio. A disegnare calcio è il più piccolo in campo, il 2011 Leonard Lima, che con un lancio lungo improvviso trova libero da pressioni Coscia, che s'infila sul filo del fuorigioco tra Bonetti e Ghiotto, e poi è una questione da ragazzi. Brostic esce, l'11 lo purga sotto le sue gambe al 31'. Botta e riposta. La manovra offensiva juventina, è evidente, fatica a decollare: lo dimostrano i pochi palloni ricevuti dai due trequartisti e l'ultima occasione della prima frazione. Un tiro di prima di Salvai nato sugli sviluppi di una rimessa laterale sul binario mancino, che finisce largo. Questo evidenzia le fatiche della Juve nella pulizia di costruzione, per questo Benesperi è chiamato a riorganizzare la squadra.

Botta e risposta

E così succede. Fuori Ghiotto e Vidzivashets, entrano Berthé e Rolando. Ma i primi due squilli sono del Bologna. Tentativo numero 1: quello di Monti, servito sul lungo da Frassinetti: il 7 dà forza ma non precisione con il corpo all'indietro, la sua conclusione arriva diritta fra le braccia di Brostic. Tentativo numero 2: questa volta ci prova Bertuzzo, leggermente defilato sulla destra spara altissimo. I rossoblù fanno quello che nel primo tempo non hanno fatto, ovvero cercare la verticalità del gioco, ma in partite delicate come questa, però, in ballo ci sono diversi ingredienti, tra cui anche la fortuna. O sfortuna, punti di vista. La dea bendata è cieca per il Bologna: all'11' la Juve riparte in contropiede, conduce Pamè e scarica per Salvai, che poi si accentra e cerca il secondo palo a giro con il sinistro, tuttavia una deviazione di Mezzetti modifica completamente la traiettoria, che prende in inganno Capra - già buttatosi - e la sfera s'infila sul lato opposto. Doccia fredda per gli emiliani, che perdono centimetri di vantaggio nella metà campo opposta. Aumenta, invece, la pericolosità dei bianconeri, un galvanizzato Salvai cerca di prendere sulla schiena le redini dell'imprevedibilità dell'attacco e con un'azione personale ci prova al 17': un destro-sinistro fantastico ai danni di Angelini che viene superato facilmente, ma la conclusione non è precisa. Poco fa parlavamo degli ingredienti per trionfare in questi big match, oltre alla fortuna c'è, prima di tutto, la bravura. Come quella di Coscia, che sorprende tutti al 29' e dal limite dell'area pesca l'angolino basso alla destra di Brostic con un perfetto tiro incrociato. Per la seconda volta, il Bologna trova un pareggio più che meritato, anche se il pensiero di mollare non balena mai nel pensiero degli juventini, i quali vanno ad un passo dal 3-2 con due neo entrati: cross a rientrare di Rolando e tuffo di testa da parte di Mosso, ma non sorprende Capra, che lo aspetta lì, senza nemmeno dover fare un passettino più in qua o più in là al 37'. Dopo tre corner conquistati, la Vecchia Signora può colpire, per l'ennesima volta in ripartenza nei minuti di recupero: Salvai, che nel mentre prende anche una botta, riesce in qualche modo a prolungare Pamè, in un due contro uno a favore con Cotrone largo a sinistra, decide di calciare verso lo specchio ma lo fa malissimo con il sinistro, che finisce larghissimo.

Si dispera Cotrone, si dispera la Juve, che per la prima volta in questa stagione è sembrata piuttosto stanca e poco creativa. L'occasione per staccare dal Bologna è persa, che nel frattempo è stato scavalcato in classifica dal Parma vittorioso contro la Sampdoria (6-1) nella giornata di sabato 22 febbraio. Poco cambia: i bianconeri sono ancora primissimi ed imbattuti con un vantaggio di 6 punti e una partita in meno. Sarà il Pisa il prossimo ostacolo, mentre i rossoblù avranno un turno di riposo.


