Under 17 Serie C
09 Marzo 2025
Lecco, Under 17: Andrea Hugony e Riccardo Dorascenzi abbattono il Renate
Una prestazione da primi della classe nella tana dei numeri uno. Difficile, praticamente impossibile, trovare altre parole per descrivere la vittoria agguantata dal Lecco sul campo del Renate. I ragazzi di Ianos Szekely hanno semplicemente confezionato la partita perfetta. Così si cresce, così si conquista, così si diventa grandi. Tutti possono, pochi riescono. Ma il calcio è bello anche per questo. Perché i valori possono ribaltarsi, nel segno del lavoro e della resilienza. All'andata fu tripudio nerazzurro: un 6-1 che marcò il gap con la concorrenza. Cinque mesi dopo, l'inerzia si è completamente tinta di bluceleste. Un 2-0 che vale tantissimo, costruito con cinismo e maturità. La parola chiave, la chiave di volta: definitela come volete. Intanto il Lecco è quarto a pari merito con l'Albinoleffe, viene da sette risultato utili consecutivi e può sorridere al domani.
Un turno di riposo per il Renate, una vittoria sofferta per il Lecco contro la Giana Erminio. Arrivano così, le due squadre, all'appuntamento di spicco della domenica calcistica. Eleganti, sì, ma soprattutto affamati: si riparte. Uniti, spediti, con occhi e pensiero fissi sui rispettivi obiettivi: confermarsi in vetta da una parte, avvicinarsi alla cima dall'altra. In pedana, Giovanni Cristiano e Ianos Szekely. Chi in punta di fioretto, perché consapevole del margine sulla concorrenza e orgoglioso del tricolore inciso sul petto; chi con la spada, perché stanco di attendere le mosse degli avversari. "Nella descrizione di un attimo", come cantano i Tiromancino, passa la vita. Scorre sul manto verde, insieme al pallone. A braccetto con i sogni. Dunque, bisogna colpire. Bisogna agire. Gli ospiti, dopo un approccio complesso, seguiranno alla lettera questo monito per smontare la solidità dei padroni di casa.
La prima contro la quarta forza del torneo: in tre parole, ambizione, adrenalina e agonismo. Iniziano tutte con la A, ma per raccontare il primo parziale servirebbe un intero sillabario. Questo perché, quantomeno nella prima metà di gara, ad un'azione nerazzurra segue una reazione blu celeste. Equilibrio inscalfibile, almeno nell'apparenza. Come detto sopra, però, è il Renate a partire meglio: i ragazzi di Cristiano prendono in mano le operazioni, cercano di imporsi con il fraseggio e, parallelamente, esplorano la traccia verticale per sovrastare la compattezza lecchese. I primi pericoli, però, nascono dall'out di destra. Soluzione che permette ai nerazzurri di creare la palla gol più nitida dei loro 45 minuti. Uno scambio tra Cristiano JR e Izzolino manda al cross quest'ultimo, che trova Pozzi: il suo destro centra Maddalon, che è attento e risponde. Sul prosieguo dell'azione, Pietropoli non riesce a girare in porta la sfera. Poco dopo, invece, un lancio apparentemente innocuo di Guidi (che poco prima reclama un rigore per mano di Polonioli, senza successo) scavalca l'estremo difensore ospite, bravo in seguito a metterci una pezza. Il Renate appare complessivamente più insistente, ma il Lecco è ordinato e, una volta prese le misure, riuscirà a distendersi con fluidità ed efficacia. Prendendo metri e iniziativa con qualità, quantità e tanta cattiveria. Guidano Braga e Spreafico, che impegnano in rapida successione un ottimo Zappa (superlativo in almeno tre occasioni e sempre sugli stessi due interpreti), ci provano anche Gianola (tiro al volo fuori di un soffio) e Hugony (punizione sbilenca). Il Lecco alza progressivamente i giri del motore, lotta in mezzo al campo e corre il doppio rispetto all'avversario, aumentando la cilindrata delle incursioni e chiudendo, al contempo, ogni varco al Renate. Costretto a snaturarsi fino alla pressoché totale dispersione di distanze e certezze. Fino al testa-coda che, a inizio ripresa, spianerà la strada ai biancocelesti.
