MILAN-BOLOGNA COPPA ITALIA - Davide Calabria lo scorso febbraio è passato dai rossoneri agli emiliani dopo aver vinto la Supercoppa
Cosa succede quando un capitano cambia casacca ma non smette di brillare? È la storia di Davide Calabria, un terzino che ha saputo riscrivere le sue pagine calcistiche con la stessa intensità con cui un romanziere plasma i suoi personaggi. Calabria, un nome che riecheggia tra le mura degli stadi italiani, ha vissuto una metamorfosi sportiva degna di un racconto epico, passando dal Milan al Bologna in un battito di ciglia nello scorso mese di febbraio, eppure lasciando un'impronta indelebile ovunque abbia calcato il campo.
IL CAPITANO CHE NON GIOCAVA Il 6 gennaio, sotto il cielo stellato di Riyadh, Davide Calabria ha alzato al cielo la SuperCoppa Italiana, un trofeo che per molti rappresenta il culmine di una carriera, ma per lui è stato solo l'inizio di un nuovo capitolo. All'epoca, Calabria vestiva la maglia rossonera del Milan, un simbolo di leadership e determinazione. Eppure, nonostante la fascia di capitano stretta al braccio, il suo ruolo era più quello di un condottiero morale che di un protagonista in campo. La finale contro i cugini dell'Inter, rimontata da uno 0-2 a un 3-2 mozzafiato grazie al guizzo finale di Tammy Abraham, è stata una di quelle partite che si raccontano ai nipoti davanti al camino.
DALLA GLORIA ALLA SFIDA Ma il calcio, si sa, è un gioco di destini incrociati e di sfide inaspettate. Solo 4 mesi dopo quella notte magica, Calabria ha cambiato casacca, passando al Bologna. Un trasferimento che ha sorpreso molti, ma che per il classe 1996 ha rappresentato una nuova opportunità di crescita e di riscatto. A Bologna, Calabria ha trovato una squadra affamata di successi e pronta a lottare per ogni pallone come se fosse l'ultimo. E lui, come un guerriero rinato, ha portato con sé l'esperienza e la grinta di chi ha già assaporato la gloria agli ordini del tecnico Vincenzo Italiano.
LA NOTTE DELL'OLIMPICO Nella grande notte dell'Olimpico, Calabria è entrato nella ripresa al 31° minuto al posto di Holm, portando con sé l'energia di chi sa che ogni minuto in campo è un'occasione da non sprecare. Non aveva più la fascia di capitano, ma il suo impatto sul gioco è stato tangibile. Ha vissuto emozioni simili a quelle di Riyadh, ma con una consapevolezza nuova: quella di essere parte di un progetto in crescita, di una squadra che lo ha accolto come un leader e non solo come un giocatore.
UN FUTURO TUTTO DA SCRIVERE Il viaggio di Davide Calabria è tutt'altro che concluso. Ogni partita è una pagina bianca su cui scrivere nuove storie di calcio e di vita. Il suo passaggio dal Milan al Bologna non è stato solo un cambio di maglia, ma una vera e propria rinascita. E chissà quali altre sorprese ci riserverà il futuro di questo terzino che ha fatto della determinazione il suo marchio di fabbrica.
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