Primavera 1
10 Maggio 2025
Primavera 1: Francesco Verde, difensore della Juventus classe 2007, uno dei migliori in campo contro nella sfida contro il Verona. Verona-Juventus 0-0 (foto Cassarà)
La festa bianconera è rinviata. Non basta il pari a reti bianche contro l'Hellas Verona alla formazione di Francesco Magnanelli per strappare il pass per i playoff con una giornata d’anticipo. Sembra stregato il tabù della Juventus contro il Verona, che non batte dal 30 maggio 2018, più di sette 7 anni fa. 2567 giorni in cui sono arrivati 5 successi degli Scaligeri e, con questo, 3 pareggi. Il destino della Vecchia Signora, che non gioca gli spareggi da ben due stagioni (2022-2023), verrà deciso soltanto settimana prossima quando affronterà l’Empoli, anche se già nella mattinata di domenica, in caso di successo del Torino sul Milan, potrebbe esserci comunque la matematica certezza del passaggio agli spareggi, che i bianconeri non giocano da ben due stagioni (2022-2023).
Le due squadre, schierate in campo a specchio con un classico 3-5-2, combattono, lottano e si studiano nei primi 10’, in cui non si vede altro che tanto possesso palla della Juventus - con un Vacca in meno, squalificato - e qualche tentativo in ripartenza del Verona, che prova a spingere con i suoi due quinti: Agbonifo a destra e Philippe a sinistra. Lo schema da corner che ha liberato al limite dell’area Dalla Riva al 15’ non funziona, il tiro da lontanissimo di Nwachukwu al 17’ non spaventa. Fatto sta che il Verona cresce d’intensità e di pericolosità, vince tutte le seconde palle in mezzo al campo e la sostanza si traduce nella grande sofferenza della Juve, che per qualche minuto resta in apnea racchiusa dentro la propria area di rigore. Ad avere la meglio sembrano essere i due terzetti difensivi, che sono praticamente muri e non fanno passare nemmeno l’aria. I bianconeri si fanno vedere per la prima volta dalle parti di Magro con un colpo di testa velleitario di Rizzo, che salta più in alto di tutti sul cross ad uscire di Ripani dalla bandierina, ma non inquadra tuttavia lo specchio al 27’.
Ciò che manca alla Vecchia Signora è l’intesa della coppia d’attacco formata da Pugno e Lopez, che faticano a giocare spalle alla porta contro l’ottima protezione degli Scaligeri. Lo avevamo detto, le due difese stanno vincendo la partita e al 30’ arriva la conferma: prima il super intervento in scivolata di Szimionas che toglie la sfera dai piedi di Ripani a due passi dal portiere e poi, durante la stessa azione, riparte l’Hellas e viene fermato Vermesan in campo aperto da una chiusura pazzesca in scivolata di Verde, che evita grossi potenziali pericoli. Ma per vedere le opportunità migliore di questo primo tempo, bisogna aspettare fino alla fine: Juve ad un passo dal vantaggio al 41’, complice l’erroraccio di Nwachukwu che sale troppo e perde palla sulla linea di metà campo a causa della pressione di Ripani, che dal binario destro si catapulta in avanti fino in area, allarga per Pugno, il quale con il mancino non angola la conclusione. Dall’altro lato, risponde il Verona: Verde stende Agbonifo sulla trequarti e si prende il giallo, lo stesso 7 s’incarica della battuta della punizione con il destro, che viene però ben letto e deviato in angolo da un attento Marcu. È tutto pari dopo 45'.
Il Verona torna dagli spogliatoi a mille all’ora. 4’ sul cronometro e Szimionas stava per farlo bellissimo: riceve al limite dell’area, controllo così così, aggiustato poi con un tiro di collo pieno al volo, forse fin troppo perfetto, con cui costringe Marcu a sporcarsi i guantoni. Non resta ad osservare la Juve, che nel giro di 2 minuti mette in guardia i gialloblù: la prima occasione capita sui piedi di Crapisto, che sugli sviluppi di un corner, prova in girata a cercare lo specchio; Magro esce ma non la blocca, l’ultima parola è di Nwachukwu che allontana (10’). La seconda è targata Lopez, che interviene di testa su una rimessa laterale battuta a sinistra, mira il primo palo e sfida i riflessi di Magro, che ora sì ci arriva e anche con un gran colpo di reni (12’).
