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Under 16 A-B

Milan, non basta un gol di tacco magico! L'Inter perde ma approda ai quarti di finale

Il "Conte" Avogadro segna un gol da urlo e risponde ai nerazzurri, che però resistono: ora c'è il Bologna

Avogadro e Donato

INTER-MILAN UNDER 16 • Avogadro e Donato, tra i migliori del Derby della Madonnina

A volte fare tanto non è abbastanza. Un gol di tacco spettacolare di Avogadro, un rigore sbagliato dall'Inter e una traversa in rovesciata al settimo minuto di recupero. C'è chi direbbe che era destino. C'è chi direbbe che si tratta di fortuna o sfortuna. I nerazzurri perdono 0-1 tra le proprie mura con un uomo in meno. Il Milan crea ma non riesce ad essere concreto quanto basta. Sta di fatto che i nerazzurri mettono in campo un'altra grandissima prova e staccano il ticket per i quarti di finale, dove affronteranno il Bologna. Milan e Inter, è sempre bello. Anche perché forse, l'uno senza l'altro, non sarebbero quello che sono oggi.

IL TACCO DEL CONTE

Tutte le cose, anche quelle belle, prima o poi sono destinate a finire. E anche per Milan e Inter, purtroppo, vale questa regola non scritta. Gli ultimi 80 minuti prima di andare a riposo, per una delle due, almeno fino alla prossima stagione. Il ticket per andare ai quarti di finale costa però carissimo: per permetterselo bisogna fare gli straordinari. Soprattutto il Diavolo che, con la sconfitta dell’andata al Vismara, deve recuperare lo svantaggio e, per forza di cose, vincere con almeno due gol di scarto. Per farlo Baldo schiera nove undicesimi identici alla gara di una settimana fa, potendo vantare però il ritorno in campo di una pedina importante sulla destra come Mercogliano. Al 3-4-2-1 rossonero Solivellas risponde con il solito 4-3-3, con una difesa quasi completamente rimodernata: resta in campo solo Cassini.

Ritmi subito alle stelle, quasi inutile dirlo. Uno Zangrillo molto più inferocito e preciso rispetto all’andata mette in guardia Dade Lombardi. Angelicchio in mezzo al campo è sempre una gioia da vedere e in avanti… In avanti c’è un Avogadro che inizia con la testa un po’ sulle nuvole, sbaglia qualche sponda, ma viene cercato molto più rispetto a 7 giorni fa. E dopo un giochetto delizioso sulla destra di Salviato, che salta Mazzucchelli ma conclude di poco a lato, ecco che la partita si sblocca. Con un colpo di genio. Con un fulmine a ciel sereno. Martini scambia sulla sinistra con Di Marco, con quest’ultimo che supera in velocità Bettelli e crossa rasoterra: ci pensa il “Conte”, ci pensa Pietro Avogadro con un colpo di tacco da stropicciarsi gli occhi, su cui Lleshi non può arrivare (13’). È un gol dal peso specifico elevatissimo: il Milan è a metà dell’opera. Gol che rischia di venir vanificato una decina di minuti più tardi, quando Dade viene triplicato e apre per Piva, che è salissimo in area di rigore: da due passi l’ala nerazzurra apre il piatto e sbaglia clamorosamente. Oltre al danno la beffa? Oltre al danno anche una grossa, grossissima beffa. Nel giro di pochi secondi Dade Lombardi rimedia due cartellini gialli per due falli su Bianchi, lasciando i suoi in 10 (40’).

