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Under 14

La Juve parte forte, due autogol e la magia del 10 confezionano tre punti d'oro

Un Genoa sfortunato non trova il colpo a Vinovo, i bianconeri sono primi e sognano il tricolore

La Juve parte forte, due autogol e la perla del 10 confezionano tre punti d'oro

Under 14 - Christian Laruccia, numero 10 della Juventus, autore di un super gol contro il Genoa a Vinovo. Juventus-Genoa 3-1.

Playoff, atto primo, scena uno. Il palcoscenico del teatro, in attesa dell'Inter e dell'Alcione, se la prende tutta la Juventus, che comincia nel migliore dei modi il Girone B con la vittoria per 3-1 sul Genoa. Se i portieri, per usare un eufemismo, non hanno impressionato, e i liguri sono stati sfortunati a causa di due autogol messi a referto che aprono e chiudono il tabellino, nel mezzo ci hanno pensato i due numeri 10: prima Laruccia, che con un destro da quasi 30 metri, segna una rete clamorosa, poi ci pensa Amaro con la sua furbizia a riportare speranza, ma non basta. Un buon Genoa è costretto ad arrendersi.

Costruzione dal basso da rivedere

Il primo spavento si colora delle tinte genonane al 2': tutto nasce da un calcio di punizione battuto dalle retrovie da Shevstov con cui pesca largo a destra Tilli, che con un tocco serve vicino a sé Amaro, ma da due passi la difesa bianconera si erge e manda in angolo. Sin dai primi minuti è una partita divertentissima, la Juve lascia al Genoa il controllo della sfera, provando a sfruttare le disattenzioni avversarie. Come quella di Shevstov al 6': il 4 prova a cercare Criscito - sotto controllo da papà Mimmo seduto in tribuna - largo a sinistra, ma Serpico legge l'idea e ruba palla; alla fine conclude verso lo specchio, una deviazione salva Bondone. Ha dell'incredibile quello che succede al 10': sembra un momento di stallo della gara, il Genoa gira palla in zona difensiva, poi Ricci torna indietro da Bondone, il quale, però, liscia clamorosamente la sfera che finisce direttamente in porta. Il grave errore del Genoa, come da copione scritto da Pecorari, sblocca la partita a Vinovo. Ma le imprecisioni nascono anche lato Juve: al 16', una palla persa in mezzo al campo rende più facile il lancio lungo di Tilli per Ferroni, che entra in area e calcia come può perché Sassi da dietro lo disturba. Uno sguardo all'arbitro, che dice: «Tutto buono», e quindi si va avanti, tra le proteste sponda Genoa. I rossoblù sembrano comunque più pericolosi, ma occhio a lasciare spazi: sugli sviluppi di un corner a favore dei liguri, nasce un'opportunità enorme per la Juve al 19': Monte spizza per Elliot, l'ex Cenisia entra in area dal binario destro e cerca di bucare la porta, ben protetta da Bondone. Seppur il Genoa tenga di più e meglio il possesso, alle individualità della Juve basta letteralmente uno spiraglio per colpire. Chiedere a Laruccia, che al 24', leggermente defilato sulla destra e da più di 25 metri, tira un missile con il destro che prima scheggia l'interno della traversa e poi entra in rete. Una perla sotto l'ombra della Mole. La parte del Genoa reclamava un fallo su Curella in precedenza, rimasto a terra al momento del gol. Poco fa lo avevamo detto, gli errori in costruzione non sono solo quelli del Genoa, anche quelli dei bianconeri, che al 30' giocano con il fuoco: eccesso di fiducia con i piedi di Moretti, Amaro ci crede e non molla, gli sta alle calcagna e alla fine gli ruba la sfera; il 10 si prende anche il lusso di scartare il portiere, poi tutto facile per lui, che accorcia le misure e fa esplodere il tifo genoano sugli spalti poco prima dell'intervallo.

