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Topalovic chiama, Crapisto risponde: il derby d'Italia finisce senza vincitori

L'Inter va in vantaggio dopo 3', poi la Juve rimonta nel finale come all'andata ma non basta per la vittoria

Topalovic chiama, Crapisto risponde: il derby d'Italia finisce senza vincitori

Primavera 1 • Francesco Crapisto, centrocampista della Juventus in maglia numero 8, autore del gol del pari contro l'Inter. Inter-Juventus 1-1.

Un lunedì sera di prestigio in quel di Milano: sotto l’ombra del Duomo, è tempo di derby d’Italia. Nella gara d’andata, la Juventus aveva completato una rimonta folle (3-2) nel giro di 12 minuti davanti ai propri tifosi, abbattendo il castello dell’Inter. A distanza di tre mesi e mezzo, Zanchetta e Magnanelli si ritrovano e i bianconeri lo fanno ancora: ribaltano il vantaggio firmato da Topalovic al 3’ con il tocco sotto di Crapisto allo scadere del primo tempo, ma non basta per aggiudicarsi i tre punti. Alla fine, il derby non vede né vinti né vincitori.

Botta e risposta

Il derby d’Italia della Juve comincia nel peggiore dei modi: parte benissimo l'Inter, che non concede nemmeno il tempo di sedersi in tribuna. Prima, infatti, al 2’ Berenbruch inizia spaventando Radu con una girata sul cross dalla destra di Aidoo con l’esterno del mancino; e poi, nemmeno un minuto più tardi trova addirittura il vantaggio con un’azione corale stupenda: Berenbruch brilla ancora e imbuca sul centrosinistra dove c’è Topalovic, che con la punta insacca la sfera dopo aver dato un bacino al palo. Probabilmente già oltre la linea di porta, per sicurezza ribadisce in rete per ultimo Mosconi, anticipando Pagnucco che ha cercato di allontanare in extremis, ma poco cambia perché quel che è importante sapere è che l’Inter passa immediatamente avanti. Chi sembra avere più idee degli altri tra le file juventine è Merola, che un paio di volte prova a spaventare Calligaris con due tentativi a giro: bella la combinazione rapida con Crapisto all’8’, ma il tiro esce sbilenco e largo. La Juve cresce, prova a ragionare con il palleggio con l’intenzione di innescare tra le linee Vacca e lo stesso Crapisto, anche se esso - per ora - risulta piuttosto sterile e, alla fine, i centraloni interisti recuperano in fretta il pallone. La fase intermedia della gara vede appena due principali fiammate: una botta di Mosconi - servito sulla corsa sul binario destro da De Pieri - che si conclude con la presa del portiere bianconero (17’) e un mancino centrale del solito Merola (30’). Ma nel finale, alla Juve serve una ripartenza per colpire l’Inter: cavalca la fascia sinistra come un trattore Pagnucco sfruttando lo spazio lasciato da Aidoo, al limite dell’area serve centralmente Vacca, che di prima imbuca tra Alexiou e Cocchi favorendo Crapisto, il quale supera Calligaris con un tocco docile con il sinistro a 3’ dall’intervallo.

Assedio Inter

Lo spartito tattico del derby non cambia, l’Inter non subisce il colpo del pari al rientro dagli spogliatoi, anzi, riprende a mille all’ora. I giri del motore dell’Inter sono troppo alti per Ngana, che al 7’ perde un pallone sanguinoso sulla mediana, Berenbruch glielo ruba e si lancia verso la porta; arrivato al limite, fa girare su se stesso Boufandar con una finta e poi chiude il mancino cercando il primo palo, ma Radu si distende come un gatto e devia in angolo. A proposito di rischi, proprio Radu, per poco, non combina la frittata 18’ con un rinvio dal fondo: Venturini lo pressa e intercetta la sfera, che cade in area sui piedi di De Pieri, che nel contatto con Nisci cade troppo facilmente secondo il direttore di gara Allegretta di Molfetta. Timide proteste. Ora è l’Inter che fa la partita, nel mentre la Juve soffre e si rifugia a ridosso del suo portiere. Ogni ripartenza provata dai bianconeri viene chiusa sul più bello dai difensori della squadra di Zanchetta, che macina metri e opportunità. Per due volte, bussa alla porta juventina Spinaccé, al 27’ con una conclusione deviata all’ultimo in angolo e in seguito al 33’ prova a colpire di testa, ma impatta con la parte alta e la palla finisce sopra la traversa. La Juve si affaccia minacciosamente dalle parti di Calligaris solamente all’ultimo, ma sempre in maniera fievole e con non troppe idee. 

Il triplice fischio termina l’assedio dell’Inter e fa respirare la Juve, che guadagna un punto importante in chiave playoff contro la seconda della classe, rialzandosi dopo le precedenti due sconfitte contro Lazio e Cagliari. I nerazzurri non riescono a staccare il Sassuolo al terzo posto. Settimana prossima, per mantenere la quinta posizione e magari allungare in quarta, sarà la volta proprio dei neroverdi (3°) a Vinovo: un altro tour de force per i ragazzi di Magnanelli. Mentre sarà sfida al vertice per l’Inter, che andrà a Roma per duellare con i Capitolini.


