Under 16 Serie C
23 Febbraio 2025
UNDER 16 SERIE C, RENATE • Leonardo Verderio,
''Eureka!'', esclamò con foga Archimede una volta constatata la scoperta del principio che, tutt'oggi, porta in alto il suo nome sui libri di fisica. Un'espressione che, con il tempo, è diventata di uso comune in ogni campo per certificare un'intuizione vincente o, ancora meglio, la soluzione di una difficoltà, metaforicamente anche di una sfida contro sé stessi. Nel calcio, in tal senso, si potrebbe tradurre con ''Gol!''. E chi più di Giovanni Antonuccio e Gabriele Gandaglia avrebbe voluto, quest'oggi, urlare la parolina magica a squarciagola? Probabilmente, nessuno. Ma le rispettive squadre, Renate e Giana Erminio, non sono riuscite a realizzare il desiderio principe di qualsiasi allenatore: al ''Mario Riboldi'', infatti, finisce con un opaco 0-0. Risultato che, a conti fatti, non accontenta nessuno, specialmente in virtù della sconfitta del Lecco sul campo della Feralpisalò. È un campionato impronosticabile, ulteriormente edulcorato dalla bagarre per la postseason: pensate che dalla terza piazza (coabitata proprio dalle sopracitate Lecco, Feralpi e Renate) alla dodicesima posizione del Sestri Levante ballano solamente sei punti. Allora è da chiedersi: chi esclamerà ''Eureka'' a fine corsa?
"Vincere" è la missione che accomuna entrambe le squadre. Il Renate, dal canto suo, fa del verbo un grido di battaglia. Forte e chiaro, proclamato all'unisono a ridosso del calcio d'inizio, per mandare un messaggio che, però, non arriva. Alla volontà non seguono i fatti, perché il primo tempo va in archivio con decisamente poco da segnalare. La tensione, anche se esplicata in forme diverse, è palpabile: ci si gioca tanto. Il problema è che nessuna delle due squadre riesce davvero a prevalere sull'altra per scorrevolezza e personalità: non si percepiscono emozioni, non si contano occasioni. Al contrario sono parecchie le imprecisioni, complice un terreno di gioco che non favorisce la ricerca estetica. I nerazzurri provano comunque a dettare il ritmo attraverso una serie di combinazioni rapide e codificate, stringendo al contempo le linee in fase di ripiego. Linee che la Giana Erminio non riesce a scardinare, pur mostrando orgoglio e insistenza. In un primo parziale generalmente scarno, a mettersi in luce con grande consapevolezza è sicuramente Verderio, da cui nascono le iniziative più interessanti dei padroni di casa. La prima, e l'unica nitida, nasce da un suo gioco di prestigio che elude Cosentino e serve Grandi, il cui tiro imbecca involontariamente Coderoni: la rasoiata del 7 non centra il bersaglio. Unico vero rimpianto (se non contiamo il pallonetto solamente abbozzato da Ponzo, contenuto da Lini) di 40 minuti complessivamente ben condotti per tenuta del campo e presenza nella metà avversaria. Gli ospiti, dalla loro, tentano di distendersi per vie centrali, giungono (episodicamente) nei pressi di Perego ma non concludono. Per un ritmo che balbetta, tra vuoti tecnici e ribaltamenti di fronte, c'è un fattore A(gonismo) che piano piano si addentra nelle piaghe di un match molto intenso e ruvido, alla pausa bloccato sullo 0-0.