Sigillo finale

Al rientro dagli spogliatoi la Juve appare sin da subito diversa, come confermato dalla bell'azione al 4' partita dalla sovrapposizione di Cussotto e dal tiro strozzato con il destro di Elliot, che nel mentre mette a sedere Machi, ma non trova la porta. Entrambe le squadre provano a cambiare qualcosa: per la Juve entrano Freyria, Villosio ed El Aquir; nel Genoa Fossa e Daneri nei primi 20'. A farsi vedere è proprio un neo entrato, El Aquir al 17', che colpisce di testa sul cross di Modica, resta in cielo qualche secondo na non trova lo specchio. I ritmi iniziano a scendere, il Genoa perde quella brillantezza che l'aveva contraddistinto nel primo tempo, mentre la Juve vuole congelare il risultato controllando il più possibile il pallone. Controllando ma sempre guardando la porta, si era già fatto vedere dalle parti di Bondone, El Aquir, defilato sulla sinistra, mette dentro l'area un bel cross teso che trova una deviazione sfortunata di Ricci, sinonimo di tris. C'è ancora speranza nel finale, l'arbitro assegna una punizione defilata sulla sinistra in favore del Genoa, che batte a giro con il destro Fossa, che però non aveva considerato il volo di Moretti. 

Un buon Genoa nel primo tempo crolla nella ripresa, la Juve fa valere le proprie individualità in attesa dell'Alcione, che ha fermato l'Inter con un 3-3 spettacolare. Per qualificarsi bisogna fare meglio di tutte e i bianconeri hanno cominciato con il piede giustissimo.


IL TABELLINO

JUVENTUS-GENOA 3-1
RETI (2-0, 2-1, 3-1): 10' aut. Bondone (G), 24' Laruccia (J), 30' Amaro (G), 33' st aut. Ricci (G).
JUVENTUS (4-3-1-2): Moretti 6.5, Cussotto 6, Modica 6.5, Vaccarella 6.5 (26' st Abebaneria 6), Sassi 6 (11' st Freyria Fava 6), Allara 6.5, Serpico 6 (1' st Villosio 6), Nobile 6.5, Monte 6, Laruccia 7.5, Elliot 6.5 (11' st El Aqir 6.5). A disp. Galavotti, Laurenti, Geraci, Bentalba. All. Pecorari 6.5.
GENOA (4-2-3-1): Bondone 6, Machi 6 (34' st Fabbri 6), Criscito 6.5, Shevtsov 6, Ricci 6, Serpico 6.5, Tilli 7, Cai 6.5 (26' st Vargiu 6), Ferroni L. 6 (20' st Daneri 6), Amaro 7 (31' st Scamporrino sv), Curella 6 (12' st Fossa 6). A disp. Gulisano, Cafferata, Zambon, Canini. All. Moretti 6.
ARBITRO: Briatico di Collegno 6.
AMMONITI: 27' Shevtsov (G), 18' st Machi (G), 21' st Cai (G), 22' st Modica (J).


LE PAGELLE

JUVENTUS

Moretti 6.5 A parte quell'errore con cui perde palla sul pressing di Amaro, si fa trovare sempre pronto. Memorabile la paratona sulla punizione di Fossa, in cui si allunga e la toglie dall'incrocio.

Cussotto 6 Spinta e attenzione. Dietro deve limitare le avanzate di Curella e lo molto bene, portandolo spesso all'uscita.

Modica 6.5 Quando spinge sembra diventare un'ala aggiunta, arrivando spesso sul fondo per crossare e disegnare verso le torri al centro dell'area di rigore. Tilli lo mette in grande difficoltà, costringendolo a fare avanti e indietro sulla fascia, ma con i suoi polmoni larghi riesce a svolgere perfettamente questo compito.

Vaccarella 6.5 Lui che è un difensore, viene provato da Pecorari come mediano davanti alla retroguardia con ottimi risultati. Unisce la sua solidità ad una discreta qualità nelle uscite palla al piede, facendo dormire sogni tranquilli a tutta la Juve. 