IL TABELLINO

INTER-JUVENTUS 1-1
INTER (4-3-3): Calligaris 6, Aidoo 6, Re Cecconi 6 (15' st Garonetti 6), Alexiou 6.5, Cocchi 6, Topalovic 7, Zanchetta 6 (29' st Bovo 6), Berenbruch 7 (15' st Venturini 6), De Pieri 6.5, Spinaccè 6.5 (41' st Lavelli sv), Mosconi 6 (15' st Pinotti 6). A disp: Zamarian, Maye, Quieto, Motta, Della Mora, Zouin. All. Zanchetta 6.5. 
JUVENTUS (4-2-3-1): Radu 6.5, Savio 6.5, Rizzo 6.5 (29' st Verde 6), Martinez 6, Pagnucco 7 (14' st Nisci 6), Boufandar 5.5, Ngana 5, Ventre 6 (37' st Biliboc sv), Crapisto 7, Merola 6.5 (37' st Finocchiaro sv), Vacca 7 (29' st Pugno 6). A disp: Marcu, Ripani, Montero, Sosna, Djahl, Lopez. All. Magnanelli 6.
RETI (1-0; 1-1): 3' Topalovic (I) 42' Crapisto (J).
AMMONITI: 40' Merola (J), 3' st Berenbruch (I), 11' st Martinez (J), 19' st Rizzo (J), 48' st Ngana (J).
ARBITRO: Allegretta di Molfetta 6.
COLLABORATORI: Colaianni di Bari e Chichi di Palermo.
NOTE: Prima dell'inizio della partita, è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco come indicato dalla FIGC.


LE PAGELLE

INTER

Calligaris 6 Fino al gol di Crapisto, su cui cerca di fare il possibile uscendo dai pali nella speranza di anticipare l’avversario, la sua è principalmente ordinaria amministrazione. Nel primo tempo accudisce senza particolari problemi i tentativi di Merola. Ottimo anche nelle uscite alte, in cui domina.

Aidoo 6 Sulla destra ne ha per quattro. Cavalca la fascia ripetutamente, diventando praticamente una vera e propria ala aggiunta. La tanta spinta lo costringe a lasciare spazi alle sue spalle. Merola ne approfitta, Pagnucco al momento del gol lo sfrutta alla perfezione.

Re Cecconi 6 Solito lavorone in difesa anche se questa volta incappa in maggiori difficoltà a causa della posizione imprevedibile di Vacca.

15’ st Garonetti 6 Un intervento fondamentale su Ngana al 33’ che stava per involarsi in solitaria verso la porta. Entra con determinazione e tanta precisione.

Alexiou 6.5 Spesso l’ultimo uomo dell’Inter, fa valere sempre il fisico in ogni contrasto con gli avversari. Dietro è invalicabile.

Cocchi 6 Ha la prateria libera sulla sua sinistra perché Ventre si concentra maggiormente sulla fase difensiva. Tuttavia, solo nel primo tempo si rende realmente pericoloso con qualche incursione e anche un paio di conclusioni verso lo specchio.

Topalovic 7 Il gol è la fotocopia del suo modo di giocare: inserimento e colpo vincente. Alla fine possiamo dire che la rete è tutta sua. Nella ripresa non è sempre coinvolto, lui comunque dà manforte mettendoci tutta la sua altezza

Zanchetta 6.5 Solitamente è quasi infallibile e precisissimo con il suo mancino, in quest’occasione però lo è solo a sprazzi. Tra qualche apertura sbagliata e un paio di tocchi imprecisi di troppo, non riesce ad essere continuo all’interno del match.

29’ st Bovo 6 Poco coinvolto nella costruzione dell’Inter anche perché la palla è spesso dalle parti dell’attacco. Prezioso nel finale nel mantenere il possesso tra i piedi dei giocatori dell’Inter.

Berenbruch 7 Sottolineare quanto sia il vero cervello offensivo du quest’Inter, ormai, lo fanno tutti. Ma come si può evitare? Ogni azione realmente pericolosa nasce per il 95% delle volte da una sua giocata, come al momento del gol di Topalovic, quando con un’imbucata geniale serve praticamente in porta il compagno, a cui basta spingere.

15’ st Venturini 6 Cerca sempre di disturbare i portatori di palla, trovando nel pressing l’arma più letale per provare ad incidere nel match. E lo fa: a pochi minuti dal suo ingresso, 

De Pieri 6.5 Sulla destra crea tanta apprensione a Pagnucco con i suoi dribbling e scatti nel lungo. Prova a sfruttare ogni corridoio con qualche giocata dalle sue, spesso tornando sul mancino per cercare fortune. Come al solito, è una delle fonti creative per eccellenza dell’Inter. 