''Così così'', un pò come le ''Certe notti'' di Ligabue: riprenderemo questa barra a fine gara. Perché, a dire il vero, l'inizio di ripresa sembrava finalmente comunicare qualcosa. A partire meglio è infatti la Giana Erminio, che prende campo, lima le distanze e, naturale conseguenza, va vicina a rompere gli indugi. La chance più importante arriva al minuto 53: il lancio di Diani pesca Divitini, che trova l'opposizione efficace di Perego. Sul prosieguo dell'azione, Pelegrini non centra lo specchio. Il cambio di passo è netto e trova esempi concreti in distese fluide, precise, architettate con meno foga e più ''personalità'', richiesta a gran voce da Gandaglia. Il Renate fatica a reagire, ma trova appigli nelle intuizioni individuali: guida Ponzo, che riceve palla al limite dell'area e spara col sinistro, sfiorando la traversa. L'impressione, però, è che solo un episodio possa disinnescare un equilibrio fin troppo seccante. E il possibile turning point della sfida i padroni di casa lo avrebbero anche in pugno. Peccato che, in quel pugno, rimarranno solo mosche. Minuto 20: una leggerezza di Aloe manda in porta Ponzo, che strappa il pallone al difensore ospite e si invola verso Lini. ''Les jeux sont faits''? No: il bomber di Antonuccio, a tu per tu con il portiere ex Pro Sesto, sbaglia clamorosamente e genera rimpianti a iosa. Perché nell'ultima metà di secondo tempo non succede nulla di rilevante, escludendo il colpo di testa sbilenco del neoentrato Ravasi. Il forcing finale è effimero: il Renate non punge, la Giana ''bada al sodo''. Finisce com'è iniziata, e nessuno può davvero dirsi soddisfatto. Chi si accontenta gode? Beh...così così.
Renate-Giana Erminio 0-0
RENATE (4-3-3): Perego 6.5, Campanella 6.5, Grandi 7, Maimone 6, Signore 6.5, Jovanovic 7 Coderoni 6.5 (27' st Scrimenti), Farina 7 (36' st Chinaglia), Ponzo 6.5 (22' st Ravasi 6), Jouni 6.5, Verderio 8. A disp. Sartor, Di Gesù, Branchini, Pastore, Martelli. All. Antonuccio 6.5.
GIANA ERMINIO (4-3-1-2): Lini 7, Cosentino 6.5, Brambilla 6, Balconi 6 (21' st Tognolo 7), Cerato 6.5, Aloe 7, Pelegrini 6.5 (28' st Re Cecconi sv), Diani 7, Crivellin 6.5 (10' st Lombardi 6.5), Barzaghi 7, Divitini 7. A disp. Pambianchi, Pizzati, Casazza. All. Gandaglia 6.5.
ARBITRO: Mufatti di Sondrio 7.5.
ASSISTENTI: Rosa di Como e Boni di Milano.
AMMONITI: Diani (G).
Renate
Perego 6.5 Lo impegna solo l'incursione di Divitini, per il resto non è mai chiamato in causa. Bene nelle uscite, un pò meno nel gioco con i piedi: il campo, di certo, non aiuta.
Campanella 6.5 Corre tanto e offre una soluzione sulla destra, non sempre presa in considerazione. Grande impegno.
Grandi 7 Convince di più del compagno posto sull'altra corsia. Spinge, si sovrappone, trova la sinergia con Verderio. Promosso.
Maimone 6 Qualche sbavatura, ma nel complesso è solido e, quando tocca palla, smista bene il gioco.
Signore 6.5 Conduce una partita senza fronzoli, sbaglia poco, è attento in marcatura ed efficace in copertura.
Jovanovic 7 Così come il compagno si fa apprezzare per la solidità. A conti fatti, la Giana Erminio non ha mai calciato in porta.
Coderoni 6.5 Ha buona tecnica, ma non riesce ad esprimerla a fondo. Pesa il gol sbagliato a metà primo tempo.
Farina 7 Gamba e fisico. Garanzia di quantità in mezzo al campo. Tenta anche un paio di conclusioni, imprecise. Si inserisce spesso, ma non viene premiato.
Ponzo 6.5 Sveste i panni del bomber, e l'errore a tu per tu con Lini ne è una dimostrazione lampante, ma indossa quelli del gregario, lottando per la squadra. Non basta, però: vince chi segna. E' mancato lì.
22' st Ravasi 6 Solo un acuto: cross di Jovanovic, colpo di testa alto da buona posizione. Corre tanto e lavora spalle alla porta. Generoso.
