News
14 Maggio 2025
Il calcio, si sa, è il gioco più bello del mondo. Ma cosa succede quando il sogno di diventare un calciatore professionista viene praticamente messo all'asta? Nulla che purtroppo non si sapesse già (e non certo da oggi, ma da anni ndr). È questa la domanda che ci si pone dopo l'esplosiva inchiesta de Le Iene, andata in onda in prima serata martedì 13 su Italia 1, che ha gettato luce su un lato oscuro del calcio giovanile italiano. Un servizio che ha il sapore di un giallo, ma che purtroppo racconta una realtà ben più amara e che coinvolge non pochi ragazzi.
IL RETROSCENA CHE NESSUNO SI ASPETTAVA
Nel cuore dell'inchiesta, curata da Luca Sgarbi e Claudio Bongiovanni, c'è Salvatore Bagni, un nome che evoca ricordi di grandi battaglie a centrocampo con le maglie di Napoli e Inter, anche al fianco di Diego Armando Maradona. Oggi, però, Bagni è al centro di un polverone mediatico per il suo ruolo nello scouting di giovani talenti. Ma non parliamo di un normale scouting: qui, il talento sembra passare in secondo piano rispetto al denaro. Bagni, con una franchezza disarmante, ha spiegato come funziona il sistema all'inviato de Le Iene, fintosi fratello di un giocatore interessato a fare il Professionista: «Noi abbiamo quest’agenzia nostra io e mio figlio... ma tutti quelli che non cerchiamo noi, noi ci facciamo pagare. Meno di 30 mila euro non facciamo con nessuno». Una dichiarazione che suona come un calcio di rigore tirato fuori dallo stadio. Soprattutto perchè si parla di cifre importanti.