26' st Abebaneria 6 Gioca come mezzala destra per una decina di minuti. Non tocca tanti palloni, ma riesce ad essere fondamentale per tenere lontano la palla da zone pericolose.

Sassi 6 Tanti interventi, tutti molto importanti e quasi chirurgici. Non sempre riesce a vincere il duello con Ferroni per via di un miss match fisico comunque evidente, ma comunque lo limita senza concedergli spazio per calciare verso lo specchio.

11' st Freyria Fava 6.5 Ottimo nelle letture e negli anticipi, gli attaccanti del Genoa faticano ad arrivare dalle sue parti per via dei suoi grandi interventi, sempre precisi e tempestivi.

Allara 6.5 Un intervento in scivolata, quello su Ferroni, rappresenta la sua grande partita, sempre presente e anche in modo coraggioso. Proprio Ferroni viene spesso seguito a uomo e viene intascato dal 6, autore di una prestazione perfetta.

Serpico 6 Non la sua miglior partita, anche se ha bussato un paio di volte verso lo specchio avversario. La Juve gioca di più sull'altro lato e, alla fine, non riesce ad imporsi nella manovra offensiva bianconera. Tuttavia, quando prende palla si è sempre reso pericoloso.

1' st Villosio 6 Stesso discorso del suo compagno. Non è sempre nel vivo dell'azione e, rispetto a Serpico, ha compiti più contenutivi e difensivi.

Nobile 6.5 Solita qualità messa in campo, soprattutto nella gestione del pallone, che non colpisce ma accarezza. Si vede che ha qualcosa in più, già nel modo in cui se ne libera con uno o due tocchi, con il tacco o in modo elegante, si intravede tutta la sua tecnica. Nei minuti finali viene provato anche da mediano davanti alla difesa. Promosso.

Monte 6 Partita più complessa rispetto al solito. Ricci e Serpico gli concedono solo la sponda spalle alla porta, infatti non riesce mai a calciare verso lo specchio. Ma lui, intelligentemente, si mette a disposizione dei compagni con tanti servizi interessanti e propositivi, soprattutto giocando d'intesa con il suo socio di reparti Elliot.

Laruccia 7.5 Che dire della sua magia: una botta con il destro che scheggia la traversa e poi s'infila in porta, il tutto praticamente da fermo. Il 10 continua ad illuminare e fa ben sperare per il futuro.

Elliot 6.5 Rispetto al gioco di posizione di Monte, i suoi movimenti in profondità hanno messo in difficoltà la difesa genovese, che ci ha messo un po' per trovare le misure. Ha un'occasione colossale nel primo tempo, ma il suo tiro finisce tra le braccia del portiere.

1 1' st El Aqir 6.5 Ingresso super positivo per il 19: prima si fa notare con un colpo di testa, poi propizia il 3-1 con un gran bel cross teso. Nonostante il risultato già quasi certo, non si è tirato indietro e ha guardato solo la porta da vero bomber.

All. Pecorari 6.5 Sarebbe curioso sapere cos'ha detto ai suoi ragazzi negli spogliatoi tra primo e secondo tempo. Infatti nei primi 35' la Juve fatica e rischia qualcosa di troppo, quasi sorpreso dall'atteggiamento di un ottimo Genoa, poi entra nella ripresa con un piglio diverso e la sigilla. Questa è una vittoria da squadra vera.


GENOA

Bondone 6 Non di certo la sua giornata. Prima controlla male il pallone scaricato da Ricci, poi Laruccia cala il jolly e infine, ancora Ricci, se la butta in porta da solo. Due autogol e un golasso, solo sul primo ha responsabilità; del resto ci mette sempre una pezza per provare a fermare le avanzate bianconere.

