Rapimento e tortura del portiere ad opera del presidente! Il caso in Camerun incredibile scuote il mondo del calcio
Chi avrebbe mai pensato che il calcio, il gioco più bello del mondo, potesse trasformarsi in un thriller degno dei migliori romanzi gialli? Eppure, è esattamente ciò che sta accadendo in Camerun, dove un caso di giustizia privata sta facendo tremare le fondamenta del calcio nazionale. Il protagonista di questa storia è Valentin Kwain, presidente del Victoria United, che si trova al centro di accuse gravissime: rapimento e tortura del suo stesso portiere, Djomeni Éric Parfait.
IL DRAMMA DI LIMBE: TRA SCOMMESSE E VENDETTE Il calcio, si sa, è un gioco di squadra, ma cosa succede quando la fiducia viene tradita? Secondo le fonti locali, Kwain accusa Parfait di aver venduto partite, puntando su risultati sfavorevoli attraverso il sito di scommesse 1Xbet. Un'accusa pesante, che ha spinto il presidente a cercare giustizia per vie tutt'altro che legali. Dopo un tentativo fallito di coinvolgere le autorità competenti, che non hanno trovato prove sufficienti per incriminare il portiere, Kwain ha deciso di prendere la situazione nelle proprie mani, trasformando il campo da gioco in un campo di battaglia personale.
UN ATTO DI DISPERAZIONE O DI FOLLIA? In un colpo di scena degno di un film, Kwain avrebbe fatto rapire Parfait dai suoi uomini nella città di Limbe, tenendolo prigioniero e torturandolo per tre giorni. La madre del portiere, disperata, si è rivolta agli uffici del club per avere notizie del figlio, solo per essere allontanata in malo modo. Una scena che sembra uscita da un dramma teatrale, ma che purtroppo è la cruda realtà.
LA REAZIONE DEL MONDO CALCISTICO Non è tardata ad arrivare la reazione dell'Unione nazionale dei calciatori del Camerun (Synafoc), che ha espresso solidarietà nei confronti di Parfait. Jacques Marcel Itiga Itiga, responsabile della comunicazione del sindacato, ha lanciato un appello pubblico: "Giustizia per Eric Parfait Djomeni! Il giovane portiere del Victoria United rapito, tenuto prigioniero e torturato dal famigerato presidente del suo club, Valentin Kwain. Eric Djomeni Parfait hai tutto il mio sostegno". Parole che risuonano come un grido di aiuto in un ambiente calcistico che sembra aver perso la bussola.
UNA QUESTIONE DI GOVERNANCE Questo caso mette in luce problematiche ben più profonde legate alla governance sportiva in Camerun. Come è possibile che un presidente di club si senta autorizzato a compiere atti così estremi? E perché le autorità locali non sono intervenute con maggiore decisione? Sono domande che meritano risposte, in un contesto dove il calcio dovrebbe essere un veicolo di unione e non di divisione.
IL FUTURO DEL CALCIO CAMERUNENSE Mentre il caso continua a far discutere, il futuro del calcio camerunense appare incerto. La speranza è che questa vicenda possa servire da monito, spingendo le autorità a rivedere le proprie politiche di controllo e gestione dei club. Perché, in fondo, il calcio è e deve rimanere un gioco, non un campo di battaglia per vendette personali.
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