Jouni 6.5 Presenzia a centrocampo ma spazia molto bene anche in ampiezza. Non è sempre coinvolto, ma lotta sempre e si fa apprezzare.
Verderio 8 Il migliore per iniziativa e completezza. Grandi strappi, fisicità, estro: gli manca solo il sussulto finale.
All. Antonuccio 6.5 Campo difficile, avversario tosto, fortuna avversa. La squadra c'è, è viva e gestisce i vari momenti della gara con relativa maturità. Oggi è mancata lucidità quando serviva averne tanta: aspetto da riguardare.
Giana Erminio
Lini 7 Sicuro in ogni aspetto del gioco, dalle uscite alla gestione della sfera. Per il resto non è mai chiamato in causa.
Cosentino 6.5 Parte contenuto, poi si accentra e prende campo. Verderio lo manda in tilt, poi cresce e lo limita con efficacia.
Brambilla 6 Partita a due facce: spinge nel primo tempo, si perde nella ripresa. Tanti errori e nervosismo lampante.
Balconi 6 Tocca pochi palloni, non è coinvolto come vorrebbe. Partita in penombra.
21' st Tognolo 7 Decisamente più dinamico del compagno di squadra. Si prende rischi, avanza palla al piede, ha spunti di personalità.
Cerato 6.5 Partita solida, senza fronzoli. Sbaglia poco, è sicuro in lettura e nel gioco aereo.
Aloe 7 Leader del reparto difensivo, mostra a tutti perché è il capitano. Grinta e solidità, nervi tesi anche dopo l'errore che, per poco, non valeva la casella ''zero'' nella sezione ''punti''.
Pelegrini 6.5 Dopo un primo tempo opaco cresce nella ripresa. Si fa vedere tra le linee e viene servito con più precisione. Non crea particolari pericoli.
Diani 7 Il migliore per intraprendenza e polmoni. Corre, si inserisce e lotta in mezzo al campo con grande personalità. Sostanzioso.
Crivellin 6.5 Lavora bene spalle alla porta, quella stessa porta che non vede mai. Gioca troppo lontano dallo specchio e non crea pericoli.
10' st Lombarda 6.5 Stesso discorso per lui: lega il gioco, fa salire la squadra ma, una volta fatto il più banale dei 2+2, non impegna la retroguardia nerazzurra.
Barzaghi 7 Ha personalità e iniziativa, ha passo e tecnica. Smista bene per vie centrali, si getta in avanti, guida il pressing: bella partita.
Divitini 7 Con Crivellin che scende lui ha lo spazio per addentrarsi nella difesa del Renate, ma non ha sempre il passo a cento. Sbaglia il gol del possibile vantaggio, poi esce. Rimpianto.
All. Gandaglia 6.5 La Giana Erminio si conferma una squadra tosta e rognosa, così come il suo allenatore. Incita, detta le linee guide, si arrabbia anche se necessario. E il campo gli dà parzialmente ragione: è un punto importante su un campo storicamente difficile per tutti.
ARBITRO
Mufatti 7.5 Arbitra con disinvoltura, lascia correre, fischia il giusto e si fa apprezzare per uniformità di giudizio e prontezza.
Antonuccio conta i rimpianti, Gandaglia si complimenta con i suoi ragazzi: di seguito, le dichiarazioni dei due allenatori.
«Per le occasioni avute, nonostante la partita sia stata complessivamente bloccata, vedo il bicchiere mezzo vuoto. Partita complicata contro una squadra ostica, ma sono comunque soddisfatto della fase difensiva. Chi premio? I tre centrocampisti, avendo da poco cambiato modulo» commenta Antonuccio.
«Abbiamo fatto una grandissima prestazione di squadra, ma la personalità è quel fattore che ci manca per fare il salto in avanti. Faccio i complimenti a tutti. Gioco per vie centrali? Abbiamo costruito bene, ma ci è mancata la combinazione negli ultimi 25 metri facendo fatica a trovare il gol. E' stata la ''vittoria'' della squadra» conclude Gandaglia.