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La maledizione del derby per l'Inter, l'orgoglio e la rabbia per il Milan: «Meritavamo noi»

Le foto della stracittadina di sabato e le parole di Guidi, poi squalificato per il caos dopo il fischio finale

Carne al fuoco ce n'era tanta, come ogni derby che si rispetti. C'era una classifica da potenziare: con l'Inter che doveva provare a mettere pressione alla Roma capolista ma soprattutto staccare la Fiorentina - sconfitta poco prima dalla Juventus - e con il Milan che doveva tenere a distanza il Genoa per difendere il sesto posto (l'ultimo utile per accedere ai playoff) e allo stesso tempo rispondere proprio ai bianconeri, avanti di un solo punto rispetto al Diavolo. Ma c'era soprattutto una supremazia cittadina da giocarsi: con l'Inter ancora alla ricerca del primo vero sorriso contro i cugini in questa stagione, e con il Milan voglioso di dare seguito alla vittoria dell'andata e a quella ai quarti di finale di Primavera Tim Cup. L'1-1 finale che è venuto fuori dal big match del Vismara di sabato può avere quattro letture diverse: positiva e negativa per i ragazzi di Guidi, positiva e negativa per quelli di Zanchetta. Quel che è rimasto, alla fine, è stato comunque un match denso, caldo, anche con un piccolo strascico dal Giudice Sportivo, visto il parapiglia generatosi dopo il triplice fischio. Scorie forse del rigore di Berenbruch che aveva portato in vantaggio l'Inter, dall'altra parte - sempre forse - delusione per essersi fatti riprendere da Perrucci e aver mancato la vittoria anche stavolta. 

«INTER FAVORITA PER LO SCUDETTO»

L'analisi di Federico Guidi, al termine della partita, racchiude un mix di soddisfazione, orgoglio e rabbia. Perché soddisfazione: «Prestazione positiva che rende merito agli sforzi che i ragazzi fanno quotidianamente. Affrontavamo un'Inter che sta facendo un percorso meraviglioso sia in campionato che in Youth League, penso che insieme alla Roma per qualità e per organico sia la squadra favorita per vincere lo Scudetto: mi tengo la grandissima reazione della mia squadra che nel momento di difficoltà è venuta fuori, e questo è sintomo di coraggio e personalità». Perché orgoglio: «L'Inter è una squadra fortissima, eppure questa è la terza volta che li affrontiamo e due volte siamo riusciti a batterli: anche stavolta penso che avremmo meritato per quanto visto nel secondo tempo» Perché rabbia: «Siamo andati sotto per un rigore che è anche inutile commentare, è evidente che Longoni prenda la palla». Era il primo tempo, poi dopo il fischio finale il mischione che ha coinvolto veramente tutti (dirigenti, calciatori, allenatori) e pagare è stato proprio Guidi, comunque squalificato per una sola partita: «Per avere, al termine della gara, afferrato il viso di un dirigente della squadra avversaria tirandolo verso sé stesso» si legge sul Comunicato Ufficiale. Del resto l'avevamo detto: carne al fuoco ce n'era tanta, come ogni derby che si rispetti…

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