Primavera 2
07 Marzo 2025
COSENZA PRIMAVERA • Diego Ragone preso in un'esultanza (foto @diegoragone22_)
Nel calcio tanti fattori possono incidere sulla carriera di un giocatore: talento, impegno, sacrifici, una buona dose di fortuna e, last but not least, la versatilità. Nel calcio, come nella vita, essere versatili può diventare la chiave vincente: è ciò che permette di adattarsi a un cambiamento o favorirlo direttamente, assumendo vesti diverse senza perdere mai di vista la propria identità. E questo, almeno fino ad oggi, descrive le annate calcistiche di Diego Ragone, attualmente in forza al Cosenza, in Primavera 2.
Se c'è un argomento, tra gli altri, che più divide gli appassionati del mondo del calcio è l'importanza e il ruolo degli allenatori: c'è chi li reputa cruciali, importanti al pari dei giocatori e chi, invece, ne limita la funzione e l'utilità al trasmettere la giusta mentalità ai propri calciatori e non sbagliare a schierarli in campo. Quest'ultimo punto, che potremmo definire collocazione tattica, è patrimonio comune di entrambe le "fazioni" e la storia del calcio ha riconsegnato esempi lampanti della sua importanza: uno su tutti la storia di Andrea Pirlo, trequartista nell'Inter, che ha visto completamente svoltare la propria carriera grazie a due allenatori, Mazzone e Ancelotti che, il primo nel Brescia e il secondo nel Milan, lo hanno disposto davanti alla difesa, consegnando alle memorie degli appassionati di questo sport uno dei più grandi registi di sempre. E, in effetti, queste constatazioni possono essere interessanti guardando al caso di Diego Ragone. Nel corso degli anni il classe 2006, centrocampista di nascita, in virtù delle scelte degli allenatori che lo hanno allenato, ha ricoperto quasi tutti i ruoli, giocando in tutte le macrozone del campo. Le cronache locali hanno sempre parlato di un ragazzo di talento, con un futuro potenzialmente luminoso e tutto da scrivere, ma con un tratto caratteristico ben preciso: saper interpretare diversi ruoli tattici. Un vero e proprio camaleonte in campo. Ragone ha passato gran parte della propria vita calcistica tra le fila della Roma, città dove è nato, e già nell'under 14 giallorossa aveva sperimentato questa sua versatilità, giocando qualche partita da difensore e fornendo in tal modo alla propria squadra un assetto tattico diverso e tutto da scoprire, visto l'arretramento di un giocatore dalle non poche qualità offensive. E, il ruolo del difensore, Ragone l'ha ricoperto efficacemente anche l'anno scorso nell'under 18 della squadra capitolina, collezionando 12 presenze e anche 1 gol. In estate 2024, poi, il grande cambiamento: Ragone ha lasciato la Capitale per trasferirsi in terra calabrese, tra le fila del Cosenza (P.S.: la Roma ha mantenuto il 40% sulla futura rivendita del ragazzo, segno, probabilmente, di sapere di avere appena ceduto il classico diamante grezzo che ben presto potrebbe raffinarsi). Ed ecco l'ennesimo plot twist della sua carriera: numero 10 sulle spalle e un campionato da giocare nelle zone più offensive del campo. Ragone ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di adattamento, collezionando ben 8 gol in 19 presenze, con ancora 9 partite da giocare e una doppia cifra di gol che sembra ormai dietro l'angolo. Che sia questa la dimensione in cui è in grado di esprimersi al meglio e consacrarsi? Oppure il futuro, sempre difficile da pronosticare, cambierà ancora le vesti e la storia di questo ragazzo?