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Lui è il muro dell'Inter, il fratello segna gol a raffica: i Golden Boys incantano la Lombardia

I fratelli Costante fanno impazzire tutta Italia con le proprie gesta: Umberto tra i pali, Pietro a suon di gol

Pietro e Umberto Costante

I FRATELLI COSTANTE • Pietro e Umberto, il primo con la maglia dell'Enotria, il secondo con quella dell'Inter

Nati sotto lo stesso tetto e cresciuti sotto lo stesso cielo, Pietro e Umberto Costante non condividono solo un cognome, ma un destino intrecciato al pallone. Fratelli nel sangue e compagni di sogni, hanno imparato a rincorrere il futuro calciando su un campo d’oratorio, dove ogni tiro era una promessa e ogni parata un patto d’amore. Oggi Pie segna per l'Enotria, Umbe para per l'Inter. Due cuori, due strade, una sola direzione: quella che punta dritta al cielo del calcio. Insieme. Come è sempre stato. Come sempre sarà.

UNITI DA SEMPRE

Uniti indissolubilmente in quello che è uno (se non il) legame più bello che possa esistere. Quello tra fratelli. Insieme. Sin dalla nascita. Sin da quando erano in fasce. Pietro e Umberto, "Pie" e "Umbe" per gli amici, nati entrambi con una grandissima passione in comune: il calcio. I fratelli Costante muovono i primi passi nel campetto affianco a casa, quello dove si passano gli interminabili pomeriggi d'infanzia fra urla e divertimento, quello dove si fanno le prime esperienze con la palla tra i piedi. Ma anche quello dove emergono le qualità di entrambi dopo pochissimo tempo. Si tratta dell'Oratorio San Pio di Milano, la squadra di quartiere, quella dove i primi sogni entrano nella testa di ogni bambino che vuole diventare un calciatore.

Umberto da piccolo con la maglia dell'Ausonia e Pietro con la maglia dell'Oratorio San Pio

DAL NEROVERDE AL NERAZZURRO

Umberto Costante. Portiere, classe 2010. Questo è l'identikit. Freddissimo tra i pali, sicuro di sé e delle sue ampie capacità. Già laureato Campione d'Italia a soli 15 anni, "Umbe" è uno degli uomini di spicco dell'Inter di Fautario. Ma facciamo un passo indietro, molto indietro. A più di 7 anni fa, quando un certo Salvatore Sturiale (osservatore dell'Ausonia e dell'Inter), lo vede tra i pali del San Pio e se ne innamora perdutamente. E da quel momento decide di portarlo all'Ausonia, dove bastano soli due mesi prima di spiccare il volo. Perché l'Inter si accorge subito del talento e, dopo un anno di soli allenamenti, arriva il tesseramento. E da quel momento Umberto e il nerazzurro sono una cosa sola. Lui segue il suo sogno e fa le fortune della squadra grazie alla sua esplosività tra i pali, in cambio la squadra gli regala grandissime soddisfazioni. Come nella scorsa stagione, chiusa come miglior portiere del girone per reti inviolate (7) e con una coppa alzata al cielo insieme ad una squadra fenomenale. E questa stagione i presupposti per il "back-to-back" ci sono tutti: i classe 2010 dell'Inter sono ancora lì in vetta, e fanno paura all'Italia intera...

Umberto che viene premiato dopo essersi laureato Campione d'Italia con l'Inter Under 14

GOL COME SE PIOVESSERO

Pietro Costante. Attaccante, classe 2008. Questo è l'identikit. Di un giocatore spaziale, di un attaccante feroce e motivato. Qualcuno direbbe che è nato per segnare, forse non sbaglierebbe nemmeno più di tanto. Perché la voglia di buttare quella palla oltre alla linea di porta per un vero attaccante è una vera ossessione, qualcosa per cui stare svegli la notte. Ma calma, molta calma. Perché "Pie" lo sa fare bene, davvero bene. Chiedetelo a Federico Salvaggio (che lo ha allenato quest'anno). Chiedetelo a Francesco Catera (che lo ha allenato l'anno scorso). Insomma, chiedete un po' a chi volete. Un colpo di testa da far invidia a tutta Italia, una tenacia indiscutibile e un senso del gol pazzesco. Un gol ogni 81 minuti: 22 gol tra campionato e Coppa Italia Lombardia in questa stagione. Ma prima di approdare in via Cazzaniga 26, Pietro annoverava tra le fila della Macallesi, squadra con cui ha segnato la bellezza di 43 gol in due stagioni. Sei centri nelle ultime quattro partite di campionato, poi la fine del percorso: sconfitta per 3-1 contro il Ponte San Pietro al primo turno di playoff e sogno Scudetto che rimarrà nel cassetto almeno per un'altra stagione.

Pietro con la maglia dell'Enotria in una sfida accesa contro la Vis Nova

UN FIUME IMMAGINARIO

"Aiuta la barca del fratello ad attraversare e anche la tua raggiungerà l’altra riva", dice un proverbio indù. Questo per dire che se uno aiuta l'altro nel momento del bisogno, prima o poi ne gioverà. E così è sempre stato tra Pietro e Umberto. Un rapporto bellissimo. Pieno di amore e rispetto. Un rapporto fraterno, con la "F" maiuscola. Le partitelle infinite d'estate giocate insieme sotto al sole cocente. L'esserci reciprocamente l'uno per l'altro. E così, se il fratello più piccolo è già tra i professionisti, chissà che magari anche il "fratellone" possa raggiungerlo molto presto sulla stessa riva...

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