IL TABELLINO

JUVENTUS-BOLOGNA 2-2
RETI (1-0, 1-1, 2-1, 2-2): 23' Pamè (J), 31' Coscia (B), 11' st Salvai (J), 29' st Coscia (B).
JUVENTUS (4-3-2-1): Brostic 6, Mazzotta 6, Samà 6, Ghiotto 6.5 (1' st Berthé 6), Rastello 6, Bonetti 6 (31' st Mosso 6.5), Tufaro 6.5 (16' st Pioli 6), Vidzivashets 7 (1' st Rolando 6.5), Pamè 7, Pipitò 6 (16' st Cotrone 6), Salvai 7. A disp. Repaci, Pal, Catino, Castagneri. All. Benesperi 6.
BOLOGNA (4-3-3): Capra 6.5, Frassineti 6.5, Del Bianco 6, Barbieri 7, Angelini 6, Mezzetti 6.5, Monti 6.5, Bertuzzo 7 (28' st Liberti 6), Visintainer 6.5 (21' st Agostino 6), Lima 7 (33' st Viti sv), Coscia 8. A disp. Nobili, Cornacchione, Manzin, Coden, Leoni, Calvagna. All. Diogo 6.5.
ARBITRO: Mara di Bra 6.
COLLABORATORI: De Maria di Torino e Pipino di Chivasso.
AMMONITI: 37' Barbieri (B).


LE PAGELLE

JUVENTUS

Brostic 6 Con i piedi non è mai sempre preciso. Dal fondo butta in rimessa laterale tre o quattro volte il pallone, ma con i guantoni non fa mai tremare la Juve. Non perfetto nell'uscita sul primo gol di Coscia, mentre sul secondo c'è stato pochissimo da fare.

Mazzotta 6 Tanta difficoltà sulle avanzate di Monti che, soprattutto nel secondo tempo, ha spinto molto dal suo lato. Lui riesce a recuperare grazie alla sua velocità, ma nelle letture arriva leggermente in ritardo.

Samà 6 Benesperi lo ha richiamato qualche volta di troppo perché spesso non tornava in tempo a risistemare la linea difensiva sulla fascia sinistra, lasciando troppo spazio difatti a Coscia da quel lato. Sul secondo gol qualche responsabilità ci sono: non segue l'avversario con la diagonale e gli lascia troppo spazio per calciare indisturbato. Peccato per qualche dettaglio tralasciato in difesa, perché sulla corsia offre sempre la sua sovrapposizione che è stata una chiave nel primo tempo.

Ghiotto 6.5 Perfetto sia negli anticipi su Visintainer sia nella conduzione del pallone: riesce a prevedere i passaggi degli avversari e, così facendo, trasforma le azioni da difensive ad offensive. Ottime le trame trovate con Samà, dimostrando intraprendenza e voglia di superarsi. Esce probabilmente per un piccolo infortunio.

1' st Berthé 6 Un paio di recuperi importanti in scivolata e la solita ottima applicazione nel ruolo di centrale. L'ex Udinese si sta adattando sempre meglio nello scacchiere di Benesperi, non facendo sentire la mancanza di Ghiotto.

Rastello 6 Girovaga nella mediana senza mai trovare la posizione più adatta. Nella ripresa viene spostato sul centrosinistra con l'ingresso in campo di Pioli, ma anche in questo ruolo fatica ad entrare nella manovra. Il suo è un compito prettamente di schermo davanti alla difesa, di conquistatore di quei palloni sporchi, che riesce a svolgere ma senza grandi colpi di scena.

Bonetti 6 In difesa è colui che si prende più rischi di tutti. In costruzione perde due palloni sanguinosissimi, che rischiano di essere due regali agli attaccanti del Bologna; anche nelle letture non è sempre perfetto, soprattutto nel posizionamento. Si fa, infatti, scappare alle spalle il pallone qualche volta di troppo, costringendo prima Ghiotto e poi Berthé a dare una mano. 

31' st Mosso 6.5 Gioca poco più di 10' minuti, ma fa tutto molto bene, soprattutto dal punto di vista degli inserimenti alle spalle dei difensori avversari. Proprio grazie a questo suo fondamentale, rischia di segnare il gol di testa nel finale su assist di Rolando.

Tufaro 6.5 Assume una posizione tagliente per Del Bianco: parte dal centro ma si allarga ben volentieri sulal fascia destra, dove poi sarà decisivo. Quell'apertura verso Vidzivashets che porterà poi al gol di Pamé, infatti, è stata una scia perfetta sul cielo di Vinovo. Forse stanco, non riesce a riproporre ciò che di buono ha fatto nei primi 40': qualche scelta sbagliata a causa di una mancanza di lucidità, porterà Benesperi ad optare per il cambio.

