ARZIGNANO VALCHIAMPO SERIE C - Giuseppe Bianchini era stato esonerato nel marzo 2024 ed è stato richiamato dopo 9 giornate del campionato in corso
Chi avrebbe mai scommesso un centesimo bucato sull'ArzignanoValchiampo a inizio stagione? Eppure, come un Davide contro Golia, la squadra veneta ha scritto una pagina di storia calcistica che merita di essere raccontata. Al timone di questa nave che sembrava destinata a naufragare, c'è Giuseppe Bianchini, un tecnico che ha saputo trasformare una crisi in un'opportunità, portando l'Arzignano dai bassifondi della classifica ai playoff di Serie C.
IL RITORNO DEL CONDOTTIERO All'inizio della stagione, l'Arzignano sembrava un pugile suonato, incapace di rialzarsi dopo ogni colpo. Con Alessandro Bruno in panchina, la squadra aveva collezionato appena 4 punti in 9 partite, un bottino magro che la aveva relegata al penultimo posto. La dirigenza, con un colpo di genio o forse di disperazione, ha deciso di richiamare Giuseppe Bianchini, l'uomo che aveva già lasciato il segno in passato dal 2020 al marzo 2024. Bianchini non ha perso tempo. Come un abile stratega, ha riorganizzato le truppe, ridato fiducia ai giocatori e infuso nuova energia in una squadra che sembrava aver perso la bussola. E i risultati non si sono fatti attendere: dopo una sconfitta iniziale nel derby con il Vicenza ecco 49 punti conquistati sotto la sua guida, un bottino che ha permesso all'Arzignano di qualificarsi per i playoff, un traguardo che a inizio stagione sembrava un miraggio nel deserto e che fa il bis di quello ottenuto nella stagione 2022-2023.
UN GIOCO DA SCACCHISTA Ma qual è stato il segreto di Bianchini? Non ci sono formule magiche, solo duro lavoro, dedizione e una visione chiara del gioco. Il tecnico, ha saputo leggere le partite come un abile scacchista, muovendo i suoi uomini come pedine su una scacchiera. Ha sfruttato al meglio le risorse a disposizione, lavorando sulla mentalità dei giocatori e sulla loro capacità di adattarsi a diversi moduli tattici. Il tecnico ha puntato su un gioco solido, basato su una difesa compatta e ripartenze fulminee, trasformando l'Arzignano in una squadra difficile da affrontare. E mentre gli avversari si affannavano a trovare una contromossa, il club veneto continuava a macinare punti, risalendo la classifica come un alpinista che scala una vetta impervia. Basti pensare che nel girone di ritorno è stata fermata sull'1-1 all'Euganeo la capolista Padova.
L'IMPORTANZA DELLA SOCIETÀ Non si può parlare di questa impresa senza menzionare il lavoro della società. La dirigenza ha dimostrato coraggio e lungimiranza, sostenendo Bianchini e i suoi ragazzi anche nei momenti più difficili. Ha saputo creare un ambiente sereno e professionale, dove ogni singolo componente della squadra si è sentito parte di un progetto più grande. L'Arzignano ha dimostrato che, con la giusta mentalità e il lavoro di squadra, anche le sfide più ardue possono essere affrontate e vinte. Un esempio di come il calcio, oltre a essere uno sport, possa diventare una metafora della vita, dove la determinazione e la passione possono portare a risultati inaspettati. E ora, con i playoff alle porte (primo turno domenica 4 maggio in casa del Renate), l'Arzignano è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.
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