Lo spartito della gara vede adesso l’Hellas riversato in avanti, mentre la Juve prova a stringere i denti e difende. Un Agbonifo devastante prova a trascinare gli Scaligeri: ripartenza perfetta sul binario mancino al 25’, passa tra le maglie di Crapisto e Martinez, ma non riesce a far girare il destro come vuole. Troppa potenza e palla fuori. Sempre il 7, questa volta su punizione, disegna calcio: è uno schema, apre sulla destra per Monticelli, che di testa ributta dentro in zona secondo palo dove Kurti colpisce di testa; lo aspetta Martinez, il quale salva sulla linea di porta. La Juve si salva grazie al suo uomo, e anche grazie ad un pizzico di fortuna: al 35’ Biliboc - entrato da una decina di minuti - perde palla sulla lunetta dell’area, Vermesan controlla e con il mancino colpisce una traversa che ancora trema. Nel finale i bianconeri tentano il tutto per tutto: gli ingressi di Finocchiaro, Merola e dello stesso Biliboc arrivano proprio in questo senso, nel tentativo di segnare un gol che permetterebbe alla Juventus di chiudere le pratiche della qualificazione ai playoff. Che però non trova: Verona e Juve si devono accontentare di un solo punto.
In attesa del risultato di Torino-Milan, che smuoverebbe - e non poco - i piani alti della classifica, la Juventus, che ancora non riesce a battere l'Hellas, (se i rossoneri vincono contro Toro) dovrà per forza vincere nell'ultima in casa contro l'Empoli, mentre gli Scaligeri incrociano le dita, perché in caso di successo del Diavolo sui granata, andrebbe fuori dalla zona playoff.
VERONA-JUVENTUS 0-0
VERONA (3-5-2): Magro 6, Nwanege 7 (28’ st Popovic 6), Kurti 6.5, Nwachukwu 6.5, Agbonifo 7.5 (49’ st Stella sv), Szimionas 6.5, Dalla Riva 6.5, Mogentale 6, Philippe 6, Monticelli 6, Vermesan 6.5. A disp. Castagnini, Grassi, Garofalo, Bancila, De Rossi, Scharner, Vapore, Albertini, Barry. All. Sammarco 6.
JUVENTUS (3-5-2): Marcu 6.5, Rizzo 6.5 (38’ st Borasio sv ), Martinez 7, Verde 7 (26’ st Biliboc 6), Savio 6.5, Crapisto 6, Ripani 6.5 (46’ st Ngana sv), Boufandar 6, Pagnucco 6, Pugno 5.5 (26’ st Merola 6), Lopez 5.5 (38’ st Finocchiaro 6). A disp. Zelezny, Nisci, Grelaud, Sosna, Keutgen, Ngana, Djahl. All. Magnanelli 6.
ARBITRO: Recchia di Brindisi 6.5 .
COLLABORATORI: Bernasso di Milano e Martone di Monza.
AMMONITI: 37’ Dalla Riva (V), 42’ Verde (J), 17’ st Rizzo (J), 45’ st Ripani (J).
Marcu 6.5 Davanti a sé ha avuto un terzetto difensivo praticamente impenetrabile e che gli ha salvato diverse palle gol. I riferimenti ai miracoli di Martinez e Verde sono ovviamente voluti. Dal canto suo, però, compie alcune parate difficilissime come quelle su Agbonifo e Szimionas nella ripresa, con cui tiene in vita la Juve.
Rizzo 6.5 Palleggia molto con i suoi compagni in difesa, ha anche un’occasione personale nel primo tempo sugli sviluppi da corner. Deve - e lo fa bene - duellare con Philippe, portandolo spesso sul fondo.