16' st Pioli 6 Un lavoro sporco davanti alla difesa. Tanti duelli, tanti contrasti che riesce a vincere, ma senza quelle giocate dall'alta inventiva che avrebbero potuto portare un briciolo di imprevedibilità in più alla manovra.

Vidzivashets 7 È probabilmente il più pimpante tra i centrocampisti di questa Juventus. Forma l'ottima catena di sinistra con Samà con cui i bianconeri hanno sfondato più e più volte, e trovato anche il gol proprio grazie ad un suo assist di testa. I suoi tempi di inserimento sono perfetti, dimostrazione dell'intelligenza balistica del georgiano. La sua volta e determinazione sono una chiave per la Juve, che senza di lui fatica nel trovare quell'imprevedibilità messa in atto dallo stesso. Esce per una botta alla testa ricevuta nel finale.

1' st Rolando 6.5 Sul centrosinistra riesce a trovare anche qualche trama interessante, come quella per Mosso che per poco non si trasformava in assist. Con lui la creatività non manca, le opportunità create nemmeno.

Pamè 7 Sono 24. In 16 partite. Ogni domenica dobbiamo aggiornare le sue statistiche, che sono spaventosamente importanti. In area di rigore non c'è mai storia: vince sempre lui, anche in quest'occasione, quando resta in cielo per qualche secondo e insacca in porta il primo tiro della partita. Per non finire, mette a referto anche l'assist per il momentaneo 2-1 targato Salvai con un ottimo scarico verso il compagno. Tuttavia, avrebbe potuto e dovuto sfruttare meglio l'ultima opportunità della gara per passare in vantaggio: quel contropiede, un 2 contro uno con Cotrone libero sulla sua sinistra; alla fine calcia con il mancino, che termina lontanissimo dallo specchio.

Pipitò 6 Il più in ombra di tutti. Solitamente siamo abituati a vedere l'ex Palermo trequartista, invece, gioca quasi da seconda punta al fianco di Pamé, dove però non riesce a fare la differenza. Mai coinvolto nella manovra, corre tanto ma non trova mai lo spazio per essere decisivo. Una partita sottotono gliela possiamo perdonare dopo grandi prestazioni.

16' st Cotrone 6 Entra per provare a dare vivacità all'attacco e anche precisione da fermo, ma su tre calci d'angolo a rientrare che batte, nessuno di questi termina sulla testa di compagni. Giustamente, nel finale ha chiamato a gran voce il pallone a Pamé, che però non lo serve. Chissà, probabilmente ora avremmo potuto parlare di un risultato diverso.

Salvai 7 Nel primo tempo, come Pipitò, rimane in sordina e mai trovato. Poi inizia a salire in cattedra con la sua imprevedibilità: il gol è fortunoso, vero, ma resta il movimento per smarcarsi e andare al tiro. Successivamente cerca lo squillo con tanti dribbling e penetrazioni in area, ma la difesa del Bologna rimane attenta. Bravo a non uscire dai radar dopo un inizio complicato.

All. Benesperi 6 Questo è probabilmente considerabile un piccolo passo falso in uno scontro diretto. Accantona momentaneamente il 4-3-1-2 usuale e sperimenta con le posizioni di Pipitò e Salvai, ma soprattutto il primo ha difficoltà nell'entrare nel vivo del gioco. Per la prima volta in stagione, forse, la sua Juve è sembrata sulle gambe, stanca e poco brillante nelle scelte prese. Guardando il bicchiere mezzo pieno, rimane il primo posto in solitaria e l'imbattibilità ancora salda.


BOLOGNA

Capra 6.5 Bravissimo nelle uscite su cui arriva con tempismo, dimostrando sicurezza a tutta la squadra. Tradito dalla deviazione nel secondo gol della Juventus, mentre su quello di Pamè, l'attaccante bianconero è bravo a prendere il tempo e a dar forza al pallone. Poco da fare, ma rimane l'ottima solidità tra i pali.

