Chi l'avrebbe mai detto che un pareggio a reti bianche potesse suscitare più sospiri di sollievo che applausi? Eppure, è proprio quello che è successo all'Ascoli, che ha strappato un 0-0 contro il Sestri Levante, assicurandosi così la salvezza aritmetica in Serie C. Ma attenzione, perché non c'è spazio per festeggiamenti: questo risultato è il simbolo di una stagione piuttosto deludente nella storia ultrasecolare del club bianconero. Non fosse altro per i 4 cambi di allenatore che ci sono stati in panchina.
UN CAMPIONATO DA DIMENTICARE L'
Ascoli, squadra storica del calcio italiano, ha vissuto un campionato che di certo non entrerà negli annali per i suoi successi. Anzi, il percorso è stato costellato di difficoltà e delusioni, con una salvezza arrivata più per demeriti altrui che per meriti propri. Le sconfitte contemporanee di
Legnago Salus e
Lucchese nell'ultimo turno hanno permesso ai bianconeri di tirare un sospiro di sollievo, ma il
pareggio contro il
Sestri Levante è stato tutt'altro che entusiasmante. Un match che ha visto poche
emozioni e ancor meno azioni degne di nota, in un contesto dove la paura di perdere ha prevalso sulla voglia di vincere. Lo 0-0 è stato inevitabile.
LA SALVEZZA ARITMETICA: UN TRAGUARDO AGRODOLCE La salvezza, seppur raggiunta, non può essere motivo di grandi celebrazioni. È come quando si segna un
gol in fuorigioco: la gioia dura un attimo, poi arriva la consapevolezza dell'errore. L'
Ascoli si è salvato, sì, ma il campionato è stato un lungo e tortuoso cammino, un vero e proprio calvario calcistico che ha lasciato i
tifosi con l'amaro in bocca. La squadra non è mai riuscita a trovare continuità nei risultati, alternando
prestazioni opache a momenti di timida ripresa, senza mai convincere del tutto. La stagione era partita con
Massimo Carrera in panchina. Dopo 6 giornate ecco l'esonero e la temporanea promozione del tecnico della Primavera
Ledesma. Poi l'arrivo di
Domenico Di Carlo, interregno di
Mirko Cudini e il ritorno di
Di Carlo per concludere la stagione. Uno scenario piuttosto caotico.
UN FUTURO DA RICOSTRUIRE E ora, cosa riserva il futuro all'
Ascoli? La salvezza ottenuta deve essere il punto di partenza per una riflessione profonda e una ricostruzione necessaria. Il club deve rivedere le proprie strategie e investire in un progetto che possa riportare entusiasmo e competitività. La storia dell'
Ascoli merita di essere onorata con
prestazioni all'altezza del suo blasone, e i
tifosi meritano di tornare a sognare, di vivere
emozioni che vadano oltre la mera sopravvivenza in
Serie C.
LA PARTITA: CRONACA DI UN PAREGGIO ANNUNCIATO Il match contro il
Sestri Levante è stato l'emblema di una stagione incolore. Poche occasioni da
gol, gioco spezzettato, e una
tensione palpabile che ha impedito alle squadre di esprimersi al meglio. Un
pareggio che, alla fine, ha accontentato entrambe le
formazioni, ma che non ha regalato
spettacolo né
emozioni. L'
Ascoli ha giocato con il freno a mano tirato, consapevole che un punto sarebbe bastato per la salvezza, mentre il
Sestri Levante ha preferito non rischiare troppo, accontentandosi di un risultato che non pregiudica il proprio cammino verso la disputa dei play out.