Serie C
22 Marzo 2025
SERIE C, ALCIONE: Luigi Samele (Crediti foto: Alcione)
Una doccia gelida. Non di quelle rigeneranti dopo una bella passeggiata in montagna. Un freddo fastidioso, una secchiata che intorpidisce i muscoli. Perché l’Alcione perde, 2-1 per l’esattezza, ma perde giocando bene. Secchiata d’acqua fredda e amaro in bocca, insomma. Contro la Pro Vercelli sono due invenzioni di Iezzi e Comi a decidere tutta la posta in palio: una posta che serve agli ospiti in ottica salvezza, una posta che avrebbe fatto comodo all’Alcione. Ma l’inerzia della partita ha altri piani: gli orange si piegano in casa (nonostante una prova di carattere fino all'ultimo secondo), la Pro Vercelli arraffa tutto quello che c’è da arraffare. E la doccia fredda cade impietosa sul Breda.
Offensivi, organizzati, intensi. Un inizio primo tempo degno del miglior Alcione. Morselli, eri mancato al popolo orange: l’infortunio al ginocchio è finalmente acqua passata e la sua qualità lì davanti si dimostra subito un peso massimo che - anche con questa Pro Vercelli - può spostare l’ago della bilancia (un esempio: il colpo di tacco che lascia in mezzo all’area un cioccolatino per i compagni - non sfruttato a dovere). Offensivi, organizzati, intensi. Sì, tutto vero. Ma basta un attimo per riportare tutto punto e a capo, con sul groppone pure la beffa di essere indietro di un gol. Succede tutto al 21’: Clemente calcia verso l’area di Bacchin, Bonaiti devia e di fatto serve un assist clamoroso a Iezzi. Il numero 29 della Pro Vercelli ha fame: d’altronde, è dalla stagione 2020-2021 che non segnava. E dunque, quella corsa verso la panchina è ancora più dolce. Offensivi, organizzati, intensi. Ma in vantaggio ora c’è la Pro Vercelli.
E adesso, l’Alcione si affida a Morselli. Prima un assist per Marconi al 27’, poi di nuovo una perla sempre per il compagno di reparto al 29’. Le leggi dell’inerzia sono infauste: prima troppo debole, poi di testa troppo alto. E la rete degli ospiti resta ferma. Se poi ci si mette pure quel contatto in area di Schenetti sullo stesso Marconi (molto dubbia a decisione di Totaro di Lecce di non concedere il rigore) la beffa dei primi 45 minuti è pesto servita: un bell’Alcione, ma per il momento fatalmente in svantaggio.
Nulla, ancora nulla. Né sul pallone che il solito Morselli lancia a Invernizzi sul secondo palo, né sul rimbalzo che Marconi si guadagna sulla ribattuta di Franchi. Sono cinque minuti di fuoco quelli dell’Alcione a inizio ripresa, ma tutte le fiammate infine si dimostrano futili. La palla non entra, la rimonta non comincia. E anzi, arriva invece la doccia fredda. Al 6’ del secondo tempo, proprio quando pareva che fosse ora di cambiare le sorti della partita. Iotti imbecca in area, Ciappellano non riesce a deviarla, bomber Comi fa tutto il resto: 14 dei gol della Pro Vercelli potano la sua firma, ora si aggiunge anche il quindicesimo.
Giochi chiusi? Sostanzialmente, sì. Anche se un'invenzione che rimette un po' di forza negli scarpini Cusatis se la inventa. Ma andiamo con ordine: prima le tre occasioni nitide della Pro Vercelli. All'inizio Iotti impegna Bacchin al 24’, poi gli ospiti si mettono le mani nei capelli con la conclusione dalla distanza di Schenetti (31’, di nuovo Bacchin provvidenziale), infine sospirano guardando il colpo di testa di Coppola uscire largo dopo il calcio d’angolo perfetto di Schenetti. L'ultima parola però è dell'Alcione: calcio di punizione perfetto di Dimarco, Bagatti appoggia in area, Pirola tira fuori dal cappello magico un gol clamoroso. A questo punto, più che l'inerzia, è il tempo a essere tiranno: nonostante la carica orange finale, i 4 minuti di recupero non sono abbastanza per completare l'impresa. Insomma sì, serviranno te caldo e calorifero a questo bell’Alcione che gioca bene ma non vince: è una doccia fredda immeritata.