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Under 16 A-B

Batte l'Inter con gol di tacco e rovesciate: il Milan ha l'attaccante del futuro!

Pietro Avogadro trascina il Diavolo a suon di gol, da solo ha deciso tre derby della Madonnina negli ultimi 2 anni

Pietro Avogadro

MILAN UNDER 16 • Pietro Avogadro, bomber e uomo chiave del Diavolo di Baldo

Una vita in rossonero. Una passione fortissima. Quella per il gol, quella per il Diavolo, quella per decidere le partite importanti. Come se nulla importasse di più. Come fosse l'unica ragione di vita. Pietro Avogadro. Il "Conte" per qualcuno, il bomber del Milan per qualcun altro, semplicemente "Pie" per altri ancora. Gol a raffica e gesti tecnici sublimi lo hanno reso l'uomo chiave della squadra. Dopo un inizio di stagione molto complicato, nella seconda parte la rinascita porta in larga parte il suo nome. Due derby decisi insieme ai compagni con cui condivide lo spogliatoio da sempre. Una leggenda rossonera come idolo. È così che il "Conte", forse, è già pronto a diventare Principe...

LA STORIA

Undici anni di Milan. Che, considerando i 16 anni d'età, non sono mica pochi, anzi. Praticamente due terzi di vita passati con il rossonero cucito addosso, con l'intenzione di farne altrettanti da qui al futuro prossimo. Sì perché Pietro all'età di 5 anni aveva già gli scarpini ai piedi e il Diavolo nel cuore. E calcava il terreno con alcuni ragazzi con cui tutt'oggi condivide lo spogliatoio. Alcuni esempi? La saracinesca rossonera Bianchi, i due pilastri difensivi Rocca e Zangrillo, capitan Angelicchio e il jolly Grilli. Undici anni di sacrifici, di allenamenti duri, di momenti no. Ma anche, e soprattutto, undici anni di emozioni, di amicizie, di formazione e di gol, tanti gol. Perché là davanti, sin da quando era piccolo, Avogadro è sempre stato un punto di riferimento.

Pietro Avogadro ai tempi dell'Under 13 con la maglia del Milan

UNA STAGIONE IN CRESCENDO

A secco per le prime due giornate contro Venezia e Cittadella, Pietro si sblocca prima "parzialmente" contro Sudtirol e Cagliari, poi "definitivamente" (dopo un periodo di digiuno durato quasi tre mesi) sempre contro il Venezia, nella prima gara di ritorno. Un po' di sano riposo durante le vacanze natalizie, una concentrazione recuperata o mille altri fattori, chi lo sa. Quello che sappiamo è che quel 12 gennaio è cambiato qualcosa, in modo radicale: il Milan è tornato a funzionare e con lui anche la "macchina da gol Avogadro". Infermabile? Aggettivo più che adatto. 13 gol in 15 partite che, sommati ai 2 di inizio stagione e ai 5 assist, significano una sola cosa. Venti partecipazioni ad azioni da gol in 28 presenze, quasi una a partita, non proprio cosa da tutti. Cose prelibate, cose da "Conte". Soprannome affibbiatogli qualche anno fa per la sua storia familiare: gli Avogadro di Vigliano, conti di origine piemontese.

Pietro Avogadro inseguito da Alessio Nese nel derby della Madonnina

LA TRADIZIONE DEL DERBY

Di testa, di tacco, di rapina, in rovesciata... Il tutto prendendo spunto dall'idolo Pippo Inzaghi, leggenda rossonera. E un'abitudine (bellissima) iniziata l'anno scorso, continuata in grande stile nella stagione appena conclusa. Quella di decidere i derby della Madonnina. Allo scadere o a partire dai primi minuti di gara, fa poca differenza. Le dimostrazioni? La stracittadina d'andata dell'anno scorso, in Under 15. È l'ultimo minuto regolamentare e Avogadro viene servito. Girata in un fazzoletto con un colpo di tacco da veterano, palla dritta nel sette e partita vinta. Poi lo scorso 2 marzo, dopo soli 6 minuti dall'inizio della gara, con il gol decisivo grazie ad una bella imbucata di Martini. E ancora, nell'ottavo di finale di ritorno di qualche giorno fa. Dopo 13 minuti un colpo di tacco pazzesco regala la vittoria di misura, che però non è bastata. E se solo quella rovesciata in pieno recupero fosse entrata...

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