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Serie C

Una delle favole più belle d'Italia è finita, il club retrocede dopo un solo anno

Dalla storica promozione alla repentina discesa di categoria, storia di un'annata parecchio complicata

UNION CLODIENSE SERIE C - BRUNO TEDINO

UNION CLODIENSE SERIE C - L'esperto tecnico Bruno Tedino è subentrato a gennaio ma non è riuscito a risollevare la situazione per il club veneto

Chi avrebbe mai pensato che la favola dell'Union Clodiense, iniziata con tanto entusiasmo e speranza, si sarebbe conclusa così presto? Un anno fa, la squadra granata celebrava una storica promozione in Serie C, un traguardo che a Chioggia mancava da ben 47 anni. Era una primavera di sogni e promesse, coronata da una vittoria estiva in amichevole contro la Reggiana e da un successo storico alla seconda giornata contro la Triestina. Ma, come spesso accade nel calcio, la realtà si è rivelata ben diversa dalle aspettative. Il club infatti è retrocesso con due giornate di anticipo. 



IL SOGNO CHE SI È INFRANTO
L'Union Clodiense ha vissuto una stagione travagliata, segnata da difficoltà e sfortuna. L'illusione di un inizio promettente si è presto dissolta, portando a un sofferto esonero del tecnico Antonio Andreucci dopo 4 stagioni e mezza alla guida della squadra. Bruno Tedino ha preso il timone ormai a gennaio, ma nonostante i suoi sforzi, i granata hanno pagato caro il prezzo dell'inesperienza e di scelte tecniche non sempre azzeccate. E la squadra non si è mai schiodata dall'ultimo posto. Le parole dello stesso Tedino, al termine della sconfitta con l'Atalanta che ha sancito la retrocessione domenica 13, sono state altrettanto chiare: «abbiamo dei difetti strutturali». Nonostante gli innesti di categoria a gennaio, come Martignago, Zigoni e Firenze, la squadra non è riuscita a invertire la rotta.



UN FUTURO DA RISCRIVERE
E ora, cosa riserva il futuro per l'Union Clodiense? C'è la speranza di un'eventuale (remotissima) riammissione in caso di esclusioni se si arrivasse penultimi, ma il cammino pare tutt'altro che semplice. La sfida è aperta, e il presidente Ivano Boscolo Bielo non esita a lanciare un appello alla città. La sensazione è che il club per affrontare il professionismo abbia bisogno di più sostegni e non basta il solo adeguamento dello stadio alle norme della Lega Pro, ultimato nel novembre 2024. 



LA PASSIONE CHE NON SI SPEGNE
Nonostante tutto, la passione per il calcio a Chioggia non si spegne. I tifosi granata, con il loro amore incondizionato, rappresentano il cuore pulsante di una squadra che, al di là dei risultati, ha saputo regalare emozioni e momenti indimenticabili. La storia dell'Union Clodiense non finisce qui. Il campo è pronto a scrivere nuove pagine, e chissà che il prossimo capitolo non riservi sorprese inaspettate. In fondo, il calcio è fatto di sogni, e i sogni, si sa, non hanno mai fine. La palla è rotonda e il destino, a volte, sa essere generoso con chi non smette di crederci.

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