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Under 16 A-B

È la prima volta nella storia della società! La Cremonese raggiunge le fasi finali e sogna in grande

Gardoni al primo anno in grigiorosso trascina i suoi classe 2009 al quarto posto: le favole esistono

Gardoni e Mazzoleni

CREMONESE UNDER 16 • Gardoni e Mazzoleni, il primo è il condottiero della Cremo, il secondo la stella più brillante

Se passi il tempo a rincorrere le farfalle, scapperanno. Ma se ti metti a curare il tuo giardino, le farfalle verranno da sole. E se nella peggiore delle ipotesi non dovessero venire, avrai comunque un bel giardino. Lo sa bene la Cremonese. Lo sa benissimo Andrea Gardoni. Lo sanno ancora meglio tutti i classe 2009 autori di un'autentica impresa. Un modus operandi chiaro ed efficace, la voglia di offrire un calcio differente e una forza di gruppo potentissima. Dal 2017, anno della promozione dei grigiorossi in Serie B, è la prima volta nella storia che la società si qualifica alle fasi finali di una competizione di "Serie A-B". La storia è stata fatta, ora va solo arricchita con nuovi traguardi. E chi sa, magari già a partire dai prossimi giorni...

LA STORIA È STATA FATTA

Non era mai successo. In 2910 giorni. Da quel lontano 6 maggio del 2017 quando la Cremonese si guadagnava il ritorno in Serie B contro la Racing Roma. Ma questa volta non è un traguardo che riguarda la prima squadra, bensì le giovanili. Un settore sempre stato molto a cuore della società, in netta crescita anche grazie alla figura di Stefano Pasquinelli, responsabile del Settore Giovanile da ormai un paio d'anni. Lo dimostra l'accesso dell'Under 14 alla Fase Interregionale la passata stagione. Lo dimostra ancor più il quarto posto ottenuto dall'Under 16 quest'anno. Ebbene sì, è la prima volta che i grigiorossi, da quando sono iscritti in categorie di "Serie A-B", raggiungono le fasi finali della competizione. Un traguardo tutt'altro che atteso, dove la forza del gruppo e la coesione tra i singoli hanno fatto la differenza. Basti pensare che tutti i ragazzi (tranne due infortunati) hanno giocato almeno una partita da titolare. Difficile, forse difficilissimo trovare altre realtà dove accadono questo tipo di cose. Una realtà dove si sta bene. Una realtà dove i ragazzi possono crescere senza troppe pressioniE ora, tra le altre cose, si vola in direzione Scudetto con un sogno nel cuore: il primo ostacolo sarà il Bologna agli ottavi di finale. 

Rosa e Di Palma, due giocatori centrali nella rosa grigiorossa

QUALCHE NOME

Ogni impresa porta con sé vari nomi. E questa volta, beh, ce ne sarebbero davvero tanti da fare. Il primo sicuramente è quello del condottiero, del maestro, del capogruppo. C'è chi lo chiama anche solo "allenatore", nonostante rappresenti molto di più. Andrea Gardoni, arrivato quest'estate in sordina dal Brescia, ha portato con sé un grande bagaglio pieno di ideali calcistici (e non solo). Far sentire tutti parte di un progetto (anche quelli che giocano meno). Una programmazione settimanale attenta e curata nei minimi dettagli. Una voglia di proporre qualcosa di diverso dagli altri, con un’idea offensiva che esalta le qualità di ogni singolo ragazzo. Mica cose da poco eh... E poi ci sono loro. I protagonisti. Quelli che ogni weekend hanno impregnato di sudore la famosa maglia grigiorossa. I ragazzi, i classe 2009. De Sabbata: il bomber indiscusso della squadra. Forza fisica pazzesca, attacca la profondità come in pochi fanno e in situazioni di uno contro uno è più facile perdere che vincere. Rispetto alla passata stagione c'è stato un netto miglioramento. Più che raddoppiati i 9 gol: sono 19 i centri stagionali. Poi c'è Di Palma, il difensore goleador. Cinque reti l'anno scorso, cinque quest'anno. Ha giocato da braccetto, da terzino, da esterno. Insomma, un po' in tutti i modi: questo gli è valso anche la chiamata in Nazionale. Mazzoleni fantasista della squadra, Tamagni in difesa è un muro e Castellucchio sulla fascia vola. Infine, impossibile non citarlo. Il capitano, Silvestri. Una stagione conclusa in crescendo. Leader tecnico, silenzioso al punto giusto e figura di riferimento per la squadra.

CAPOVOLGIMENTO DI FRONTE

A inizio stagione c'era un clima di preoccupazione. La squadra non "girava" e aveva delle difficoltà. A fine stagione è invece tutto il contrario. Si respira un'aria serena e di festa. Ma come fa una squadra a cambiare così in fretta? A volte basta poco, pochissimo. Basta portare un'idea di gioco chiara. Acquisire conoscenza e consapevolezza dei propri mezzi. Sempre con la voglia di giocare a calcio. E ora l’importante sarà ripetersi durante le fasi finali, senza farsi soggiogare dalle varie ansie. Ma al contrario, con spensieratezza e voglia di dimostrare a tutta l'Italia la propria forza. Come è stato durante la stagione. Come è stato in due momenti ben precisi, che riassumono in toto quello che è stato il percorso stagionale di questa squadra. Il primo, il 20 ottobre contro il Milan. Un netto 0-3 al Vismara: De Sabbata, De Sabbata e Di Palma. Qualcosa stava cambiando. Il secondo, il periodo compreso tra l'1 dicembre e il 19 gennaio. Sei vittorie consecutive, miglior attacco e miglior difesa del campionato. Monza, Brescia, Udinese, Venezia, Cittadella e Sudtirol. Non proprio delle squadre qualsiasi. Qualcosa era cambiato per davvero. Un modo di fare calcio spettacolare, che di certo è rimasto ben impresso a tutti. E chi lo sa, magari un giorno, sarà proprio questo a far parlare di questi ragazzi un'altra volta...

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