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Diede l'addio al calcio 33 anni fa contro il Brasile, ora lo allenerà: obiettivo il Mondiale 2026

Dopo il Real Madrid ecco la Selecao, una sfida storica e ricca di aspettative per il tecnico italiano

NAZIONALE BRASILE CARLO ANCELOTTI

Carlo Ancelotti, classe 1959, attualmente in forza al Real Madrid, allenerà per la prima volta una Nazionale

Chi avrebbe mai immaginato che un giorno Carlo Ancelotti, il «Re Mida» delle panchine europee, avrebbe indossato il cappello di commissario tecnico del Brasile? Eppure, il calcio è pieno di sorprese, e questa è di quelle che fanno rumore. Dopo mesi di speculazioni, voci di corridoio e smentite, è arrivata l'ufficialità: Ancelotti guiderà la Seleção verso i Mondiali del 2026. Un incarico che non è solo un onore per il tecnico emiliano, ma anche una sfida titanica.



UNA SFIDA CHE PROFUMA DI STORIA
Il Brasile, terra di calcio per eccellenza, ha deciso di affidarsi a uno straniero per la sua panchina, una mossa che non ha precedenti di successo. È come se la nazionale verdeoro avesse deciso di affidare il suo destino a un direttore d'orchestra italiano per suonare la sinfonia più bella. Ancelotti, con il suo palmarès che scintilla come una coppa d’oro, è chiamato a riportare il Brasile ai fasti di un tempo. La CBF, la federazione calcistica brasiliana, ha scelto un uomo che sa come vincere, ma che dovrà anche saper gestire le aspettative di un'intera nazione. Curioso che l'addio al calcio del tecnico di Reggiolo sia stato dato proprio in un'amichevole tra Milan e Brasile il 20 maggio 1992 a San Siro.



IL PESO DELLA STORIA E DELLE ASPETTATIVE
Il Brasile non è solo una squadra di calcio; è un simbolo, una leggenda vivente. I suoi giocatori sono stati, e sono tuttora, tra i migliori al mondo. Tuttavia, negli ultimi anni, la Seleção ha visto appannarsi la sua aurea di invincibilità. Nonostante il talento non manchi, i risultati non sono stati all'altezza delle aspettative. Ancelotti dovrà quindi non solo vincere, ma anche restituire al Brasile quel senso di superiorità calcistica che ha sempre avuto.



ANCELOTTI: L'UOMO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO?
Ma perché proprio Ancelotti? La risposta è semplice: esperienza e carisma. Ancelotti ha vinto ovunque sia andato, dalla Serie A alla Premier League, passando per la Liga e la Bundesliga. La sua capacità di gestire i grandi giocatori e di creare un gruppo coeso è ciò che serve al Brasile per tornare a brillare. Sarà in grado di portare la sua calma e la sua saggezza tattica anche su un palcoscenico così esigente come quello brasiliano? Solo il tempo potrà dirlo, ma le premesse sono promettenti.



VERSO IL 2026: UN CAMMINO DA COSTRUIRE
Il cammino verso i Mondiali del 2026 è lungo e pieno di insidie. Ancelotti dovrà lavorare sodo per costruire una squadra che non solo vinca, ma che lo faccia con lo stile e la classe che il mondo si aspetta dal Brasile. Dovrà integrare i giovani talenti con i veterani, trovare il giusto equilibrio tra attacco e difesa e, soprattutto, riportare il sorriso sui volti dei tifosi brasiliani. In questo viaggio, Ancelotti non sarà solo. Avrà al suo fianco una nazione intera, pronta a sostenerlo e a criticarlo, come solo i veri appassionati di calcio sanno fare. Sarà un'avventura affascinante, un capitolo nuovo e intrigante nella carriera di uno degli allenatori più rispettati al mondo.

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