Under 17 Serie C
18 Maggio 2025
Renate, Under 17 Serie C: Giorgio Pietropoli, in gol nella sfida contro la Triestina
L’entusiasmo genera passione. La passione genera bellezza. La bellezza genera sogni. E i sogni generano vita. Quel tripudio di colori che, oggi, veste solo il nerazzurro del Renate. Insaziabile, proprio come impone lo Scudetto orgogliosamente sfoggiato sul petto. E sempre più in alto. E sempre più in grande: la vittoria di oggi contro la Triestina vale altri scampoli di playoff. Precisamente, i quarti di finale. Tradotto: ancora una volta, la truppa di Cristiano figura tra le prime otto squadre d'Italia. Per giunta, come se non bastasse, lo fa con un perentorio 3-0, secco, senza diritto di replica. La ciliegina sulla torta in un doppio confronto che, comunque vada, resterà ben impresso nei ricordi.
All’andata fu apoteosi nerazzurra. Un sussulto rabbioso, un trionfo di carattere e di speranza, una dimostrazione di coraggio e di consapevolezza. Un inno al calcio, insomma, nella sua forma più pura: soffrire, andare sotto, combattere, rimontare e vincere lì, ''a casa loro''. Per dettare il passo, per dettare legge. Da Trieste in giù, rotolando verso ovest, fino a raggiungere Renate. Dove aspetta, paziente, la truppa di Giovanni Cristiano. Forte del tricolore che sfoggia con orgoglio e armata di quelle certezze che forgiano grandi squadre e grandi traguardi: duttilità, talento, solidità. E un pizzico di sana follia, che accende il desiderio di osare, di lottare, di conquistare. Insieme: non esiste altra soluzione alla fatica, agli ostacoli, al percorso. Che si vive proprio così, insieme, come una famiglia: ecco, infondo, qual è il segreto di un’impresa così bella.
Prima, però, ci sono altri 90 minuti da vivere. Anzi: da aggredire e fare propri. È la resa dei conti e nessuno vuole perdere. In particolare, le Pantere di casa. Al Riboldi si respira l'estate, ma il Renate ha una missione da portare a termine: nessuna distrazione, nessuna attenuante. "Job's not finished", direbbe Kobe Bryant: difatti sono proprio i nerazzurri a partire in quarta. Con la testa, con il fisico, con lo spirito: una presenza totale che riduce al minimo gli impulsi della Triestina. Opaca, scarica, fuori giri, complice l'estrema solidità avversaria in pressing e in contro-pressing, in marcatura e nella tenuta del campo. Conseguentemente, le occasioni non tardano ad arrivare: apre i conti un bel tentativo di Gorni, fuori di poco. A cui segue, nel giro di un minuto, il vantaggio renatese. Di prepotenza: parola a Pietropoli, che si ripete dopo la doppietta della gara d'andata. L'azione parte dalla destra, con la discesa di Cristiano e il successivo cross, che attraversa tutta l'area senza trovare appigli. Ma la sfera capita sul destro educato di Mapelli, che scocca la freccia imbeccando Nelini. La cui sponda è vincente: Pietropoli si insedia nella retroguardia friulana e rompe gli indugi, sbattendo in porta il pallone del vantaggio a pochi passi da Fajt. È il minuto 10, è l'inizio di una partita a senso unico. Ed è l'inizio della fine per una Triestina inerme, dinanzi all'euforia renatese.