Detto, fatto: il secondo tempo inizia sulla falsariga degli ultimi venti minuti abbondanti della prima frazione. Questa volta, però, la quiete diventa tempesta. Trema la terra sotto i piedi, imperversa il desiderio di dominio, di conquista, di rivalsa. Il Lecco ha fame, il Lecco è vivo, il Lecco è un connubio tra fuoco e freddezza. È un calcio d'angolo a rompere gli indugi. Batte Braga, stacca Dorascenzi: nella folla un solo grido, il suo. Gli ospiti passano in vantaggio dopo 30 secondi, ma non sono sazi. Si rigettano in avanti e spingono il Renate all'angolo. Non passano nemmeno due minuti che è già tempo di aggiornare il tabellino. Spreafico è una furia, infierisce nella fragile retroguardia renatese, si incunea nel marasma e si prende un calcio di rigore preziosissimo. Il fallo è di Zappa, che dovrà raccogliere dal cesto il secondo pallone del pomeriggio. Perché Hugony, incaricato della responsabilità, è cinico e non sbaglia. Detto, fatto: i biancocelesti concretizzano e prendono il largo. Sfiorano prima il 3-0 con il solito Spreafico, che spara il destro trovando la grande parata di Zappa, poi ripartono con Cosi, che calcia alto da buona posizione, infine ci riprovano con Tiralongo (respinto ancora da Zappa) e Luly (che non centra la porta da posizione invitante). Sanno anche divertire, con combinazioni avvolgenti e con l'iniziativa dei singoli. Un esempio, il coast-to-coast del neoentrato Fiore, che brucia il campo e serve un impreciso Braga. Insomma: è un assolo corale. Sembra la chitarra di Slash, sembra un concerto dei Guns: non è nient'altro che la banda di Szekely. Che suona il rock...e pure il gol.
Il Renate, al contrario, spegne lampade, lampadari e abat-jour. Si opacizza, successivamente si eclissa: non ci sono spiragli di luce, né tantomeno di speranza. Crolla il tatticismo, crollano le distanze, volano stracci su tappeti di confusione. I nerazzurri non sembrano seguire uno spartito: agiscono d'impeto. Istinto che non basta, senza dosi di ragione. Una reazione c'è stata, indubbiamente: lo dimostra l'ottimo intervento di Maddalon su botta di Pietropoli, lo dimostra il pallonetto di Gorni salvato sulla linea da Balliano, lo dimostrano i ripetuti tentativi respinti da un Lecco estremamente solido. Non è bastato, però, per rientrare in partita. I Manzoniani hanno mantenuto la promessa: questa vittoria s'ha da fare.
Renate-Lecco 0-2
RETI: 2' st Dorascenzi (L), 4' st rig. Hugony (L).
RENATE (3-5-2): Zappa 7.5, Izzolino 6.5 (36' st Casiraghi sv), Reffo 6 (11' st Guerra 6), Lo Re 6, Viganò 6.5 (36' st Mottola sv), Villa 6 (11' st Cirasella 6.5), Pozzi 6 (1' st Gorni 6), Cristiano 7, Pietropoli 6, Falcone 6, Guidi 6 (31' st Nelini sv). A disp. Perego, Sorda. All. Cristiano 6.
LECCO (4-3-3): Maddalon 7, Gianola 7.5, Polonioli 7, Manzinali 7.5, Balliano 7, Hugony 7.5, Dorascenzi 8, Cosi 7.5 (45' st Tiralongo sv), Spreafico 7.5, Braga 7.5 (31' st Luly Tommaselli sv), Infrano 7 (23' st Fiore 6.5). A disp. Corna, Galli, Gotti, Marusiak, Brugnone, Nuzzi. All. Brescello 8.
ARBITRO: Costa di Busto Arsizio 7.
ASSISTENTI: Morandi di Busto Arsizio e Mina di Varese.
AMMONITI: Villa (R), Maddalon (L).
Renate
Zappa 7.5 Si rende protagonista di una grandissima partita: compie ottimi interventi ed è sempre efficace nelle uscite. Causa un rigore, vero, ma per quanto pesante la sua prestazione rimane di livello.
Izzolino 6.5 Soprattutto nel primo tempo spinge ed è valorizzato. Una volta prese le misure, il Lecco ne sovrasta l'iniziativa.
Reffo 6 Gioca una partita prevalentemente di contenimento, con sporadiche incursioni offensive. Nel complesso non crea pericoli, mentre dietro soffre.
11' st Guerra 6 Presenzia di più nella metà campo offensiva rispetto al compagno, ma non incide pur cercando soluzioni e cross.
Lo Re 6 Parte bene, in scioltezza come il resto del gruppo. Poi il suo apporto inizia a latitare. Spesso è frettoloso palla al piede: dovrebbe cercare di essere più veloce.
Viganò 6.5 Specialmente nella prima frazione si rende protagonista di ottimi interventi, sfoggiando aggressività ed efficacia. Meno sicuro palla al piede, dove non è sempre preciso e consistente.
Villa 6 Soffre tremendamente Spreafico: nemmeno la sua imponente mole riesce a sovrastarne l'iniziativa. Esce dalla partita, Cristiano lo nota e corre ai ripari.
11' st Cirasella 6.5 Il suo highlight è un colpo di testa impreciso. Per il resto entra a tatticismo più che compassato: difficile chiedergli di più.
Pozzi 6 Sul suo destra capita l'occasione più nitida del primo tempo nerazzurro. Per il resto, invece, è poco cercato. In più, a fine primo tempo accusa un malessere che costringe Cristiano al cambio. Pomeriggio sfortunato.
1' st Gorni 6 Sfiora il gol nel finale e nel complesso cerca di ricaricare le batterie della squadra. Senza fortuna.
