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Serie C

Alcione, finisce un'era: dopo 11 anni, il Presidente della storica promozione dice addio

Marcello Montini lascia il club orange: la presidenza resta nelle mani di Giulio Gallazzi

MARCELLO MONTINI

MARCELLO MONTINI

L'annuncio al termine dell'ultima partita di campionato, tenutasi allo Stadio Breda tra Alcione e Giana Erminio: Marcello Montini non sarà più il co-presidente (insieme a Giulio Gallazzi) della terza squadra di Milano. La presidenza del club orange passerà completamente nelle mani proprio di Giulio Gallazzi. 

 

L'INTERVISTA

 

Presidente, decisione irrevocabile?

«Si irrevocabile, come ho scritto è una decisione maturata con serenità e non dettata dall’emotività. Bisogna essere onesti con se stessi e ancor più con la società che si è guidata per tanti anni.
Quando ci si interroga e si capisce di non avere più il tempo necessario per far crescere un progetto è meglio farsi da parte e lasciare che il progetto possa svilupparsi in modo indipendente e con la visione di chi avrà l’onere e l’onore di guidarlo.
L’importante è lasciare nel modo migliore e nelle migliori condizioni di sviluppo.
La società è al top della propria storia e Giulio Gallazzi sa bene che cosa serve per portarla ancora più in alto.
Condizioni migliori di queste è difficile trovarne…».

L’unione ha fatto la forza in questi anni, come vede l’evoluzione societaria dell’Alcione nei prossimi anni?

«Questa domanda fatela a Giulio, io posso solo dire che conoscendo la sua storia professionale non sarà contrario di principio a coinvolgere soggetti che possano portare ulteriore valore alla società. Alcione ha un grande appeal e Giulio credo possa valorizzarlo al meglio».

Per quanto riguarda lo stadio ci sono novità?

«Per quanto riguarda il progetto di riqualificazione di uno stadio per la serie C , stiamo procedendo nelle interlocuzioni con l’amministrazione del comune individuato come scelta prioritaria.
dico “stiamo “in quanto sono coinvolto in questo progetto, è chiaro che la stagione 25/26 inizierà in uno stadio diverso e al momento ci sono 3 possibilità, Giulio valuterà quale scegliere in tempi brevi».

Ripercorrendo con la memoria questi anni in ALCIONE quali sono gli episodi, le situazioni che ricorda maggiormente.

«Sono tantissime, ci vorrebbe un libro per raccoglierle tutte, a parte i trofei giovanili e i campionati vinti, ricordo le partite con il Pavia ed il Sant’Angelo quando vincemmo il campionatino eccellenza nell’era Covid.
A livello personale , Quando incontrai l’attuale ds Mavilla in un bar in Brera per spiegargli il progetto e la notte data a Mister Cusatis per darmi la risposta sulla mia proposta d’incarico.
Ricordo le borse preparate per il primo allenamento a giocatori che il giorno dopo firmarono per altri, ci ridiamo ancora adesso quando li incontro da avversari.
Le lacrime dei ragazzi delle giovanili dopo una finale persa e le lacrime di gioia per la conquista della serie C.
Innumerevoli emozioni che hanno colorato di arancione 11 anni della mia vita e che porterò sempre con me».

Dopo 11 anni di Alcione, che cosa le mancherà particolarmente?

«Il rapporto con i collaboratori e vivere la società in modo continuo che poi è l’unico modo per capire meglio dove intervenire per farla crescere. La quotidianità poi consolida anche i rapporti umani, che nello sport sono fondamentali. Se si riesce a creare una unità di intenti con sacrificio, rispetto e competenza in società, poi tutto questo lo vedi in campo e molte volte fa la differenza. Per noi è stato così».

La rivedremo?

«Sicuramente! sono entrato in Alcione come genitore, sono stato presidente, tornerò come tifoso».

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