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Serie C

Partito con altri obiettivi, si salva a 90' dalla fine dopo una stagione anonima: l'anno nero del blasonato club

Un pareggio contro una squadra invischiata in zona play out regala la permanenza in categoria, ma lascia l'amaro in bocca

ASCOLI SERIE C - DOMENICO DI CARLO

ASCOLI SERIE C - Domenico di Carlo in stagione è subentrato sulla panchina bianconera per poi venire esonerato ed essere richiamato

Chi l'avrebbe mai detto che un pareggio a reti bianche potesse suscitare più sospiri di sollievo che applausi? Eppure, è proprio quello che è successo all'Ascoli, che ha strappato un 0-0 contro il Sestri Levante, assicurandosi così la salvezza aritmetica in Serie C. Ma attenzione, perché non c'è spazio per festeggiamenti: questo risultato è il simbolo di una stagione piuttosto deludente nella storia ultrasecolare del club bianconero. Non fosse altro per i 4 cambi di allenatore che ci sono stati in panchina.



UN CAMPIONATO DA DIMENTICARE
L'Ascoli, squadra storica del calcio italiano, ha vissuto un campionato che di certo non entrerà negli annali per i suoi successi. Anzi, il percorso è stato costellato di difficoltà e delusioni, con una salvezza arrivata più per demeriti altrui che per meriti propri. Le sconfitte contemporanee di Legnago Salus e Lucchese nell'ultimo turno hanno permesso ai bianconeri di tirare un sospiro di sollievo, ma il pareggio contro il Sestri Levante è stato tutt'altro che entusiasmante. Un match che ha visto poche emozioni e ancor meno azioni degne di nota, in un contesto dove la paura di perdere ha prevalso sulla voglia di vincere. Lo 0-0 è stato inevitabile.



LA SALVEZZA ARITMETICA: UN TRAGUARDO AGRODOLCE
La salvezza, seppur raggiunta, non può essere motivo di grandi celebrazioni. È come quando si segna un gol in fuorigioco: la gioia dura un attimo, poi arriva la consapevolezza dell'errore. L'Ascoli si è salvato, sì, ma il campionato è stato un lungo e tortuoso cammino, un vero e proprio calvario calcistico che ha lasciato i tifosi con l'amaro in bocca. La squadra non è mai riuscita a trovare continuità nei risultati, alternando prestazioni opache a momenti di timida ripresa, senza mai convincere del tutto. La stagione era partita con Massimo Carrera in panchina. Dopo 6 giornate ecco l'esonero e la temporanea promozione del tecnico della Primavera Ledesma. Poi l'arrivo di Domenico Di Carlo, interregno di Mirko Cudini e il ritorno di Di Carlo per concludere la stagione. Uno scenario piuttosto caotico. 



UN FUTURO DA RICOSTRUIRE
E ora, cosa riserva il futuro all'Ascoli? La salvezza ottenuta deve essere il punto di partenza per una riflessione profonda e una ricostruzione necessaria. Il club deve rivedere le proprie strategie e investire in un progetto che possa riportare entusiasmo e competitività. La storia dell'Ascoli merita di essere onorata con prestazioni all'altezza del suo blasone, e i tifosi meritano di tornare a sognare, di vivere emozioni che vadano oltre la mera sopravvivenza in Serie C.



LA PARTITA: CRONACA DI UN PAREGGIO ANNUNCIATO
Il match contro il Sestri Levante è stato l'emblema di una stagione incolore. Poche occasioni da gol, gioco spezzettato, e una tensione palpabile che ha impedito alle squadre di esprimersi al meglio. Un pareggio che, alla fine, ha accontentato entrambe le formazioni, ma che non ha regalato spettacoloemozioni. L'Ascoli ha giocato con il freno a mano tirato, consapevole che un punto sarebbe bastato per la salvezza, mentre il Sestri Levante ha preferito non rischiare troppo, accontentandosi di un risultato che non pregiudica il proprio cammino verso la disputa dei play out.

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