Da qui in avanti, infatti, il Renate scioglie le gambe, stringe le linee, spinge sugli esterni, combina centralmente e applica un uomo su uomo soffocante, continuando a confezionare incursioni di pregevole fattura seppur senza edulcorare ulteriormente il passivo. Né con lo stesso Pietropoli, che innescato da Izzolino calcia addosso a Fajt, tantomeno con Guerra, che arriva al tiro su suggerimento dell'ispirato bomber nerazzurro trovando, anche in questo caso, la bella risposta dell'estremo difensore biancorosso. Che sarà altrettanto eccezionale nel ripetersi sulla cartuccia sparata da Mapelli al limite dell'area, sul calare dei 45 minuti. Nel mezzo, vige l'intensità: il match è in bilico, sale l'agonismo e in parallelo l'adrenalina. Ma è sempre il Renate a controllarne il flusso: la Triestina arriva nei pressi di Zappa solo con il destro sbilenco Gojanovic e con la botta di Davanzo, respinta efficacemente dal numero uno di casa. Guizzi individuali a cui non seguono manovre collaudate: una volta conscio della sua superiorità, la banda di Cristiano prende definitivamente il largo. Questa è un'altra storia: prima anche Falcone prova ad iscriversi a referto, senza successo. Il suo colpo di testa ravvicinato si spegne a lato, e con esso un parziale tinto di nerazzurro. Ma è solo l'inizio.
Non cambia la sostanza nella ripresa: l'inerzia della partita pende sempre verso il Renate. Che presenzia assiduamente nella metà campo ospite, che crea occasioni (Gorni sbaglia da pochi passi, Pietropoli centra in pieno un miracoloso Izzo) e impone il suo credo. Sotto la guida attenta e lo sguardo mai domo del suo condottiero: Giovanni Cristiano. I nerazzurri giocano sul velluto, hanno gamba e strappi, hanno muscoli e fiato, ma per il tecnico fermarsi non è un'opzione. Sprona, grida se serve, cura il dettaglio e non lascia niente al caso: in poche parole, tutto quello che serve per crescere, per superarsi e per arrivare a vincere.
Eppure, l'approccio della Triestina ad inizio ripresa sembrava potesse regalare agli appassionati un secondo parziale più sostanzioso. Benecchi ne cambia subito due, regalando minuti a Minenna e Bandi. È proprio quest'ultimo, infatti, a sfiorare la rete del pareggio allo scoccare del minuto 57. I padroni di casa si distraggono e lasciano iniziativa a Esposito, che taglia il campo partendo dalla sinistra e serve Bandi. Il 20 biancorosso calcia in piena aerea, a botta sicura, dopo una bella finta di corpo. Ma è qui che trova il riflesso a dir poco strabiliante di Zappa, che la toglie dall'incrocio mantenendo saldo il vantaggio dei suoi. A conferma di quanto un portiere, fluttuante in una condizione di solitudine, possa strappare gli applausi del mondo. E a conferma di quanto una parata possa valere un gol. Oppure, innescarlo direttamente. Nasce così il raddoppio del Renate: da un iniezione di fiducia e da due guizzi da numero uno del suo numero uno.
Tre giri d'orologio. Poi, è ancora Zappa il protagonista. Perché un lancio profondo serve perfettamente Pietropoli, a cui basta spizzarla leggermente: qualche metro più in avanti corre forte Nelini. Poco prima autore di un errore a tu per tu con Fajt, ma lesto e lucido nel chiudere l'azione successiva con un destro incrociato che chiude i giochi. Perché la Triestina, di per sé spossata e disarmata, non calcerà più in porta. Al contrario, il Renate sfiora addirittura il tris con il guizzo di Mapelli: il mancino a giro è ambizioso ma si spegne a lato. Poco dopo è ancora il turno di Nelini, il cui colpo di testa è ben respinto dal solito Fajt. Sforzi che mostrano tutta l'attitudine del Renate, che non smette di attaccare: è insito nella sua mentalità, il non averne mai abbastanza. Ed è lo stesso Cristiano a trasferire questa consapevolezza nella testa e nei piedi del neoentrato Cirasella, che a centimetri dal novantesimo attacca la verticale, salta Fajt e guadagna un penalty ampiamente discusso: il portiere ospite prende nettamente il pallone. Ma l'arbitro Vigo non è dello stesso avviso: Cirasella può allora presentarsi sul dischetto, dove è freddo e non sbaglia. Gioco, partita, incontro: estasi Renate al Mario Riboldi. La storia prosegue.
RENATE-TRIESTINA 3-0
RETI: 12' Pietropoli (R), 15' st Nelini (R), 48' st rig. Cirasella (R).