VINCERE NON BASTA

Ci sarebbe tanto da dire sulla direzione arbitrale della gara. Mai chiara, senza prese di posizione e con un’immensa confusione che ha fatto da padrona. Dopo l’espulsione di Dade, con due cartellini che hanno lasciato a desiderare, la ripresa si sviluppa su toni ancora più accesi. Continue incomprensioni tra giocatori e arbitro che non rendono lo svolgimento della gara fluido e piacevole. Tre ammonizioni nel giro di pochi minuti, due risse sfiorate e poi un’apparente quiete. Per così dire. Perché il Milan non può chiudere la partita con un solo gol di vantaggio, ma la squadra (pur essendo con un uomo in più) sembra faticare non poco nella ricerca del pertugio per fare male ai cugini. Baldo prova a smuovere le acque, passa ad una difesa a quattro abbassando Mercogliano e Di Marco, inserendo Menon e Colombo sulle ali ai fianchi di Avogadro. Il risultato? Un nulla di fatto, perlomeno nei primi minuti. E anzi, il contrario. Ripartenza nerazzurra, Limido viene imbucato alla perfezione e Bianchi lo travolge in area: Santeramo indica il dischetto, è calcio di rigore. Della battuta se ne incarica il subentrato Gjeci, che però spara alle stelle, regalando ai rossoneri un’altra possibilità (25’). Che non viene colta. La conclusione di Colombo sugli sviluppi di un corner e il tiro di Menon nel finale lasciano tutti con il fiato sospeso, ma vengono ben intercettati da Lleshi. Poi come un segno del destino, una manna dal cielo per i nerazzurri: Avogadro al settimo minuto di recupero prende la traversa in rovesciata. Di conseguenza la gara termina 0-1, ma i rossoneri vengono eliminati dalla corsa Scudetto a causa del fattore campo: l’Inter affronterà invece il Bologna ai quarti di finale.

IL TABELLINO

INTER-MILAN 0-1
RETI:
13’ Avogadro (M).
INTER (4-3-3):
Lleshi 6.5, Bettelli 6 (30’ st Evangelista sv), Pirola 6.5 (11’ st Rocca 6), Pannuto 6.5 (30’ st Matarrese sv), Donato 7, Cassini 6, Salviato 6.5 (22’ st Gjeci 6), Nese 6.5 (11’ st Allasufi 7), Dade 6, Limido 6.5, Piva 6 (1’ st Owusu 6). A disp. Galliera, Puricelli, Calò. All. Solivellas 7.5.
MILAN (3-4-2-1):
Bianchi 6.5, Mercogliano 7 (35’ st Rusu sv), Mazzucchelli 6.5 (20’ st Colombo 6.5), Baita 6.5, Zangrillo 7, Angelicchio 7, Bonomi 6.5 (20’ st Menon 6.5), Seye 7, Avogadro 7.5, Martini 6.5 (45’ st Guglielmo sv), Di Marco 7 (35’ st Carminati sv). A disp. Faccioli, Morellini, Zaffanelli, Pacileo. All. Baldo 7.5.
ARBITRO:
Santeramo di Monza 5.
ASSISTENTI: Barlocco di Legnano e Zanichelli di Legnano.
AMMONITI: Dade (I), Di Marco (M), Nese (I), Owusu (I), Zangrillo (M).
ESPULSI: 40’ Dade (I), Owusu (I), Rocca (I), Allasufi (I), Seye (M).