Frassineti 6.5 Un treno sulla destra. Arriva spesso sul fondo non facendo mai mancare la sua velocità con la quale brucia l'erba di Vinovo, che mette in apprensione Samà. Peccato per qualche passaggio impreciso, ma sulla corsia il Bologna ha avuto una vera e propria spinta in più decisiva.

Del Bianco 6 Sul primo gol della Juve lascia crossare troppo facilmente Tufaro, ma questo è forse l'unica piccola disattenzione di una partita giocata con tranquillità e attenzione. In special modo, con la sua concentrazione in difesa ha fermato diverse avanzate avversarie.

Barbieri 7 Più che con i piedi, gioca con la testa. Infatti, non sempre viene chiamato in causa nella costruzione, a cui pensano le due mezzali, piuttosto cerca di schermare la difesa e intercettare quei palloni vaganti, facendo ostruzione e alleviando i pericoli. Un piccolo comandante dai polmoni larghi in mezzo al campo, che non rinuncia mai a mettere la gamba per evitare danni.

Angelini 6 Spesso si fa saltare troppo facilmente, soprattutto contro Salvai, costringendo i suoi compagni ad aiutarlo in extremis. Così così anche sulla rete di Pamé, che riesce a saltare quasi indisturbato. Ovviamente il duello non è dei più facili, lui cerca di fare il possibile e se la cava a tratti.

Mezzetti 6.5 Rispetto ad Angelini sembra più sicuro e più intraprendente. Gioca molto alto senza temere la rottura della linea: sono tanti i recuperi avanzati e le conduzioni palla al piede. Sfortunato sulla deviazione decisiva sul tiro di Salvai, ma non cancella l'ottima prova.

Monti 6.5 Come un martello batte sul chiodo, in questo caso Mazzotta, a cui ruba spesso il tempo, ma non sempre salta per via dell'ottima velocità in recupero dell'avversario. Spaventa Brostic all'inizio della seconda frazione con un buon tiro, ma la sua prestazione si concentra sulla sinistra, dove si scambia con Lima, andando a ricoprire più volte anche la posizione di mezzala.

Bertuzzo 7 Il perno del centrocampo bolognese porta il suo nome e cognome. Dotato di una visione nettamente superiore rispetto ai suoi coetanei, è riuscito spesso a smistare i palloni con uno o due tocchi, da destra verso sinistra. La maggior parte delle azioni offensive passano, non a caso, dai suoi piedi. E come non farlo. 28' st Liberti 6

Visintainer 6.5 È un finto 9. Uno di quelli che ama il gioco pulito spalle alla porta, che non rinuncia mai alla corsa in più per dare manforte al centrocampo (recupera infatti alcuni palloni quasi sulla mediana). Si interscambia spesso di posizione con le ali, non lasciando così punti di riferimento alla difesa juventina. Per fare un paragone, da prendere con le dovute proporzioni, ricorda molto un attaccante che Bologna conosce molto bene: Zirkzee. 21' st Agostino 6

Lima 7 Il più giovane in campo gioca con una sicurezza da veterano. Tante idee, tutte sempre giuste e corrette, come il filtrante per Coscia: un lancio che nessuno si aspettava, con cui pesca tra i due centrali il compagno tutto solo. La raffinatezza tecnica è un suo dono, che il Bologna deve custodire. 33' st Viti sv

Coscia 8 È probabilmente l'uomo più importante di questo Bologna, colui che consente i movimenti a scambiarsi dell'attacco: prima largo a destra, poi centrale, a volte anche mezzala. Insomma, senza di lui i meccanismi potrebbero non funzionare come succede effettivamente. Oltre a possedere una sensibilità di gioco non scontata, è - giusto un dettaglio - decisivo. Segna due gol bellissimi: prima s'infila con i tempi giusti tra i due centrali e buca il portiere con un tocco dolce; poi dal limite dell'area disegna con un destro incrociato l'angolino, pareggiando per ben due volte. Immenso.

All. Diogo 6.5 La sua squadra non rinuncia a giocare con principi moderni, dalla costruzione dal basso ai continui movimenti in attacco. Il Bologna conquista un punto meritatissimo, dimostrandosi una squadra unita e compatta. Un pizzico di sfortuna è aleggiata nell'aria con quel gol di Salvai, ma in partite come queste - e soprattutto contro questa Juve - si deve tener conto di ogni fattore, sorte compresa. 

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