JUVENTUS SERIE A - Nicolò Fagioli è ancora sotto contratto con il club bianconero, ma dallo scorso 3 febbraio è in prestito alla Fiorentina
La Juventus si trova di fronte a un bivio: è possibile che il futuro del calcio bianconero sia stato ceduto troppo in fretta? Mentre la squadra di Thiago Motta fatica a trovare la retta via in campionato, scivolando fuori dalla zona Champions dopo le due ultime pesanti sconfitte contro Atalanta e Fiorentina, i tifosi non possono fare a meno di notare come alcuni dei loro giovani talenti stiano brillando altrove. Una situazione che lascia l'amaro in bocca e apre a riflessioni profonde sul futuro del club.
GIOVANI PROMESSE, VECCHIE DECISIONI Il settore giovanile della Juventus ha sempre rappresentato una fucina di talenti, un vivaio capace di sfornare giocatori di assoluto valore. Tuttavia, negli ultimi anni, la politica di mercato della Vecchia Signora sembra aver preso una piega diversa. Nicolò Fagioli, Fabio Miretti e Hans Nicolussi Caviglia sono solo alcuni dei nomi che, cresciuti in casa bianconera, hanno trovato fortuna altrove. Il week-end appena trascorso ha visto questi giovani protagonisti con le maglie di Fiorentina (proprio da avversario di turno), Genoa e Venezia, mettendo in mostra qualità che forse a Torino sono state sottovalutate.
LA SCELTA DI CEDERE: UN ERRORE DI VALUTAZIONE? Ma perché la Juventus ha deciso di lasciarli andare, seppur in prestito? La risposta potrebbe risiedere in una strategia di mercato che ha privilegiato l'acquisto di giocatori già affermati, nella speranza di ottenere risultati immediati. Tuttavia, i nuovi acquisti non sembrano aver portato il valore aggiunto sperato, mentre i giovani ex bianconeri continuano a crescere e a dimostrare il loro potenziale. È lecito chiedersi se la fretta di cedere questi talenti non sia stata un errore di valutazione che il club potrebbe pagare caro nel lungo termine. Senza contare che il discorso potrebbe riguardare benissimo anche Moise Kean, che sempre alla Fiorentina sta vivendo una stagione di alto profilo con già 15 reti all'attivo.
IL PESO DELLE ASPETTATIVE La pressione di una piazza esigente come quella juventina non è da sottovalutare. La necessità di competere ai massimi livelli europei spinge spesso a scelte che privilegiano l'immediato, a scapito di una visione a lungo termine. Tuttavia, vedere i propri ex giovani brillare altrove non può che suscitare un certo rimpianto. Il rischio è che questi talenti possano diventare i protagonisti della Serie A e, chissà, anche del calcio internazionale, senza che la Juventus possa più beneficiare del loro apporto. Di certo una mossa non riuscita, la loro cessione temporanea, da parte dell'attuale direttore sportivo Cristiano Giuntoli.
UN FUTURO DA RISCRIVERE La situazione attuale invita a riflettere su come la Juventus possa tornare a valorizzare il proprio vivaio, integrando i giovani talenti in prima squadra e costruendo un futuro solido e sostenibile. La storia del calcio è piena di esempi di squadre che hanno saputo costruire cicli vincenti puntando sui propri giovani. Forse è il momento per la Vecchia Signora di riscoprire questa strada, evitando di ripetere gli errori del passato.
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