LE PAGELLE

INTER
Lleshi 6.5 Sul gol magnifico di Avogadro non può fare più di tanto, complice la deviazione decisiva di Cassini. Sempre presente quando c'è da sporcarsi i guanti.
Bettelli 6 Fa un po' fatica sulla corsia di destra. Rispetto al solito si dedica più ad un aspetto difensivo, non riuscendo a spingere moltissimo verso l'area di rigore rossonera. (30’ st Evangelista sv).
Pirola 6.5 Buono in entrambe le fasi di gioco, dimostra grande gamba sul versante di sinistra, rivelandosi anche un valore aggiunto per la retroguardia. (11’ st Rocca 6).
Pannuto 6.5 Smista, fa e forca davanti alla difesa, la sua zona di comfort. Recupera palloni, fa girare la squadra e detta i tempi: instancabile. (30’ st Matarrese sv).
Donato 7 Capitano vero. Ha una tenacia impressionante, con lui come pilastro difensivo non passa nulla. Quasi impeccabile in tutti gli interventi.
Cassini 6 Avrebbe potuto fare qualcosina meglio in copertura sul gol del Milan, per il resto in tandem con Donato si rivela solido e prestante.
Salviato 6.5 Sempre prestato alla fascia di destra, come all'andata. Sempre pericoloso quando parte in velocità e conclude verso la porta custodita da Bianchi. (22’ st Gjeci 6).
Nese 6.5 In mezzo al campo è sempre una certezza, dona quantità e qualità fondamentali per il gioco proposto dal tecnico nerazzurro Solivellas.
11’ st Allasufi 7 
Entra in partita con una "garra" pazzesca: va avanti e indietro per il campo infinitamente, sembra avere tre polmoni al posto che due.
Dade 6 Un'espulsione completamente rivedibile, con la sua prestazione ingiustamente terminata dopo soli 40 minuti, dove non è riuscito a fare un granché.
Limido 6.5 Sempre qualitatevole, sempre consapevole delle proprie scelte. Si guadagna il rigore, poi sbagliato da Gjeci, dimostrandosi importante anche nei momenti più difficili.
Piva 6 Sbaglia clamorosamente un gol da due passi nel primo tempo, non riesce ad incidere sul corso della gara. (1’ st Owusu 6).
All. Solivellas 7.5 Riesce ad agguantare i quarti di finale contro il Bologna per un pelo, i suoi ragazzi giocando in 10 riescono a resistere.

MILAN
Bianchi 6.5 Grandi parate al servizio del Diavolo. Uscita un pelo rivedibile su Limido, per il resto tra i pali è sempre una sicurezza immensa.
Mercogliano 7 Un vero e proprio motorino sulla fascia. È instancabile: dimostra una gamba differente rispetto ai presenti in campo. (35’ st Rusu sv).
Mazzucchelli 6.5 Fa il suo dovere con ordine e tranquillità. Al fianco di Zangrillo si sente al sicuro e riesce a dare il meglio di sè. (20’ st Colombo 6.5).
Baita 6.5 Al posto di Troiano non fa alcun tipo di fatica. Copre benissimo gli spazi, spazza quando c'è da spazzare e con la palla tra i piedi è capace anche di ragionare.
Zangrillo 7 Il vero pilastro della difesa rossonera. Rispetto alla partita di andata fa una gara spettacolare. Dominante dal primo all'ultimo minuto, col suo fisico riesce ad imporsi. 
Angelicchio 7 Il "cap", l'uomo chiave, il mediatore tra zona offensiva e difensiva. Quando ha la palla tra i piedi è come fosse in cassaforte, prezioso in tutto quello che fa.
Bonomi 6.5 Costante nel rendimento, veloce palla al piede, porta sempre buoni spunti, collaborando bene con i compagni di squadra. (20’ st Menon 6.5).
Seye 7 Veloce, fisico: un tuttocampista. Macina chilometri, agisce bene in entrambe le fasi di gioco, rivelandosi ancora una volta una pedina fondamentale di questo Milan.
Avogadro 7.5 Un gol di tacco magico. Una rovesciata con cui ha spaccato la traversa nel settimo minuto di recupero. È il "Conte", è il bomber del Diavolo.
Martini 6.5 Il gol di Avogadro parte da uno scambio tra lui e Di Marco, in cui sono riusciti ad ubriacare i difensori nerazzurri. Fantasista. (45’ st Guglielmo sv).
Di Marco 7 Fa l'assist per Avogadro, è una scheggia sulla fascia. Corre ininterrottamente ed è sempre al centro dell'azione rossonera. (35’ st Carminati sv).
All. Baldo 7.5 I suoi escono dalle fasi finali a testa altissima, solo a causa del posizionamento migliore dell'Inter. Può essere soddisfatto.

ARBITRO
Santeramo di Monza 5 Decisioni dubbie. Dal primo all'ultimo minuto. Non ammonisce quando deve, non riuscendo a sedare il nervosismo quasi mai. Un'espulsione rivedibile durante la gara, quattro dopo la fine. Incapace di gestire una partita di questo livello.

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