Under 16 Serie C
20 Maggio 2025
Possesso palla asfissiante, precisione millimetrica, giochi di posizione perfetti, dominio tecnico e mentale. È la risposta di Chat GPT alla domanda: «Quali sono le caratteristiche del tiki taka del Barcellona?». Possesso palla asfissiante, precisione millimetrica, giochi di posizione perfetti, dominio tecnico e mentale. È tutto ciò che viene in mente vedendo il gol di Edoardo Bisetto con l'Ascoli nell'andata dei quarti di finale per lo Scudetto. Un gol che parte dal portiere, Lavezzi, e che si concretizza quando la palla arriva al numero 10 gialloblù. Nel mezzo, 40 secondi e 8 passaggi completati di seguito. Un piccolo grande capolavoro, che fa sorridere la Pergolettese e il suo allenatore, Giulio Todisco.
Un gol, ma soprattutto una partita, che non può che far volare Giulio Todisco, allenatore dei giallblù: «Prestazione meravigliosa con una cornice di pubblico fantastica, ma complimenti anche all'Ascoli perché è veramente una grande squadra: oggi però i ragazzi sono stati grandiosi». Eppure, la si può guardare anche dall'altro lato. Perché se è vero che il tiki taka è accostato a un tipo di calcio prettamente offensivo, va detto che uno dei punti di forza di questa Pergolettese è la fase difensiva. Solo 20 gol subiti in tutto il campionato, solo 9 gol subiti in casa e l'Ascoli ha capito il perché: «Ennesimo segnale positivo di una squadra che a livello fisico deve ancora svilupparsi: secondo il mio punto di vista l'Ascoli è molto più pronto di noi in questo senso, e tenere la porta imbattuta contro un avversario del genere significa essere una grande squadra». Dopo un finale di stagione in cui i gialloblù, a qualificazione ormai acquisita, hanno concesso qualcosa, la Pergolettese - che non segnava da 296 minuti e non vinceva da tre partite - è tornata la squadra di sempre: «Mi piace trovare dettagli da migliorare e questo aspetto è sicuramente uno di quelli, ma siamo stati tutti adolescenti e sappiamo che scendere in campo in partite dove l'obbiettivo è già centrato con lo stesso approccio e la stessa mentalità di sempre non è una cosa semplice. Nelle ultime tre partite si poteva fare di più a livello di risultati forse, ma a livello di prestazione penso che abbiamo fatto il nostro: risparmiando anche qualche giocatore a rischio e coinvolgendo tutto il gruppo perché meritava di essere coinvolto».
Giusto sorridere, giusta la festa, giusta la soddisfazione, giusto anche il rammarico per non aver segnato il secondo gol pur essendoci andati vicinissimi con quel salvataggio di Diamanti su Pasinetti a tenere aperto più che mai il discorso qualificazione (ad Ascoli ai bianconeri basterà vincere, con qualsiasi risultato): «La partita di ritorno? Non la dobbiamo preparare adesso - chiude Todisco - perché la stiamo preparando già da 10 mesi. Sappiamo benissimo che sarà una montagna da scalare ma noi vogliamo sognare e provare ad andare più avanti possibile, non c'è niente da festeggiare al momento e lo sappiamo bene. Solo così possiamo veramente fare qualcosa di grande». Focus finale ovviamente su di lui, sull'uomo che con il suo piede sinistro ha deciso la partita, Edoardo Bisetto: «Non lo scopro certo io, è un gioiellino come del resto tanti giocatori che ci sono in questa squadra. Per come la vedo io deve essere ancora più presente e costante all'interno della partita stessa, ma oggi ha fatto davvero una prodezza: speriamo che da qui alla fine ne faccia altre…».
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