Martinez 7 Bravissimo a ripulire al centro della difesa tutti quei palloni a metà gestiti dagli esterni del Verona. Clamorosi gli interventi su Agbonifo al 30’ della ripresa, che chiude con una scivolata superlativa sul limite dell'area di rigore e, un paio di minuti dopo, su Kurti, a cui nega il gol con una chiusura sulla linea.. Guida i suoi compagni ed è attentissimo su ogni lettura. Sembra trovarsi meglio giocando in un reparto a tre, rispetto che a quattro.
Verde 7 Il duello con Agbonifo è uno dei più complessi di tutta la partita e difatti in un’occasione è costretto a fermarlo con le cattive. Tuttavia, aiuta sempre Pagnucco e compie tanti interventi decisivi, come quello su Vermesan al 30’, fermato grazie ad una sua scivolata clamorosa da ultimo uomo. Esce, fortunatamente sulle sue gambe, dopo un colpo al ginocchio.
26’ Biliboc 6 Perde un pallone sanguinoso ai danni di Vermesan, solo la traversa lo salva. Davanti non trova la precisione necessaria per incidere e con il passare dei minuti, il tempo per poterlo fare è sempre meno.
Savio 6.5 Chiude ogni spazio centrale a Philippe, costretto a giocare solamente verticale. A volte torna a supporto leggermente in ritardo per la sua costanza a ricercare la superiorità in attacco, ma nel complesso è la sua solita prestazione attenta, prepositiva e duttile, visto che, con l’uscita dal campo di Verde, gioca come braccetto sulla sinistra.
Boufandar 6 Se nel primo tempo si vede poco, nella ripresa è ben più coinvolto. Si fa trovare spesso in area di rigore grazie ai suoi inserimenti perfetti, poi non manca l’aiuto a Pagnucco che deve cercare di fermare un Agbonifo indemoniato. Ci mette cuore e cervello.
Ripani 6.5 Trova spazi invisibili, che vede solamente lui. Gioca praticamente a tutto campo, palleggiando con la difesa e facendosi trovare tra le linee della trequarti, da dove disegna grandi palloni intelligenti come quello al 30’ per Pugno. Grande lavoro anche nei duelli, in cui mette tutto se stesso per provare a recuperare il pallone. 46’ st Ngana sv
Crapisto 6 Tanta applicazione difensiva per l’8 bianconero. Aiuta, supporta e prova ad inventare quando vede porzioni di campo libere. Non manca mai il suo raddoppio su Philippe e Savio ringrazia. Rimane comunque sempre nel vivo delle azioni offensive, anche se in quest’occasione è mancata un pizzico di lucidità in più, dettata anche dal tanto sforzo.
Pagnucco 6 Agbonifo è un’iradiddio. Lui cerca di fare il possibile, si prende un paio di tunnel ma comunque arriva sempre la sua chiusura. Nel finale ha un’opportunità colossale per segnare il vantaggio, che sfiora solamente.
Pugno 5.5 Ha l’uomo addosso, che sia Kurti o Nwanege non cambia. A causa della forte pressione avversaria, non riesce ad essere sempre preciso nello smistamento del pallone, tanto meno nella finalizzazione. Anzi, non calcia praticamente mai in porta. Rimane un po’ fuori dalla manovra, sia per meriti degli avversari sia per alcuni demeriti suoi.
26’ Merola 6 Viene in caricato da Magnanelli per dare quel guizzo offensivo, che però non arriva. Nei pochi minuti che gioca, non riesce ad incidere, non trovando la posizione perfetta tra le maglie del verona.
Lopez 5.5 Fa una fatica immensa contro l’organizzata difesa gialloblù. Kurti e Nwanege lo ingabbiano alla perfezione, lo spagnolo, spalle alla porta, controlla davvero pochi palloni, che finisce per perdere. Così e così anche l’intesa con Pugno. La sua occasione migliore gli capita al 12’ del secondo tempo: un colpo di testa comunque pericolosissimo, fermato da Magro. 38’ st Finocchiaro sv
All. Magnanelli 6 Con l’assenza di Vacca, deve ridisegnare la sua Juve, che schiera in campo con una coppia offensiva inedita, formata da Lopez e Pugno. I due non incidono, davanti si vedono pochissimo, mentre in difesa i bianconeri sono costretti a proteggere con unghia e denti. Stavolta i cambi non riescono ad essere decisivi, tutto si deciderà contro l’Empoli.