RENATE (4-3-1-2): Zappa 7, Cristiano 7.5 (35' st Casiraghi sv), Guerra 7.5 (17' st Pozzi 7), Falcone 7, Viganò 7 (27' st Guidi 7), Izzolino 7, Capozucca 7.5 (17' st Alviano 7), Gorni 7.5 (17' st Reffo 7), Pietropoli 8.5 (27' st Lo Re 7), Mapelli 8, Nelini 8 (35' st Cirasella 7.5). A disp. Martini, Signore. All. Cristiano 8.5.
TRIESTINA (3-4-3): Fajt 7.5, D'Aniello 6 (1' st Minenna 6), Esposito 6 (19' st Piccoli 6), Faraci 6 (35' st Macaluso sv), Ferranti 6.5, Izzo 6.5, Demarco 6, Di Lauro 6 (1' st Bandi 6), Gojanovic 6.5 (19' st Crisci 6.5), Davanzo 6, Bagnoli 6. A disp. Korreshi, Andreuzzi. All. Benecchi 6.
ARBITRO: Vigo di Lodi 6.5.
ASSISTENTI: Lufi di Lodi e Barlocco di Legnano.
AMMONITI: Pozzi (R), Fajt (T), Esposito (T), Izzo (T), Davanzo (T), Crisci (T).
RENATE
Zappa 7 Ottimo nel gioco con i piedi, efficace in un paio di occasioni, decisivo a inizio ripresa. Promosso a pieni voti.
Cristiano 7.5 Sgasa sulla destra, arrivando spesso in zona cross. Dietro, invece, è applicato e sempre grintoso.
Guerra 7.5 La fascia sinistra è di sua competenza. Strappi dentro al campo e solido nella sua metà campo.
17' st Pozzi 7 Entra e smista bene il pallone, mostrando personalità e doti tecniche.
Falcone 7 Conferma ordine e pulizia di prima classe. Si dà del tu col pallone, ha sempre il guizzo in canna e conferisce sostanza al reparto.
Viganò 7 Il Renate non concede niente ed è soprattutto grazie a lui. Non sbaglia una scelta.
28' st Guidi 7 Un paio di strappi in verticale e tanto lavoro. Dà il suo contributo.
Izzolino 7 Piede educato. I suoi lanci smarcano, sono fatti con tempistiche sempre perfette.
Capozucca 7.5 Inizio in penombra, poi accresce la qualità del suo gioco. Traccia la verticale, gestisce la sfera, aiuta in ripiego e si inserisce davanti.
15' st Alviano 7 Ordinato, puntuale, tenta anche un paio di cross. Ottimo ingresso.
Gorni 7.5 Sfiora il gol del vantaggio, poi si dedica ad una partita di grandissima applicazione. In avanti dialoga con le punte e si inserisce.
15' st Reffo 7 Entra con il giusto piglio, lotta dietro e si getta in avanti.
Pietropoli 8.5 Fa salire la squadra, lotta nella sua metà campo, si fa trovare pronto nei duelli aerei e, soprattutto, in area di rigore. Il suo fortino di certezze: in un modo o nell'altro, segna sempre.
28' st Lo Re 7.5 Solido, anche con lui dietro la Triestina non conclude.
Mapelli 8 Rapido, non dà punti di riferimento. Grande estro, piede educato e aiuto prezioso in fase di non possesso.
Nelini 8 Gioca più defilato rispetto a Pietropoli ma riesce a convergere, a sportellare e a crearsi i presupposti per segnare. Grande lavoro e ottimo controllo del corpo.
34' st Cirasella 7 Guadagna rigore e lo trasforma: può bastare?
All. Cristiano 8.5 Il suo Renate si conferma la squadra da battere. Impossibile non pensarla diversamente: al giorno d'oggi i nerazzurri hanno pochi rivali. Per organizzazione, per solidità, per talento. E per gestione tecnica.
TRIESTINA
Fajt 7.5 Una serie di grandi interventi lo issano a migliore in campo della sua squadra. Causa un rigore che non c'è.