Cristiano 7 La sinergia con Izzolino crea pericoli: quando viene meno, il Renate fatica a rendersi pericoloso. Lui, però, mostra sempre carattere, gamba e fiato.
Pietropoli 6 Nel complesso è ben contenuto. Viene cercato spesso con palle alte per far salire la squadra, ma non è messo nelle condizioni di brillare. Da apprezzare il fatto che ci provi fino all'ultimo.
Falcone 6 Oggi non brilla. Ha pochi spunti e poca iniziativa. Non è mai coinvolto in dialoghi approfonditi: manca tremendamente il suo apporto in mezzo al campo.
Guidi 6 Così come Pietropoli, è costretto ad una partita di quantità più che di qualità. Crea pochi problemi all'attenta retroguardia lecchese.
All. Cristiano 6 Un incidente di percorso che non cambia di una virgola il percorso fin qui intrapreso: il Renate, anche quando perde, lo fa con onore. Resettare e ripartire, consapevoli della vetta ancora salda tra le mani (complice sconfitta della Pro Vercelli contro l'Alcione) e della forza di un gruppo che sicuramente avrà occasione di reagire alla sua maniera.
Lecco
Maddalon 7 Parte a rilento, poi entra in ritmo e convince. Non dà sempre sicurezza sulle uscite, ma alla fine dei conti ha ragione lui.
Gianola 7.5 Non è un caso che sia il giocatore più utilizzato della rosa. Corre, lotta e dà sempre una soluzione in più: l'ultimo a mollare.
Polonioli 7 Dietro è molto attento, davanti spinge con ponderazione. Partita accorta.
Manzinali 7.5 Commette davvero poche sbavature, spartendosi bene le mansioni con Balliano.
Balliano 7 Si incolla a Guidi e non lo molla fino al triplice fischio di Costa. Anche lui lancia dimostrazioni di solidità.
Hugony 8 All'inizio appare un pò fuori tempo, poi trova il ritmo prendendo campo e consapevolezza. Ha personalità anche sotto pressione, in palleggio così come dal dischetto: prova totale.
Dorascenzi 8 Nel primo parziale è in penombra, nella ripresa insiste e conquista. Cosa? Il gol della gloria.
Cosi 7.5 Quando serve ordine, arriva lui. Quando serve verticalità, arriva lui. Quando servono corsa e pulizia, arriva lui. Una grande prestazione: tecnica e sostanza.
Spreafico 7.5 Una furia! Strappa, sportella, spara quando ha cartucce e anche quando non ne ha. Un talento solare, rapido e affamato. Gli manca solo il gol, a conti fatti.
Braga 7.5 Dopo un primo tempo in penombra, cresce esponenzialmente nella ripresa per incursioni e iniziative. Funambolico, manda in tilt la retroguardia nerazzurra.
Infrano 7 Parte bene, mostrando ottime doti nello stretto. Mantiene una apprezzabile costanza di rendimento nell'arco del suo tempo in campo.
23' st Fiore 6.5 Ha buona gamba e lo mostra con un ottimo coast-to-coast allo scoccare della mezz'ora. Aiuta i suoi nel momento topico, quello della resistenza.
All. Brescello 8 Sostituisce Szekely ma quasi non si nota: il Lecco vince e convince, e in panchina c'è lui. I biancocelesti hanno preso d'assalto la tana della capolista, meritando tutti e tre i punti conquistati. Nient'altro da aggiungere.
ARBITRO
Costa di Busto Arsizio 7 Conduce una partita complessivamente solida, in cui sbaglia relativamente poco. A volte fischia troppo, a volte non fischia proprio: nel mezzo, però, nessun dubbio sulla validità del suo operato.
«Siamo partiti benissimo e meritavamo di segnare nei primi venti minuti, dove ci manca anche un rigore solare. Abbiamo cercato di giocare la palla, ma il campo non ci ha aiutato, dunque abbiamo iniziato a lanciare spesso il pallone perdendo distanze e filtro in mezzo al campo. La sinergia Cristiano-Izzolino? Bene all'inizio, poi con il cambio di Pozzi ho dovuto cambiare delle cose. Primo tempo molto bello, poi siamo stati polli in occasione del primo gol. Il rigore? A mio avviso non c'era. Ciò non toglie nulla al Lecco, che ha ampiamente meritato. Eravamo anche un pò stanchi, ma va bene così. Non si possono vincere tutte», ha commentato Cristiano, tecnico del Renate.
«Siamo partiti forte, dovevamo solo trovare le contromisure. Maddalon è stato bravo a salvarci, poi i ragazzi hanno dato tutto su ogni pallone e specialmente sulle riconquiste. Poteva essere una vittoria più ampia. Consapevolezza? Sì: consapevolezza e forza mentale. Ribaltati i valori dopo la gara d'andata? Io penso che siamo la squadra che ha vinto 2-0 e non quelle che perse 6-1 all'andata. Gli incidenti capitano: ora non ci possiamo fermare, e non ci fermeremo», ha concluso Brescello, vice-allenatore del Lecco.