Spinaccè 6.5 Non è una novità vederlo giocare lontano dalla porta, nel tentativo di svuotare l’area di rigore per favorire gli inserimenti delle ali e dei centrocampisti. Con i suoi movimenti intelligenti, fa salire il baricentro della squadra, grazie ai tanti palloni tenuti e falli conquistati. 41’ st Lavelli sv

Mosconi 6 Sarà suo o di Topalovic la rete dell’iniziale vantaggio interista? Possiamo dire che possono fare metà e metà; l’esterno nerazzurro si fa sempre trovare dalle parti di Radu con i suoi soliti tagli verso il centro, dato che sull’esterno sono in due a chiuderlo e gli spazi sono pochi. 

15’ st Pinotti 6 Entra con un gran piglio, intenzionato a far divertire tutti con la sua arma, ovvero l’uno contro uno. Riesce a creare la superiorità numerica un paio di volte, sfruttando la stanchezza di Ventre.

All. Zanchetta 6.5 L’Inter gioca meglio e dimostra di essere maggiormente pericolosa rispetto alla Juve, che punta a ripartire. Davanti è mancato quel pizzico in più per far male - sportivamente parlano - ai bianconeri.


JUVENTUS

Radu 6.5 Prima su Berenbruch, poi su Mosconi e altre mille parate importantissime. Il portiere della Juve salva a più riprese la sua squadra con alcuni interventi davvero fondamentali.

Savio 6.5 Sempre intelligente nel saper trovare la posizione giusta per bloccare le avanzate tentate da De Pieri da quel lato. Non solo è abile nel chiudere ogni pericolo, ma lo è altrettanto nel saper scaricare al meglio la sfera appena riconquistata ad un compagno.

Rizzo 6.5 Ottima prestazione del centrale classe 2007. Palla al piede è protagonista di ottime uscite, bene anche nel duello con Spinaccè e in aiuto su Pagnucco, che spesso ha avuto bisogno di lui per bloccare De Pieri.

29’ st Verde Chiamato in causa nel finale si fa trovare pronto con tante chiusure e anche qualche partenza in solitaria per trasformare l’azione da difensiva ad offensiva.

Martinez 6 Il duello con Spinaccé è uno, se non il più bello di questa sera. I due combattono e lottano, lo spagnolo prende anche un cartellino giallo per un fallo, ma dietro è praticamente impeccabile.

Pagnucco 7 Difensivamente parlando, non si può dire che non fatichi contro De Pieri e Aidoo, che si sovrappone spesso da quel lato. Ma quanto può trasformare l’azione in offensiva riesce sempre a capitalizzare al meglio ogni occasione, come ha dimostrato al momento dell’1-1 con una ripartenza pazzesca. Esce solamente per un fastidio muscolare.

14’ st Nisci 6 Entra per necessità virtù al posto del capitano bianconero. Deve tenere alta l’attenzione nel duello fastidioso con De Pieri, che riesce comunque a limitare bene, portandolo spesso molto largo e lontano dalla porta.

Boufandar 5.5 Un paio di giocate nello stretto e poco più. Berenbruch gli fa venire il mal di testa con i suoi inserimenti, che non sempre riesce a leggere.

Ngana 5 Mette sì tanta fisicità, ma troppo poco la precisione. Infatti, sono fin troppi i passaggi e tentativi di cross tutt’altro che chirurgici. Ad esempio, al 7’ della ripresa perde un pallone sanguinoso nella mediana e per poco Berenbruch non ne approfitta.

Ventre Si deve sacrificare moltissimo in quest’occasione. Quando l’Inter difende si posiziona praticamente come quinto di difesa per cercare di annullare il più possibile ogni avanzata di De Pieri, aiutando Savio nel raddoppio. Fisiologicamente, la lucidità negli ultimi metri cala, ma per applicazione è stato uno dei più volenterosi. 37’ st Biliboc sv

Crapisto Si è dato molto da fare. E alla fine lo sforzo è stato ripagato. Per tutta la gara svaria sulla trequarti, senza lasciare punti di riferimento al centrocampo interista. Il gol nasce con un inserimento da vero incursore d’area e alla fine l’esecuzione è perfetta. 

Merola Ha provato a sfruttare tutti i buchi lasciati dalle sovrapposizioni di Aidoo. Cala leggermente nel secondo tempo, ma nel primo è uno dei più creativi della Juve, nonché l’uomo che cerca più volte la porta. Se c’è una spia che ha dato il via alla rimonta bianconera è proprio lui con le sue intuizioni. 37’ st Finocchiaro sv

Vacca In questa insolita posizione di punta, riesce ad unire qualità ed imprevedibilità, evitando che i due centrali interisti possano trovare punti di riferimento. Mossa vincente di Magnanelli: al momento del gol diventa il trequartista, mentre Crapisto il centravanti. 

29’ st Pugno 6 Ha poco tempo e una manciata di palloni per essere decisivo. Un paio di colpi di testa, questo è il massimo della sua pericolosità.

All. Magnanelli 6 La sua Juve ha la forza di rimontare lo svantaggio, approcciando bene dopo la rete iniziale dell’Inter. Al contrario, la reazione nella ripresa è da rivedere: i nerazzurri assediano i bianconeri, che non riescono più a proiettarsi in avanti.

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