Primavera 1
12 Marzo 2025
Thomas Berenbruch, 19 anni: fa la mezzala e l'Inter l'ha pescato da giovanissimo dal vivaio del Renate
Chi è il giovane che ha fatto il suo debutto in Champions League con la maglia dell'Inter? Si chiama Thomas Berenbruch e il suo nome potrebbe presto diventare familiare a tutti gli appassionati di calcio. In una serata europea che ha visto l'Inter affrontare il Feyenoord, il tecnico Simone Inzaghi ha pescato un asso dalla manica, regalando al centrocampista classe 2005 un'occasione d'oro. Ma chi è davvero Thomas Berenbruch e perché il suo debutto è così significativo?
IL VIAGGIO DI THOMAS: DALLE GIOVANILI ALL'OLIMPO DEL CALCIO
Thomas Berenbruch non è un nome nuovo per chi segue da vicino le giovanili nerazzurre. Scovato da Roberto Samaden, è approdato all'Inter dal Renate come Under 14, grazie a una proficua collaborazione tra i due club. Da allora, Berenbruch ha scalato le gerarchie con determinazione, diventando un pilastro della squadra Primavera. Dotato di una qualità tecnica sopraffina, Thomas ha sempre dimostrato di avere un fiuto speciale per il gol, in particolare con tiri dalla distanza che lasciano a bocca aperta.
EMOZIONE DA CHAMPIONS: «EMOZIONE INCREDIBILE»
Berenbruch è stato intervistato da Sky a fine partita: «Un'emozione indescrivibile, mi ricordo ancora la prima volta che sono entrato a San Siro. Avo 6 anni ed ero in tribuna, pensare di esordire in un ottavo di Champions è qualcosa di cui forse mi accorgerò nei prossimi giorni. Un'emozione assurda. A chi mi ispiro? Tra Barella e Mkhitaryan, puoi rubare molte cose in allenamento. Sicuramente bisogna lavorare, 10 minuti in Champions è l'inizio. Siamo giovani, abbiamo tanta strada da percorrere: è lunga».
L'INVESTITURA DI INZAGHI
«Stasera sono entrati due ragazzi della Primavera, sanno che anche loro ci devono dare una mano perché in questo momento siamo abbastanza corti. C’è del lavoro sotto fatto molto bene, sono due ragazzi che lavorano molto bene, si allenano stabilmente con noi, si sono meritati questa occasione, hanno qualità tecniche molto importanti. E in panchina c’era un terzo, Aidoo, che stavo per far entrare».