Machi 6 Sulla destra è una costante del Genoa. Forma una catena laterale pericolosissima insieme a Tilli, forse la più interessante della partita. Grazie alle sue sovrapposizioni, crea sempre la superiorità numerica, costringendo Modica ad una scelta.  34' st Fabbri sv  

Criscito 6.5 Un paio di interventi a liberare pericoli dentro la sua area, qualche incursione interessante come faceva suo papà Mimmo. Abbina all'ottima attenzione difensiva un'intraprendenza degna di nota, con il tentativo di trasformare le azioni da difensive ed innocue ad offensive.

Shevtsov 6 Ha quest'amore indissolubile verso il pallone: si abbassa spesso tra i due centrali per giocarlo, chiamandolo a sé. Shevstov e palla sono un binomio che diventa una parola unica, legati dalla forza dell'attrazione. Qualche imprecisione c'è stata, ma se cercate la vera definizione di regista, siete nel posto giusto.

Ricci 6 La dea bendata, in quest'occasione, non solo non gli ha sorriso, ma è stata proprio assente. Prima offre un pallone non bellissimo a Bondone che se la butta in porta, poi l'autogol sfortunato nel finale. Reagisce ma non basta.

Serpico 6.5 Ottimo sulla marcatura quasi a uomo su Monte, che non riesce mai a penetrare verso la porta. Si completa in coppia con Ricci, offrendo la sua determinazione su tutti i contrasti. Il Genoa ha il suo guerriero.

Tilli 7 Rapidità, imprevedibilità e qualità. Tre termini che fanno rima con Tilli, probabilmente una delle note più liete di questa gara. Modica fatica a comprendere le sue mosse, lui con il suo mancino fanno i buchi da quella parte, trovando sempre la giocata più giusta (ed elegante) per provare ad essere decisivo. Il gol non arriva per questione di centimetri.

Cai 6.5 Davanti alla difesa è protagonista di una fase d'interdizione praticamente perfetta. Recupera palloni su palloni, prende falli importanti che fanno respirare la squadra, guadagnando anche centimetri. Una vera e propria diga. 

26' st Vargiu 6  Rispetto a Cai ha provato ad essere più mobile e meno diga, ma ha a disposizione troppo poco tempo per mettere in atto quel che Moretti gli chiede.

Ferroni L. 6 Come tiene il pallone lui spalle alla porta, pochi altri. Si fa vedere una sola volta dalle parti di Moretti, tra l'altro con un episodio dubbio, ma quel che deve fare è provare ad alzare il baricentro con le sue sponde sempre perfette.

20' st Daneri 6  Con l'ingresso di Freyria ogni duello viene vinto dal 13 bianconero, che domina in difesa e non lascia passare né aria né, appunto, Daneri.

Amaro 7 Il gol che segna è la fotocopia della sua partita da lottatore, senza mai mollare di un centimetro. Lesto a rubare palla a Moretti, fresco nel poi saltarlo e infilare in porta. La sua posizione, tra attacco e centrocampo, ha dato parecchio fastidio a Vaccarella, non abituato nel fare il mediano, dimostrando di saper fiutare sempre il pericolo.  31' st Scamporrino sv

Curella 6 Gioca praticamente toccando con i piedi la linea del campo largo a sinistra. Il suo obiettivo è quello di allargare le maglie della difesa juventina per poi puntare e saltare Cussotto. Ci riesce a sprazzi, ma comunque dimostrando di essere una chiave in questo Genoa.

12' st Fossa 6  Una punizione clamorosa che stava per finire sotto l'incrocio e poco più. Solo Moretti ha evitato il super gol del 17.

All. Moretti 6 Il suo Genoa si trasforma nella stessa partita: praticamente due versioni, la prima, quella del primo tempo, più attiva e pimpante, nonchè più pericolosa; la seconda, quella nella ripresa, sulle gambe e poco creativa. Sicuramente non è stato fortunato a causa dei due autogol, forse questa squadra meritava il pari.

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