Capita che talvolta il calcio, il gioco più bello del mondo, si scontri con le fredde regole dell'amministrazione finanziaria. È una partita che si gioca lontano dai campi erbosi, ma che può avere ripercussioni devastanti sul futuro delle squadre coinvolte. Ma che in terza serie nella stagione 2024-2025 è ormai diventata una costante. Ecco che, come un fulmine a ciel sereno, ormai a campionato finito, arriva la notizia del deferimento di 4 storiche società di Serie C: Triestina, Lucchese, Messina e Foggia. I club sono stati deferita al Tribunale Federale su segnalazione della Covisoc. Un campionato che, più che mai, sembra vivere un campionato parallelo, fatto di carte bollate e bilanci da sistemare. Il rischio è di ricevere punti di penalizzazione che peseranno sulla stagione 2025-2026.
TRIESTINA: UN PASSATO GLORIOSO, UN PRESENTE COMPLICATO La Triestina, squadra che vanta una storia quasi centenaria, si trova ora a fare i conti con un presente complicato, che parla anche di salvezza da raggiungere ai play out (contro il Caldiero). Benjamin Lee Rosenzweig e Sebastiano Stella, rispettivamente presidente e amministratore delegato, sono stati deferiti per non aver rispettato le scadenze fiscali relative alle ritenute IRPEF, ai contributi INPS e al fondo di fine carriera per diverse mensilità. La società è accusata di recidiva, il che aggrava ulteriormente la sua posizione. Come un attaccante che non riesce a trovare la via del gol, la Triestina deve ora affrontare una partita ben più complessa.
LUCCHESE: UN'ALTRA BATTAGLIA PER I ROSSONERI Anche la Lucchese, con Giuseppe Longo e Nicola D’Andrea al timone, si trova nella bufera. Le accuse sono simili: mancato pagamento degli emolumenti e delle ritenute fiscali. Inoltre, la società non ha depositato la documentazione necessaria per la relazione semestrale, un errore che potrebbe costare caro. La Lucchese, dunque, si trova a dover dribblare ostacoli amministrativi che rischiano di compromettere la prossima stagione nel caso di salvezza ai play out (li giocherà contro il Sestri Levante).
MESSINA: TRA MARE E TEMPESTA Il Messina, con Stefano Alaimo e Doudou Aissatou Sarr Cissé alla guida, non è da meno. Anche qui, il mancato rispetto delle scadenze fiscali è al centro delle accuse. La società è deferita per recidiva, un termine che nel calcio suona come un cartellino rosso. Il Messina, che ha sempre avuto un legame speciale con il suo pubblico, deve ora trovare la forza di reagire e risalire la china. Anche i giallorossi sono ancora impegnati nei play out, che giocheranno in casa del Foggia.
FOGGIA: IL DIAVOLO NEI DETTAGLI Infine, il Foggia, con Michele Bitetto come amministratore unico, è accusato di non aver versato gli emolumenti e le ritenute fiscali. Anche per i rossoneri pugliesi, il deferimento rappresenta un ostacolo non da poco. Come un portiere che deve parare un rigore decisivo, il Foggia è chiamato a una reazione immediata per evitare conseguenze più gravi. Senza contare il discorso della partita chiave per la salvezza contro il Messina.
LA GIUSTIZIA SPORTIVA: UN ARBITRO INFLESSIBILE In questo scenario, la giustizia sportiva si erge come un arbitro inflessibile, pronta a fischiare il fallo e a punire le irregolarità. Il deferimento delle 4 società rappresenta l'ennesimo monito per tutto il calcio italiano di Serie C: la gestione finanziaria è un aspetto cruciale tanto quanto le prestazioni sul campo. Le squadre coinvolte dovranno ora dimostrare di saper giocare anche questa partita, con la speranza di poter tornare presto a concentrarsi solo sul rettangolo verde. Diversamente le problematiche per iscriversi alla prossima stagione in caso di salvezza potrebbero non essere poche.
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