D'Aniello 6 Tenta spesso di inserirsi sulla destra, ma non crea pericoli. Dietro soffre ma lotta.
1' st Minenna 6 Entra con il giusto piglio: veloce e insidioso. Ma non lascia il segno.
Esposito 6 Stesso discorso per lui: si applica in difesa, ma soffre tantissimo le incursioni renatesi.
18' st Piccoli 6 Bene dietro, davanti non lascia tracce.
Faraci 6.5 L'ultimo a mollare e il primo a provarci. Lotta e cerca di smistare il gioco, pur senza trovare precisione e tempi.
Ferranti 6.5 Dietro è attento, nel complesso commette poche sbavature nonostante il lavoro di Pietropoli.
Izzo 6.5 Anche lui sbaglia relativamente poco, portando a termine il suo compito.
Demarco 6 Parte dalla destra, scende quasi sulla linea dei difensori e detta la profondità. Non incide.
De Lauro 6 Partita pressoché anonima: non punge e soffre il confronto con il centrocampo renatese. Anche defilato sulla sinistra.
1' st Bandi 7 Sua l'unica occasione friulana, ben neutralizzata da Zappa. Grande lavoro spalle alla porta.
Gojanovic 6.5 Era il più atteso ma, complice un Renate solidissimo, non ha lasciato tracce. Solo un paio di guizzi.
18' st Crisci 6.5 Entra e si muove tanto su tutto il fronte offensivo. Sacrificio.
Davanzo 6 Un solo tentativo dalla distanza, poi poco da segnalare. Deve imparare a gestire i nervi.
Bagnoli 6 Nessun guizzo degno di nota, è ben contenuto e non si esalta.
All. Benecchi 6 La Triestina fatica tremendamente a reggere i ritmi imposti dal Renate e si sfalda senza diritto di replica. Un aspetto su cui lavorare nel futuro prossimo: la mentalità. Perché il percorso è ottimo, ma adesso serve ambire al vertice.
ARBITRO
Vigo di Lodi 6.5 Direzione impeccabile fino alla scelta di assegnare il calcio di rigore finale al Renate. Fajt chiude bene Cirasella e prende nettamente il pallone. Piccola macchia nei suoi 90 minuti.
Cristiano è orgoglioso, Benecchi ringrazia i suoi ragazzi: di seguito, le dichiarazioni dei due allenatori:
«Si è vista una bella squadra, organizzata. Ai ragazzi ho detto di entrare in campo come se dovessimo ribaltare la partita: abbiamo sempre attaccato noi, arrivavamo sempre prima su ogni pallone. Non posso che ringraziare tutti i miei ragazzi, bravissimi. Cos'è cambiato rispetto all'andata? Noi siamo così: non ci piace aspettare l'avversario, noi vogliamo fare gol e vincere. Ho trasmesso questa mentalità ai miei ragazzi: l'anno scorso abbiamo vinto un titolo così. Come ci si conferma al vertice? Abbiamo anche un direttore sportivo che ci mette a disposizione i migliori giocatori, lo ringrazio. E poi quando si arriva a questo livello le motivazioni sono altissime. Il segreto? Finché non fischia dobbiamo fare gol!», dichiara il tecnico del Renate Giovanni Cristiano.
«Faccio i complimenti al Renate, che secondo me arriverà in finale. Ci hanno messo in difficoltà con la pressione uomo su uomo. Il primo gol ci ha tagliato le gambe, ma potevamo fare di più nei duelli. Loro nel complesso sono stati molto più forti: ringrazio i miei ragazzi, sono stati clamorosi. Se si chiude l'avventura? No: le lacrime sono dovute al nostro straordinario percorso. Un salendo continuo che ci ha commosso, derivata dalla stagione che abbiamo fatto. La partita che ci ha sbloccato? La vittoria in casa del Vicenza, ci ha dato consapevolezza, così come il 2-1 esterno con la Spal. Il Renate è l'unica squadra capace di averci battuto in trasferta nelle ultime 14 partite», conclude Benecchi, allenatore della Triestina.