Magro 6 La parata più bella la compie su Lopez, su quella girata di testa con cui lo spagnolo ha provato i suoi riflessi. Gli altri interventi sono di ordinaria amministrazione. Risponde presente.
Nwanege 7 Per tutta la gara è uno dei migliori in campo. Fisicamente è un macigno, non lo sposti nemmeno a volerlo. Lopez e Pugno fanno difficoltà, lui se li mette in tasca e annulla ogni palla verso di loro. Si permette anche di rompere la linea e di giocare praticamente come esterno destro, dimostrando una leadership assoluta.
28’ st Popovic 6 Deve tenere forte quando, negli ultimi istanti, la Juve attacca. Di testa allontana ogni pallone e possibile minaccia.
Kurti 6.5 Nei duelli con Lopez e Pugno è un osso duro. Difficilmente i due attaccanti bianconeri riescono a superarlo, complice le sue letture perfette. Sfiora il gol del vantaggio nella ripresa con un colpo di testa pericolosissimo, salvato sulla linea da Martinez.
Nwachukwu 6.5 Rischi zero. Da quella parte la Juve si fa vedere timidamente solo con qualche galoppata di Savio o con alcune giocate di Crapisto. Gli basta tenere la posizione, temporeggiare e il gioco è fatto.
Agbonifo 7.5 In-fer-ma-bi-le. L’esterno del Verona è senza alcun dubbio il migliore in campo. Le sue cavalcate, i suoi cambi di passo, le sue accelerazioni fulminee con cui ha limato il terreno di gioco sono state le chiavi con cui gli Scaligeri hanno tentato di vincere. La partecipazione al gol non arriva per questione di centimetri, fatto sta che ha fatto ammattire mezza difesa bianconera. Verde ne sa qualcosa, Pagnucco anche. 49’ st Stella sv
Szimionas 6.5 Partita nel segno della totalità. Nell’ultimo terzo di campo fa molto bene, in fase d’interdizione ancora meglio. Recupera a bizzeffe i palloni sulla mediana, lottando con Ripani o Boufandar. Sfiora anche il gol con un gran colpo dal limite dell’area, che però è finito tra le braccia di Marcu.
Dalla Riva 6.5 Grande lavoro di equilibrio davanti alla difesa. Gestisce ed amministra il possesso palla, girando la sfera da sinistra a destra e viceversa. Sono anche tanti i falli subiti, con cui fa alzare la squadra.
Mogentale 6 Leggermente più in ombra rispetto ai suoi compagni di reparto. Cerca di seguire Crapisto, che non ha una vera posizione fissa e proprio per questo è costretto a correre più del dovuto. Una sola occasione pericolosa, un tiro al volo pericoloso, deviato in angolo.
Philippe 6 Gioca perlopiù dritto per dritto sul binario. Alla lunga diventa prevedibile per i difensori, che trovano la maniera giusta per arginarlo. Quando prova a venire dentro il campo, sbaglia qualche tocco di troppo, regalando il pallone alla Juve.
Monticelli 6 Martinez lo ferma in ogni modo. Cerca di stare sotto Vermesan per liberarlo da un uomo, ma quando viene pressato non sempre compie la scelta giusta.
Vermesan 6.5 Quella traversa sta ancora tremando. Stava per segnare un gol clamoroso nella ripresa, furbo prima a rubare il pallone e poi a calciare velocemente verso lo specchio. La sua è una partita di enorme sacrificio contro l’attenta retroguardia juventina.
All. Sammarco 6 Il suo Verona crea di più, si rende maggiormente pericolosa rispetto alla Juventus, ma non trova il gol. Vero, non di tanto, ma quel cinismo sotto porta in quest’occasione è mancato. Tocca poco la panchina, gli Scaligeri sono trascinati da un immenso Agbonifo, che semina il panico di qua e di là, la vera arma di Sammarco.